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La fatalità dominante

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    (Flessibili, precari, esternalizzati)

    Intervento e osservazioni di Usi e Rsu Roma Capitale sulla situazione negli asili e nelle scuole comunali

    (9 Settembre 2020)

    comunicatousi

    Alla Sindaca di Roma e rappresentante legale p.t. Ente Roma Capitale Avv. Virginia Raggi
    All’Assessora p.t. alle Politiche Educative e Scolastiche Dott.ssa Veronica Mammì
    All’Assessore p.t. alle Politiche di Bilancio Dott. G. Lemmetti
    Assessore alle Politiche del Personale Avv. De Santis
    Ai capigruppo consiliari, a consiglieri-e di Roma Capitale
    Ai Presidenti p.t. delle CC.CC.PP. Pol. Scolastiche ed Educative, Pol. di Bilancio, Garanzia e Trasparenza e alle segreterie delle rispettive CC.CC.PP.
    Al Direttore Generale di Roma Capitale Dott. Franco Giampaoletti
    Ai Direttori dei Municipi da 1 a 15 di Roma Capitale
    Al Direttore p.t. e alla Direzione del Dipartimento Pol. Scol. Educative Dott.ssa L. Massimiani e alla Dirigente Dott.ssa Maria Teresa Canali, alla Dott.ssa Ivana Bigari, - Roma Capitale fax c/o protocollo e per e mail; alle P.O. Brunella Fanzone, Lucia Ingargiola e Sabrina Scotto di Carlo - Roma Capitale e per e mail Loro sedi via fax o per e mail pagine 4 totali

    OGGETTO: Intervento con osservazioni da O.S. USI e Rsu dell’area educativa-scolastica, per PERSONALE EDUCATIVO E SCOLASTICO (anche precario) e su RIPRESA ATTIVITA’ IN SICUREZZA e SERENITA’, per ASILI NIDO E SCUOLE COMUNALI DELL’INFANZIA A.E.-S. 2020/2021, anche a seguito delle note prot. QM20200021862 del 13 agosto 2020 e del documento della task force capitolina del 24 agosto 2020. Criticità da affrontare, gestire e superare. Un contributo ulteriore al di là del confronto in sede sindacale, nel rispetto di diritti e garanzie su salute e sicurezza sul lavoro, condizioni di lavoro e buon andamento servizi.

