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Rinaldini: «Concertazione? Il voto è sempre sovrano»

Congresso Cgil, il segretario generale della Fiom raduna i delegati che appoggiano le mozioni alternative al documento di Epifani: «I lavoratori hanno diritto di esprimersi»

(8 Ottobre 2005)

Sarà pure un congresso «insignificante», come dice nel suo intervento il segretario della Fiom di Milano, Maurizio Zipponi, ma Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, concludendo ieri alla Camera del lavoro l'assemblea regionale di presentazione delle due tesi alternative (la "8" sui contratti e la "9" sulla democrazia), fa capire che per Guglielmo Epifani non sarà certo facile portare a casa un mandato da spendere il giorno dopo al tavolo sui modelli contrattuali con Confindustria e nuovo governo.

In poche parole, al XV Congresso, che si celebrerà a marzo 2006, la democrazia sarà il tema su cui si concentrerà il maggior volume di fuoco da parte di tutte le varie componenti. Uno scenario piuttosto singolare per un'assise che non solo nasce unitaria per definizione, senza cioè la possibilità di un documento alternativo, ma è stata anche segnata dal famigerato accordo "dei dodici". E il segretario della Fiom, che non è certo alla prima prova di questo genere, e di quel patto non fa parte, tenta di gettare il "cuore oltre l'ostacolo": qualsiasi sia l'esito del congresso, sulla nuova concertazione si dovrà votare. Non un voto «da una botta e via», bensì un voto come diritto dei lavoratori. Si dovrà votare sulla nuova concertazione non fosse altro perché quell'accordo avrà una vigenza di almeno altri quindici anni. E nessuno sembra più essere disposto a sacrificarsi sugli altari della "compatibilità" e dei "costi del mercato". Perché, come sottolinea il segretario della Camera del lavoro di Brescia, Dino Greco, non ci sono più sacrifici «a tutti i costi». Se la Cgil volesse un sindacato autonomo e indipendente deve passare quindi da qui, dalla democrazia. Altrimenti sarà difficile parlare, come scritto nel documento congressuale, di "riprogettare il Paese".

L'assemblea regionale di presentazione delle tesi alternative ha visto una partecipazione significativa di delegati e delegate. Circa seicento persone hanno riempito la sala Di Vittorio fino a invadere una saletta attigua. Dino Greco ha introdotto i lavori. Oltre ad illustrare le due tesi, Greco ha criticato apertamente quel «rumore di sciabole» che ha visto escludere lui ed altri segretari "alternativi" da una riunione regionale sul documento congressuale. Insomma, oltre a una tesi (anzi due) alternativa sulla democrazia sindacale occorre che qualcuno presenti una tesi sulla effettiva praticabilità della democrazia interna. Nel merito, Greco ha definito le due tesi alternative «molto, molto, molto importanti». Quella sul contratto, perché non si limita a definire un semplice "concorso" (con strumenti tipo fisco e welfare) all'aumento del potere d'acquisto delle retribuzioni ma pretende un vero e proprio «perseguimento». «Il contratto nazionale - aggiunge Greco - che appartiene ai lavoratori non può stare dentro regole autolimitanti». Sulla democrazia, cita l'esempio negativo di tessili, chimici ed edili che non solo non fanno votare i lavoratori ma elaborano procedure che li escludono da questo diritto. «Non c'è valorizzazione del lavoro - conclude - se ai lavoratori viene sottratta la sovranità».

Una formulazione ancora più netta del valore della democrazia la dà Maurizio Zipponi. «I lavoratori hanno diritto di votare al referendum e non solo il diritto a chiederlo». Zipponi è altrettanto preciso anche sui contratti: «Il contratto nazionale - dice - deve ripartire la ricchezza prodotta senza indici di inflazione né vecchi né nuovi».

Tra gli altri interventi va segnalato quello di Giuseppe Filippini, lavoratore del settore del commercio, che ha sottolineato l'importanza della grande manifestazione del 23 marzo del 2002 a Roma. «In quell'occasione abbiamo animato passioni formidabili - ha detto - che in questi anni si sono affievolite. Ma sta lì il vero spirito di questo congresso».

Ai lavori dell'assemblea hanno assistito, tra gli altri, la segretaria della Cgil regionale Susanna Camusso e Bruno Casati, che nei giorni scorsi ha attaccato frontalmente "Lavoro e Società".

A margine dell'assemblea, il segretario della Fiom Giorgio Cremaschi ha sottolineato che con questa iniziativa in Lombardia parte il percorso «di massa» delle tesi alternative nonostante «le spinte burocratiche che potrebbero impedire il dibattito». «Le ultime scelte contrattuali di tessili ed elettrici danno il segno - ha aggiunto - del valore della democrazia per quanto riguarda le piattaforme e gli accordi».

Mentre Rinaldini raduna i sostenitori delle sue tesi a Milano, a Roma, Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom, ha conbvocato quei quadri che invece al congresso Cgil sosterranno «con pieno appoggio» il documento di Epifani. Nella sua relazione, ascoltata in sala anche dai segretari confederali della Cgil, Carla Cantone, Marigia Maulucci e Achille Passoni, Durante ha apertamente criticato la scelta di Rinaldini di presentare le due tesi.

Liberazione 8 ottobre 2005

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