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UGL e Assodelivery non considerano né persone, né cittadini i riders

(23 Settembre 2020)

Ugl e Assodelivery hanno chiuso un accordo sui rider forzando la normativa. Così i lavoratori delle consegne a domicilio si sono ritrovati un contratto che invece di tutelarli, certifica per loro l’assenza di diritti, sicurezza sul lavoro e salari inadeguati.

Rifondazione Comunista ritiene che questo accordo sia inaccettabile e vada immediatamente sostituito con il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni. I lavoratori e le lavoratrici delle consegne a domicilio devono poter avere la certezza di un reddito, di contributi e previdenza e non dipendere schiavisticamente dai parametri cottimistici di un algoritmo. Devono poter avere le tutele necessarie per poter lavorare in sicurezza. Devono avere il diritto alla disconnessione e il riconoscimento del lavoro in condizioni di disagio, festivo e notturno.

In attesa di una legge che stabilisca con forza un salario minimo orario ed i diritti fondamentali su malattia, ferie, salute e sicurezza, è necessario che nella contrattazione collettiva venga stabilito un salario minimo, che non sia vincolato a nulla se non alla disponibilità già data al lavoro. Un salario minimo dignitoso che assicuri un reddito al di sopra della soglia di povertà.

I padroni vorrebbero lavoratori e le lavoratrici le cui vite siano totalmente a disposizione delle necessità delle loro aziende senza assumersi nessuna responsabilità sociale. E’ ora di dire basta al lavoro povero, ricattato, schiavizzato e riconsegnare ai lavoratori e lavoratrici rider Diritti, Tutele e Redditi adeguati alla vita nella nostra società

Marco Bizzoni PRC Lazio, referente per il Lavoro

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