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(Di lavoro si muore)

I MORTI SUL LAVORO SONO IL COSTO DEL PROFITTO

(8 Settembre 2020)

morti sul lavoro profitto

Anche se l’occupazione, è in continuo calo, lo sfruttamento è sempre più intensivo e la produttività per addetto è quasi raddoppiata.
Mentre è ormai di moda parlare di "scomparsa" della classe operaia, di "operai in camice bianco", tutti i giorni e le notti della settimana, compresi i sabati e le domeniche, Natale, Pasqua e Capodanno (mentre tutti gli altri si divertono e si riposano) centinaia di migliaia di operai, di lavoratori di tutti i settori continuano a varcare i cancelli delle fabbriche, degli ospedali, dei vari luoghi di lavoro, nelle campagne o a lavorare al proprio domicilio senza che ciò faccia notizia.
Con il ricatto della perdita del posto di lavoro i padroni costringono gli operai a lavorare senza sicurezza con la complicità dei sindacati filo padronali, che a parte dichiarazioni roboanti lasciano mano libera al padrone di sfruttare sempre più la forza-lavoro.
Da questo derivano gli infortuni e i morti sul lavoro, le malattie professionali e gli invalidi. Ormai nella società capitalista dominata dal dio denaro, è diventato “normale” morire per il profitto e, salvo casi clamorosi, su cui si stende subito dopo un velo di silenzio, non fanno più neppure notizia le stragi che avvengono giornalmente sui luoghi di lavoro di giorno e di notte.

La contraddizione capitale-lavoro si manifesta in tutta la sua violenza e brutalità nello sfruttamento e nei morti del profitto.
La lotta per la sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita contro i morti sul lavoro deve diventare il primo punto di ogni piattaforma o rivendicazione sindacale.
I SINDACATI confederali CGIL-CISL-UIL, ma anche alcuni sindacati cosiddetti di base, invece di preoccuparsi e trattare sulla riduzione del costo del lavoro, dovrebbero preoccuparsi di quanto sia alto il costo di vite umane che gli operai devono pagare per far arricchire i loro padroni.
Dietro l'apparente "pace sociale" si nasconde una guerra di classe il cui prezzo sempre più alto è pagato solo dagli operai.
Fino a quando gli operai saranno disposti a tollerarlo?
Fino a quando delegheranno ad altri la difesa dei loro interessi e diritti?

Michele Michelino - Cip Tagarelli

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