    l’Associazione sindacale Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912, nella personale del segretario intercategoriale p.t., Roberto Martelli, con sede legale in Roma, Largo Giuseppe Veratti 25 00146, presente con associate e con componenti Rsu in carica nell’area scolastico educativa dell’ENTE, intervengono sulla questione indicata nell’oggetto della presente nota, con questo documento come contributo scritto e osservazioni propositive, al di là delle vicende relative al confronto in corso in sede sindacale di questi giorni, invitando alla riflessione e con la disponibilità al dialogo, anche con colloqui di approfondimento. Il documento e le osservazioni sono indicate per punti, che sono comunque connessi nell’ambito di un percorso di ripresa dei servizi educativi e scolastici e in sinergia con altri interventi documenti inoltrati e fatti da Usi, sui servizi attualmente esternalizzati di supporto (global service affidato a Roma Multiservizi, trasporto scolastico compreso, ristorazione scolastica, assistenza ad alunni-e con disabilità con impiego di Oepa già Aec con appalti e affidamenti in corso a cooperative sociali, società ed enti) al sistema educativo – scolastico di Roma Capitale.
    SALUTE E SICUREZZA: vanno poste in essere le doverose procedure di REVISIONE e ADEGUAMENTO DEI RISPETTIVI D.V.R. (documento di valutazione del rischio) di livello municipale e in concomitanza per i servizi di supporto con la verifica di idoneità del DUVRI, CON LA DOVUTA FORMAZIONE, INFORMAZIONE DEL PERSONALE INSEGNANTE ED EDUCATIVO, DI FORNITURA DI IDONEI E SUFFICIENTI D.P.I., (guanti, mascherine, visiere, eventualmente sovrascarpe), come adempimento datoriale da parte dell’Ente Roma Capitale, con formazione sulle corrette procedure di utilizzo al personale educativo, insegnante, a tempo indeterminato e a tempo determinato (precario), ausiliario, in ottemperanza a quanto disciplinato dal D. Lgs. 81/2008 e in generale come misura di tutela e diritto di ogni prestatore di lavoro ex art. 2087 del vigente codice civile. Ciò all’evidente scopo di garantire la piena ed efficace applicazione di TUTTE le misure e i provvedimenti a tutela della salute, della sicurezza di chi lavora nei servizi scolastico educativi, con la dovuta ottemperanza a quei principi e buone pratiche di PREVENZIONE, INFORMAZIONE, FORMAZIONE ADDESTRAMENTO, finalizzate alla rimozione o riduzione al livello minimo possibile, dei fattori di rischio e pericolo, fattori aggravati dal contrasto al Sars-cov 2 e in generale al fenomeno della pandemia, per la tutela piena della salute, delle condizioni igienico sanitarie della piccola utenza e della cittadinanza beneficiaria, anche con riferimento alle prestazioni da erogare ad alunni-e con disabilità o con disagio familiare o soggetti a interventi dei servizi sociali, sui quali va effettuato un ulteriore sforzo, per rispondere a esigenze derivanti dalla condizione di maggiore difficoltà di comunicazione delle buone pratiche, sia per la presenza di figure come Oepa già Aec, non sempre utilizzate in modo coerente e proprio della figura professionale, attualmente con servizio esternalizzato e non più a gestione diretta come era la figura “storica originaria” di Aec. Una figura quella di Oepa, soggetta fin troppo spesso a doversi barcamenare con interventi individualizzati su specifiche difficoltà e disagi degli alunni-e in carico, anche su pressione delle famiglie, con orari ridotti rispetto alla tempistica che sarà necessaria in futuro per lo svolgimento di compiti e mansioni, quali operatori sociali e di assistenza specialistica, interni a percorsi di REALE INCLUSIONE SCOLASTICA, di applicazione integrata dei Piani Educativi Individuali con i Piani dell’Offerta Formativa e dei progetti educativi, di elaborazione dai gruppi educativi e dai collegi dei docenti, quindi con processi finalizzati al superamento delle barriere e delle difficoltà. Un ostacolo ulteriore da superare, per garantire una vera inclusione scolastica e un inserimento degli alunni-e con varie forme di disabilità, compresi ritardi cognitivi e di apprendimento, nel gruppo classe, quale realizzazione del diritto all’istruzione, allo studio e all’assistenza a partire dalla prima fascia educativa e di approccio scolastico, con l’altrettanto diritto, meritevole di tutela, al lavoro e alla qualità del lavoro. Diventa necessario concludere entro l’anno solare 2020, il processo verso un “PROTOCOLLO EDUCATIVO DI INCLUSIONE”, che sia efficace e con linee di indirizzo e di programmazione applicabili in modo omogeneo, per tutti i 15 Municipi, attivando la sinergia con le AA.SS.LL., le scuole, i servizi sociali e le associazioni del terzo settore, come strumento anche operativo di intervento concreto, anche per quanto riguarda per le funzioni di assistenza ai disabili con Oepa e personale ATA collaboratore scolastico, le operazioni relative all’accompagnamento ai servizi igienici, che per il personale Oepa è funzionale SOLO se previsto in modo esplicito nel P.E.I, quale attività specialistica di processo di autonomia dell’alunno-a, negli altri casi come assistenza di base di competenza di ATA o del personale ausiliario, SOLO SE FORMATO IN MODO SPECIFICO.
