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BIBLIOTECHE DI ROMA: RESOCONTO SULL'INCONTRO SINDACALE
DEL 13/10/2020

(16 Ottobre 2020)

bibliotecamarconi

L'incontro si è svolto martedì 13 ottobre2020, dalle 14.50 alle 18.00. a via Aldrovandi 14. Erano presenti, per la Direzione: la Direttrice Maria Rosaria SENOFONTE, il Responsabile dell'uff. Risorse Umane e Relazioni Sindacali Massimiliano CIAFFI; per i sindacati, i delegati Fabio MOSCOVINI (CGIL) Antonio TRIMARCO (CISL) Pietro COSTABILE, Alberto SPAMPINATO (UIL), Giacomo VACCA (CSA) e i Rsu Giorgio SALERNO e Francesco SORDI (USI).
1. La Direttrice, dopo aver distribuito ai presenti i due prospetti richiesti dai sindacati – un elenco degli orari di apertura al pubblico e quelli di chiusura ma lavorando all’interno; l’altro, con la distribuzione del personale di cat. D, C e Zetema in ogni biblioteca – ha iniziato ribadendo la necessità di aumentare gradualmente i gg. di apertura al pubblico, fino ad arrivare a 5 gg. settimanali, come già avviene in varie sedi dal 14 settembre, perché questo richiede la cittadinanza e d’altra parte non ci sono norme che consentono di continuare con l’orario ridotto. La delegazione sindacale ha risposto che proprio il rispetto delle norme e dell’ultimo DPCM del 12 ottobre, impongono invece prudenza per arginare la forte crescita dei contagi (sia a livello nazionale che a Roma e nel Lazio); nel Decreto viene inoltre confermata la disposizione del 50% dell’orario in SW – già prescritto dalla L. 77/2020 – per il lavoro che si può svolgere in questa modalità. I rappresentanti sindacali hanno poi lamentato il fatto che la Direzione abbia agito unilateralmente, senza dare nemmeno una comunicazione preventiva a OO.SS. e RSU e persino senza produrre alcuna circolare o O.d.S., disponendo dal 14 settembre le aperture al pubblico su 5 gg. di 6 biblioteche, diventate 8 dopo poco tempo (e una apre 6 gg. settimanali). In alcuni casi, risulta che Responsabili di biblioteca abbiano richiesto al “proprio” personale di andare a lavorare in sede quando è chiusa al pubblico o di ampliare il precedente orario di apertura: un comportamento che a nostro avviso non è prudente e va complessivamente rivisto, a seguito di quanto discusso nel confronto sindacale in corso.
2. La Direttrice ha nuovamente affermato che solo una minima parte del lavoro bibliotecario si possa svolgere in SW e quindi quel vincolo per noi non varrebbe. Abbiamo risposto che non è così: prova ne sia che ormai da 8 mesi il personale svolge molta parte del lavoro in SW – su autorizzazione della stessa Direzione – leggendo e rispondendo ai msg della posta, facendo informazione, attività ed eventi culturali su internet, autoformazione, piano acquisti di libri, ecc. L’apertura al pubblico a partire da maggio scorso di un primo gruppo di biblioteche, progressivamente ampliatosi a quasi tutte, non cambia questo dato ormai acquisito, cioè di una modalità che ha funzionato bene. Inoltre, nell’incontro sindacale precedente, il 17 settembre, la Direzione aveva annunciato che avrebbe definito e comunicato quale parte del lavoro fosse e non fosse realizzabile in SW, ma ciò non è ancora avvenuto e quindi non è possibile calcolare quel 50% dell’orario e del lavoro in SW.
3. È convinzione della delegazione sindacale che gli spostamenti dei lavoratori dell’ISBCC sui mezzi pubblici per raggiungere i luoghi di lavoro, debbano essere limitati il più possibile, o comunque in misura tale da garantire il servizio al pubblico nelle biblioteche per alcuni gg. alla settimana – 3 gg. sarebbero adeguati – e ridurre così i rischi di contagio, che sono reali: il numero dei casi giornalieri di infettati (oltre 5mila in Italia) ha ormai raggiunto i livelli del periodo drammatico del lock-down. Alcuni trasferimenti di personale per avvicinarli alla sede di lavoro – una decina, ha riferito la Direzione – non sono certo sufficienti a cambiare la realtà di tanti/e colleghi/e che dovono spostarsi in bus, metropolitana o treno, alcune/i anche da fuori Roma.
Da una sommaria lettura del prospetto con la distribuzione dell’organico, poi, risulta evidente l’impossibilità di aprire tutte le biblioteche per 5 gg. alla settimana; anzi, probabilmente almeno la metà delle sedi non sarebbero comunque in condizione di aprire al pubblico più di 3 gg. Dove il personale è invece sufficiente, la delegazione sindacale ha suggerito di formare due gruppi di lavoro che non si incontrino - alternandosi tra di loro nelle giornate di presenza in biblioteca - in modo da ridurre il danno ed evitare la chiusura completa, se una o più persone risultassero contagiate e quindi tutto il gruppo di lavoro sarebbe costretto alla quarantena.
La richiesta finale di OO.SS. e RSU è stata di ricevere dalla Direzione il piano complessivo delle aperture e degli orari di tutte le biblioteche e di poter esprimere le proprie valutazioni e/o richieste, prima che diventi esecutivo. La Direttrice ha accolto la richiesta e ha poi annunciato l’imminente pubblicazione del bando per gli incarichi di Responsabile di tutte le biblioteche.
4. La delegazione sindacale ha poi chiesto di sapere perché gli incentivi contrattualmente previsti per la presenza al lavoro nelle biblioteche il sabato mattina non siano stati finora pagati, ma non ha avuto risposta. Ha chiesto allora che fosse fissato subito il prossimo incontro, per la necessaria e prevista verifica sul pagamento e le eventuali variazioni delle voci del salario accessorio, come pure per la costituzione formale del fondo del medesimo, previo confronto con il Dip. 1. di Roma Capitale. La Direzione ha quindi fissato l’appuntamento al 29 ottobre e si è impegnata a contattare presto il dirigente Dr. Riu.
5. Tutte le parti sindacali hanno inoltre chiesto alla Direzione di intervenire sulle ultime assegnazioni del personale Bibliotecario neoassunto e inviato a municipi e dipartimenti a svolgere compiti che non hanno nulla a che fare con la figura professionale di Funzionario di Biblioteca. Questo personale è vitale per Biblioteche di Roma e per una riapertura completa di tutte le biblioteche comunali: basti pensare che a breve il personale di ruolo toccherà il minimo storico di 230 unità (era di 340 unità nel 2010, per un numero di biblioteche minore dell’attuale). Questo argomento, insieme ad una verifica della riorganizzazione, sarà centrale nel prossimo incontro del 29 p.v., quando dovrà anche essere programmata una riunione congiunta tra OO.SS., RSU, Direttrice e Commissario Vittorio Bo.
Come sempre, vi informeremo dei successivi sviluppi.

Giorgio Salerno (RSU -USI) Francesco Sordi (RSU - USI)

Fabio Moscovini (CGIL-FP)
Paola Tinchitella (CGIL-FP)
Antonio Trimarco (CISL-FP)
Pietro Costabile (UIL-FPL)
Alberto Spampinato (UIL-FPL)
Giacomo Vacca (CSA)

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