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Roma: dall'USI un intervento con rilievi critici sul Progetto Anchise

(25 Novembre 2020)

comunicatousi

Roma, 23 novembre 2020

Alla Sindaca di Roma p.t. e al gabinetto della Sindacale loro sedi via fax e per e mail
Alla Direzione Generale ad interim dell’Azienda Speciale Comunale Farmacap fax protocollo e e mail
Al responsabile legale p.t. Soc. coop sociale IL CIGNO – sede Cesena fax e e mail e resp. Area lazio
Al responsabile legale p.t. Soc coop Europe Consulting via e mail
Al Dipartimento Pol. Sociali di Roma Capitale - Direzione Dipartimento e P.O. (per SOS e UdS) via e mail e fax protocollo

OGGETTO: PROGETTO “ANCHISE”. Rilievi, osservazioni, aspetti critici e intervento per efficaci garanzie in termini di condizioni di lavoro, orari, tutele socio sanitarie e su misure-provvedimenti su salute e sicurezza del personale che delle varie aziende, cooperative, enti interessati, sarà utilizzato nel “call center” presso sede di via Capitan Bavastro 94 e nelle attività del progetto, per sviluppo “in sicurezza” di coordinamento emergenza covid 19 ad anziani over 65 anni nella città di Roma.

L’Unione Sindacale Italiana Usi, fondata nel 1912, a nome e per conto delle rispettive Rsa e Rls e unitamente all’Associazione difesa e tutela utenti e consumatori Usicons, interviene sulla questione indicata nell’oggetto del presente atto, relativo alla imminente partenza del “Progetto Anchise”.
Si apprezza la lodevole iniziativa, di dare strumenti e supporto ad una fascia di popolazione, nella città di Roma con una certa rilevanza in termini numerici assoluti degli abitanti, quale quella anziana, tramite le attività di cui si hanno avuto notizie in queste ultime 48 ore, nell’ambito delle informazioni di natura “sindacale” ottenute, sia con il “numero verde” dedicato, che con un apposito call center ubicato a via Capitan Bavastro, con Unità di Strada mobile ( anche per consegna farmaci), con attività che coinvolgono dipendenti di diverse aziende, società cooperative già affidatarie di convenzioni, appalti e progetti, con orari che coprono le 24 ore (dalle 8 alle 20 per Farmacap, dalle ore 20 alle 8 del mattino successivo per SOS – Soc coop sociale IL CIGNO), anche sette giorni a settimana.