    E’ ovvio da parte di Usi, ribadire che in questo mutato contesto, vanno affrontate per tutte le figure professionali che lavorano nel sistema dei servizi educativi e scolastici, dipendenti pubblici o dipendenti dei soggetti eroganti servizi di supporto, LE SITUAZIONI RELATIVE AL REGIME DI PAUSE (anche quelle tecniche di alleggerimento ex D. Lgs. 66/2003) nell’ambito della ridefinizione dei tempi e orari di lavoro e servizio, nonché della tempistica necessaria per le operazioni di vestizione/vestizione di D.P.I. (che sono retribuiti e facenti parte del normale orario di lavoro e di servizio, in ossequio anche alla costante giurisprudenza di Cassazione, da ultimo sent. N° 2965 del 21/9/2016, di riepilogo sulla questione), che investono le questioni legate all’adempimento regolare su sicurezza sul lavoro e del corretto utilizzo e predisposizione di spazi utili per svolgere in sicurezza di tali operazioni, così come per le fasi relative al consumo del pasto, non solo degli utenti ma anche del personale, se previsto come pausa pranzo.
    SI RICORDA LA RESPONSABILITA’ DEI “DATORI DI LAVORO” A ROMA CAPITALE, ex D. Lgs. 81/2008, in caso di inadempimenti, violazioni, omissioni, su obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
    RIDEFINIZIONE E VERIFICA DEGLI ORGANICI COMUNALI PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO (attualmente circa 6600 tra insegnanti ed educatrici) per le 530 strutture a gestione diretta, per condizioni di lavoro di piena efficienza e integrità psico fisica, per adeguamento a ipotesi del c.d. “organico potenziato” (al 100% dell’orario e non al 75%), nei nidi e nelle scuole comunali sul reale fabbisogno di forza lavoro, per la copertura delle aumentate necessità di garantire il buon andamento dei servizi, per garantire efficace attività su utenza stabilizzata in gruppi di minore consistenza numerica determinato (con rapporto 1/7 per i nidi nei piccoli gruppi omogenei, ma con adeguamento in riduzione del rapporto massimo 1/25 nelle sezioni di scuola comunale, da ridurre sia in presenza di disabili, che con una valutazione di spazi e tempistica di lavoro sui ritmi della giornata educativa, che oggettivamente saranno dilatati rispetto al periodo pre covid 19); per PUBBLICAZIONE URGENTE DELLA GRADUATORIA UNICA, utile per il personale precario al corretto e trasparente conferimento di incarichi e relativi contratti a tempo determinato, con la quale poter realizzare, attraverso lo strumento di un numero di personale sufficiente, attualmente sottostimato, per la completa copertura di assenze giornaliere e di malattie del personale a tempo indeterminato (che una sola unità per plesso o per asilo nido, al 75% e non al 100%, non riuscirebbe a gestire in modo adeguato);
    SPAZI nelle sedi lavorative E VERIFICA, per adempimento coerente con le rinnovate esigenze, specie per attività di accoglienza, eventuale transito familiari, spazio per saluto e commiato, attività di ascolto e osservazione per i nuovi inserimenti di bambini-e, anche con utilizzo di spazi esterni ove disponibili, nell’ottica dell’inserimento di asili nido e scuole comunali, nel contesto territoriale dove tali luoghi sono insediati, o per le scuole negli stessi istituti comprensivi, non come meri edifici svincolati dal territorio.
    Così come va valutata attentamente, sia nel rapporto con il corretto utilizzo del personale comunale e di quello dei servizi di supporto attualmente esternalizzati, la composizione sociale ed etnica dell’utenza, allo scopo di sviluppare e consolidare, buone pratiche che elimino tensioni, allarmismi, contrastando fattori di divisione e di discriminazione, facendo degli spazi delle sedi educative e scolastiche non delle sedi murarie, ma luoghi di serenità, sviluppo armonico della personalità dei piccoli utenti e luoghi di convivenza civile, di solidarietà, rispettose delle varie culture, nel rispetto delle regole condivise su salute e sicurezza, di espressione pratica dei progetti educativi e delle proposte formative, dei diritti anche in termini di condizioni materiali di lavoro, di lavoratrici e lavoratori.
