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(7 Novembre 2020)
Quella della Rivoluzione Socialista d’Ottobre è una data scolpita nella storia. Per la prima volta i proletari, alleandosi e dirigendo i contadini poveri, presero il potere rompendo le catene dello sfruttamento. Importanti le conquiste del popolo sovietico, nel campo sociale e del lavoro come: la giornata lavorativa di sette ore, il diritto alle ferie pagate, la liquidazione (in caso di morte del capo di famiglia la sua pensione viene pagata ai membri della famiglia minorenni o comunque incapaci di lavorare), il diritto alla maternità, la sanità e l'istruzione gratuita, la promozione dell'emancipazione della donna e l'uguaglianza tra uomini e donne.
Queste sono le principali conquiste che poi piano piano le lotte operaie e sociali fecero arrivare, seppur parzialmente, in occidente. Non dimentichiamo che la copertura dello “stato sociale” sovietico era totale, con una disoccupazione praticamente inesistente.
Questi fatti confrontati con la realtà che viviamo oggi ci devono far riflettere: la disoccupazione è una piaga che affligge il capitalismo da sempre, anzi ne è parte integrante. Molte delle conquiste sociali raggiunte, grazie alla spinta propulsiva del socialismo realizzato e alle lotte dei lavoratori, oggi sono perse o fortemente in pericolo. Il lavoro precario è largamente diffuso ed impedisce a molti giovani di avere un futuro sereno. Spesso le pensioni sono insufficienti per garantire una vecchiaia tranquilla. Il servizio sanitario è stato fortemente ridimensionato tanto che rischia il collasso con la pandemia e chi non può permettersi di rivolgersi al privato ha enormi difficoltà a ricevere le cure di cui necessita.
L'attuale crisi economica, che sarà ulteriormente ampliata dagli effetti della pandemia, porterà un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori. Centinaia di migliaia di posti di lavoro sono in pericolo e con essi la sopravvivenza di altrettante famiglie.
Le contraddizioni fra classi sociali si fanno più evidenti. L’incapacità della classe politica borghese, o per meglio dire la volontà di fornire maggiori aiuti alla classe dei capitalisti piuttosto che agli operai e agli altri lavoratori sfruttati è ancor più evidente. Il divario fra ricchi e poveri aumenta sempre più.
Anche ampi strati della piccola borghesia sono in difficoltà, di fronte allo tsunami di una grave crisi economica che rischia di travolgerli portando fallimenti, disoccupazione e impoverimento di massa.
Nel frattempo, le grandi imprese monopolistiche, possono addirittura rafforzarsi fagocitando buona parte delle piccole e medie imprese in crisi e ricevendo la maggior parte dei finanziamenti statali e dell’UE.
Dinnanzi, a questo quadro drammatico, il governo per la sua natura di classe non è in grado di prendere misure che colpiscano i profitti, le rendite parassitarie, i grandi patrimoni. Non è in grado di attuare un reale lotta all’evasione che permetterebbe il recupero di almeno un centinaio di miliardi di euro. Mentre si fatica a trovare i soldi per dare aiuti economici ai più poveri, le spese militari sono in continuo aumento. L’azione governativa è all’esclusivo servizio degli interessi del grande capitale. Fra la salute e i profitti ha sempre scelto i secondi.
A fronte della crisi sempre più grave del sistema capitalista-imperialista dobbiamo aver presenti gli insegnamenti dell’Ottobre Rosso e gli importanti traguardi raggiunti dal sistema sovietico e capire che l'unica reale alternativa è quella rivoluzionaria: l'abbattimento del sistema capitalistico e la creazione di una società socialista.
Tutto questo però non si può organizzare in modo spontaneo; occorre un partito rivoluzionario del proletariato che sappia essere guida, che sappia risvegliare la coscienza di classe, unificare e mobilitare le masse sfruttate e oppresse. L’esistenza del Partito comunista è assolutamente necessaria per l’emancipazione del proletariato e con esso dell’intera società. Per ottenere il proprio scopo la classe operaia deve essere ideologicamente, politicamente ed organizzativamente indipendente rispetto alla borghesia. Questo può avvenire in un solo modo: organizzandosi nel Partito comunista. Per questo motivo le tre realtà firmatarie hanno avviato un percorso unitario comune per costruire una Organizzazione comunista che lavori per ricostruire il Partito.
Invitiamo i comunisti, i proletari più coscienti e combattivi, i giovani rivoluzionari ad essere protagonisti assieme a noi di questo progetto politico, per sconfiggere la frantumazione, organizzarci meglio, rafforzare il legame col movimento operaio ed incidere nei processi della lotta di classe.
Viva la Rivoluzione Socialista d’Ottobre!
Proletario, il futuro è nelle tue mani!
CoordinamentoComunistaLombardia (CCL)
CoordinamentoComunista Toscano (CCT)
PiattaformaComunista - per il PartitoComunista del Proletariatod’Italia
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