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Usciamo di casa

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(28 Settembre 2012) Enzo Apicella
Sciopero generale del Pubblico Impiego

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(Lotte operaie nella crisi)

Usi: appello per lo sciopero nazionale intercategoriale del 25 novembre 2020, di respiro internazionale

(14 Ottobre 2020)

comunicatousi

Questo non è un appello per uno sciopero e una lotta di carattere rituale, la situazione nel mondo e in Italia è cambiata e non certo in meglio. Diventa quanto mai necessario, opportuno, importante, seguire l’esempio dell’appello internazionale in occasione della giornata mondiale contro le violenze e le discriminazioni alle donne, per collegare la questione di genere e delle “pari opportunità”, per i diritti delle donne sul lavoro, in famiglia, nella società, con le tematiche su salute e sicurezza sul-del lavoro, sviluppando la prevenzione nei luoghi di lavoro e sul territorio inquinato e devastato da speculazioni e disastri ambientali, l’informazione, la formazione e l’addestramento della forza lavoro, per eliminare e ridurre tutti i fattori di rischio e pericolo; per il recupero del potere d’acquisto di salari e retribuzioni e per retribuzioni dignitose non inferiori ai livelli minimi mensili (1300 euro netti); per una qualità della vita migliore delle condizioni di progressivo impoverimento, di aumento delle diseguaglianze sociali e di compressione di diritti e libertà civili, di contrasto alle politiche nazionali che, con la scusa della pandemia e di un clima perenne di “emergenza”, non stanno realmente investendo nei servizi sanitari, sull’istruzione, nella formazione, nella ricerca; per una previdenza pubblica svincolata dall’assistenza e non soggetta alle regole assicurative private e del mercato; per attività e servizi strategici (istruzione, sanità, trasporto, energia, ricerca e formazione), che devono tornare ad una gestione totalmente pubblica, mentre invece si accentua la tendenza alla liberalizzazione, alle esternalizzazioni, alla gestione privatistica e mercantile, utile ai gruppi di pressione e agli interessi contrari a quelli di lavoratori e lavoratrici, che pagano il prezzo più alto di questa barbarie; per i diritti di cittadinanza, estesa a coloro che al di là della nascita, nel nostro Paese ci vivono, ci lavorano, pagano le imposte e le tasse, crescono i figli nati in Italia, per contrastare leggi che non rispettano i nostri stessi principi costituzionali fondamentali, le stesse normative internazionali, fomentando invece paura, tensione, odio razziale e ingiustizia sociale, il tutto a danno e penalizzazione delle classi lavoratrici e dei settori popolari sfruttati.
L’Usi è intenzionata a dare quest’anno, una caratterizzazione particolare alla giornata di lotta e di mobilitazione del 25 novembre, non limitandola alla pur rilevante questione delle violenze e di discriminazioni alle donne, ma con la consapevolezza che solo una forte e combattiva mobilitazione, quasi permanente, su tutti questi aspetti, si possa dare una dignità e un riscatto alla passività, alla rassegnazione, alla paura, per lo sviluppo del conflitto sociale, che sia strumento efficace, tale da riportare la prevalenza degli interessi pubblici e collettivi rispetto a quelli privati e di profitto di pochi a danno dei tanti e tante, per una cultura e una pratica diffusa dei diritti, delle libertà concrete e non solo potenziali, delle condizioni salariali e di retribuzione tali da rendere la società come veramente civile e solidale.
Si è altrettanto consapevoli che l’attuale frammentazione del quadro politico e sindacale, non rende questo percorso nè facile né di immediata attuazione e che nessuna struttura, può da sola concretizzare lo sviluppo del conflitto sociale e delle lotte, ma che serve uno sforzo comune, a partire però da punti e obiettivi comuni, che già in altre occasioni hanno coalizzato forze ed energie, su singoli aspetti. Questo non è più sufficiente; un esempio va dato e la comunanza tra le questioni di genere e sulle discriminazioni alle donne, con le altre situazioni tipiche del conflitto e della pratica della “lotta di classe”, diventa un passaggio obbligato.

Verifichiamo se questo nostro intento, troverà consensi e convergenze concrete, per la mobilitazione con sciopero nazionale intercategoriale del 25 novembre prossimo, con manifestazioni locali in sicurezza, ma che siano di coinvolgimento su una pratica di lotta e di “presenza” da riconquistare.
Prima di proclamare tecnicamente la copertura di sciopero, attenderemo un tempo di discussione e di indicazione, da parte delle varie strutture, coordinamenti e movimenti di lotta di consenso, di alcuni giorni (fino al 20 ottobre), passato il quale, ci prenderemo la responsabilità di fare questo passo e dare un esempio, rispondendo alle sollecitazioni internazionali che provengono da altri Paesi e che chiedono alle organizzazioni di lavoratori e lavoratrici, combattive, conflittuali e non omologate ai giochi di potere, di dare in Italia un segnale più forte. Per adesioni e contatti la e mail da usare è: usiait1@virgilio.it
NON SPRECHIAMO LE POSSIBILITA’ CHE SI HANNO A DISPOSIZIONE, PER RIPRENDERE LA LOTTA E SVILUPPARE UN CONFLITTO DI MASSA, DAI POSTI DI LAVORO AI TERRITORI.

Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912

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