    VERIFICA SUI TEMPI DI LAVORO, SUI RITMI DI LAVORO E DELLA “GIORNATA EDUCATIVA”, nelle sue varie fasi e attività, con intreccio di mansioni del personale educativo e insegnante e di quello “non docente” e ausiliario (compresi Oepa e personale della ristorazione scolastica), con modalità operative che per rispettare le regole e le misure necessiteranno di TEMPI DILATATI E MAGGIORI, del periodo pre covid, per l’effettuazione in sicurezza e in serenità, senza operare tagli orari (per esigenze di presunto “risparmio” sulla pelle di chi lavora e degli utenti), o un aumento di carichi di lavoro che non valuti attentamente i tempi di lavoro e i ritmi per le varie operazioni da svolgere, anche per la fase di accoglienza, ingresso, saluto dei familiari, attività ludico espressive e loro ausilio, igienizzazione, sanificazione degli ambienti, preparazione dei pasti e loro consumo, riposo e gioco, nonché le varie fasi che caratterizzano la complessa serie di operazioni nella giornata educativa del personale e di alunni-e, fino all’uscita e alla messa in sicurezza con igienizzazione e sanificazione degli ambienti di lavoro, dei locali adibiti a cucina, che richiederanno da parte di Roma Capitale, sia a livello centrale che dei 15 Municipi, indicazioni chiare su orari differenziati e scaglionati di ingresso dell’utenza e degli stessi dipendenti, quindi un LAVORO DI PROGRAMMAZIONE E DI COORDINAMENTO, che nella sua fase iniziale dovrà poi confrontarsi, con un monitoraggio costante con lavoratrici e lavoratori, nella fase di pieno sviluppo della ricettività delle strutture, nidi e scuole.
    A tal proposito, DIVENTA FONDAMENTALE DARE NUOVO IMPULSO E MARGINI DI AUTONOMIA, PROGETTUALE E DI EFFETTUAZIONE DEL PROGETTO EDUCATIVO E DELL’OFFERTA FORMATIVA, AI GRUPPI EDUCATIVI negli asili nido e ai COLLEGI DEI DOCENTI per le scuole, con una rinnovata composizione per le questioni organizzative e operative, da integrarsi anche con il personale dei servizi ora esternalizzati, la cui esperienza, professionalità e capacità di adeguamento alle rinnovate esigenze derivanti dalla pandemia e dalla ripresa in sicurezza di tutti i servizi, assieme al patrimonio del personale educativo e scolastico comunale, non può essere sprecato. Ciò sia per RIDEFINIRE IN MODO PARTECIPATO E COSTRUTTIVO anche GRIGLIE ORARIE, ORARI E TEMPISTICA DI LAVORO, che i conseguenti MODELLI ORGANIZZATIVI di sviluppo del progetto educativo, della sua realizzazione nelle varie attività della giornata, comprensiva delle attività, mansioni operative e pratiche di buon andamento ed efficace funzionamento dei servizi, di applicazione funzionale e coerente delle varie mansioni e compiti delle varie figure professionali. Figure e persone che, se messe in condizioni di autonomia e progettualità partecipata e dal basso, eliminino le storture e le difficoltà di una gestione rigida e centralizzata, come fu dal 2007 con griglie orarie e modelli organizzativi predefiniti a livello centrale, senza tener conto dei diversi contesti territoriali, della composizione sociale dell’utenza, di sperimentazioni educative e didattiche risultate efficaci come offerta formativa, del sostegno e supporto nelle varie attività pratiche, del personale operaio e specializzato non dipendente comunale.
    Tale impulso e valorizzazione delle competenze e del patrimonio di conoscenza, teoriche ma soprattutto frutto della buona pratica, sono strumenti utilissimi, per ridare serenità al lavoro nei nidi e nelle scuole, contrastare tendenze allarmistiche e senso di ansia e paura del “contagio”, garantire diritti (anche in termini salariali, occupazionali e lavorativi), regole certe di prevenzione, informazione e formazione continua a tutto il personale, operando al tempo stesso la costruzione delle condizioni favorevoli, per la ripresa in sicurezza ma in garanzia, di un servizio di lunga esperienza e funzionalità degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, per il benessere dello sviluppo armonico ed equilibrato per alunni-e di questa fascia di età, nonché della qualità del servizio pubblico.
    Si invitano i vari soggetti in indirizzo a valutare con attenzione tale contributo scritto e le osservazioni anche come ottemperanza agli obblighi di legge e alle tutele contrattuali, la Usi richiede, come avvenuto in precedenti occasioni, la vs. disponibilità, specie alla Direzione del Dipartimento competente ad avere un colloquio e incontro, separato rispetto a quelli già calendarizzati con altre OO.SS. sui tavoli di confronto in sede sindacale, come segnale di disponibilità al confronto e di approfondimento. Si ringrazia per l’attenzione, si inviano i ns. distinti saluti

    Giuseppe Martelli responsabile organizzativo p.t. di Usi
    Rsu in carica aderenti a Usi del’area scolastico educativa Antonietta Principe e Dorina Deirossi

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