Dalle notizie fin qui acquisite, emergono diverse problematiche, che ai dipendenti e alle loro rappresentanze sindacali interne delle varie aziende e cooperative, non sono state sufficientemente illustrate e che riguardano: modalità, criteri e tempi di reperimento del personale da dedicare a tali attività del “progetto Anchise” con tale copertura di ore di lavoro e di servizio, qualora non sia sufficiente la mera disponibilità volontaria, stante il fatto oggettivo della copertura, per lo svolgimento ordinario di altre attività di servizio e in convenzione/appalti in essere e in fase attuativa, dello stesso personale DURANTE LA SETTIMANA LAVORATIVA; rispetto di tempi e orari di lavoro e di prestazione lavorativa, comprensivo di riposi obbligatori e giorni di riposo nella settimana, per ottemperanza a direttive comunitarie codificate nel D. Lgs. 66/2003 e ss.mm.ii. e dei rispettivi CCNL applicati nei diversi settori (farmacie pubbliche Assofarm, Cooperative Sociali), stante le notizie acquisite di utilizzo di unità di personale dipendente a tempo indeterminato (tempo pieno e part time), sette giorni alla settimana, con rilevante impatto sull’organizzazione del lavoro e dei servizi già in essere e che dovrà essere per forza di cose, modificata, con il rischio di sguarnire il personale già utilizzato per i servizi già in convenzione e in appalto; corretto utilizzo secondo il D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., di predisposizione di ulteriori unità aggiuntive di personale (si pensi al servizio della SOS, per le ore notturne dalle 20 alle 8 del mattino successivo sette giorni su sette, con apposito numero verde dedicato per la risposta alle chiamate telefoniche del “progetto Anchise”, nonché alle unità di personale di Farmacap dalle 8 alle 20 presso SEDE DIVERSA DI LAVORO E DI SERVIZIO, con le inevitabili situazioni di ulteriore fattore di rischio e pericolo di contagio da sars cov 2, per gli spostamenti per raggiungere il “call center” situato in via Capitan Bavastro) e di modalità concrete di svolgimento delle attività di questo progetto, comprensive di DETTAGLIATA INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPECIFICA, sulle attività e sulle procedure da adottare, sia per la gestione delle chiamate, delle possibili “emergenze”, sia della rendicontazione (resoconto giornaliero, settimanale…) delle chiamate ricevute, degli interventi da coordinare e predisporre, dato il coinvolgimento di più Enti (l’Azienda speciale comunale Farmacap, specie le figure professionali del settore sociale e in misura proporzionale la presenza di farmacisti) e cooperative, con la Protezione civile, che richiederà protocolli operativi e procedure certe, chiare, dettagliate per coloro che dovranno, da lavoratori e lavoratrici, svolgere tale tipo di servizio; il fattore di rischio di creare sovrapposizioni e intralci tra coloro che già sono dedicati ai servizi “normali”, degli sportelli di prossimità nelle farmacie comunali di Farmacap, come della S.O.S. affidata a soc. coop sociale IL CIGNO, all’Unità Mobile di Strada, con l’ulteriore carico di lavoro e di procedure, rispetto a quella dedicata del “progetto Anchise”, in carenza di specifica informazione e formazione; la definizione, con apposita lettera di incarico-missione-distacco, (non essendo giuridicamente e contrattualmente sufficienti meri ordini di servizio generici per i dipendenti o soci lav., stante le problematiche ex art. 2103 codice civile e art. 13 S.L. e rispettive norme contrattuali, su spostamenti e trasferimenti a unità produttiva diversa e con sede di lavoro differente, da quella di normale impiego e utilizzo aziendali), che specifichi le modalità effettive, per il personale dei vari Enti coinvolti a vario titolo nel “progetto Anchise”, di utilizzo, le responsabilità di chi coordinerà tale attività, trattandosi di un’attività con prestazioni lavorative di personale con rapporto e contrattualizzazione tipica del lavoro dipendente, anche per i riferimenti gerarchico- funzionali; la predisposizione come obbligo datoriale ex art. 2087 codice civile e D. Lgs. 81/2008, di misure e provvedimenti che eliminino o riducano al minimo sostenibile, tutti i fattori di rischio e pericolo in tema di salute e sicurezza sul lavoro; sia per l’ambiente di lavoro (locali con apposita strumentazione, per il call center di via Capitan Bavastro e loro idoneità, comprensiva delle postazioni e strumenti tecnici da utilizzare, cuffie, microfoni, telefoni), la fornitura di appositi e idonei D.P.I. certificati, le modalità di frequente igienizzazione di strumenti usati e dei locali da sanificare, stante il fatto che in quel luogo sette giorni su sette, si alterneranno persone diverse, con modalità di spostamento da varie parti della città che aumentano, lo stesso fattore di rischio e pericolo di diffusione del contagio da sars cov 2, con tutte le implicazioni di tutela e garanzia di leggi citate, per la piena ed efficace tutela dell’integrità psico fisica del personale che sarà utilizzato presso la sede di via Capitan Bavastro; la necessità di ADEGUARE I RISPETTIVI DVR aziendali e nel caso anche dei DUVRI, come previsto dalle disposizioni nazionali, regionali e di applicazione del D. Lgs. 81/2008, stante i diversi e diversificati fattori di rischio e pericolo, derivanti da questo tipo di progetto, differente rispetto alle normali prestazioni lavorative del personale che sarà utilizzato, volontario o cooptato con criteri e meccanismi certi o di rotazione, che sia; la opportunità di creare non solo un numero verde dedicato, ma una sede con call center e postazioni e una stessa unità mobile di strada, con più lavortori e lavoratrici, che lascia perplessi stante l’impiego, da mesi, di forme di tecnologia digitale da remoto, che permettano di lavorare collettivamente, con la condivisione e collaborazione tra tipologie professionali diverse, per la soluzione dei vari problemi e anche con lo smistamento delle chiamate dei cittadini, stante la natura “telefonica” del tipo di attività come è stata fin qui illustrata e per le informazioni, lacunose sui diversi aspetti sopra rappresentati, acquisite, modalità che l’attuale innovazione tecnologica, poteva ugualmente soddisfare con modalità differenti e con meno problemi, difficoltà e disagi, rispetto al modello presentato; inoltre, si rileva che per un buon servizio deve corrispondere un buon lavoro, svolto in sicurezza ed efficacia per il raggiungimento del’obiettivo, si ripete lodevole come iniziativa per fasce di popolazione anziana; ma che tale modalità anche organizzativa, sia per Farmacap ma anche per SOS e altri soggetti coinvolti, si ottiene con un gruppo omogeneo di personale, con un lavoro di èquipe ben coordinata, con personale formato e pienamente informato delle modalità tecniche e delle procedure concrete da adottare, per ottenere il risultato sperato. Invece, si prospetta un uso di diverse decine di persone nell’arco dell’intera settimana, con i rilievi e le criticità attualmente e oggettivamente presenti, con un esponenziale aumento del fattore di rischio di contatti non sempre tracciabili, mettendo per un buon fine, a repentaglio la salute, la sicurezza di lavoratori e lavoratrici, in assenza di tutte le misure e dei provvedimenti, in ottemperanza alle leggi italiane e di rilevanza europea attualmente vincolanti, in materia come sopra ricordate.

Si precisa inoltre che per gli sportelli sociali di prossimità di Farmacap, dove sono utilizzati meno di 45 lavoratori e lavoratrici in totale nei 10 sportelli territoriali collegati alle farmacie comunali, per convenzione con Roma Capitale in essere, è già previsto un servizio di “tele compagnia” avente come beneficiario la stessa fascia di popolazione, potenziale utente del numero verde e del “progetto Anchise”, con la comprensibile difficoltà ulteriore di sovrapposizione di incarichi, carichi di lavoro e programmazione territoriale e coordinata, dei vari interventi, stante l’organico attuale e la sua distribuzione sul territorio.

SI ATTENDE RISCONTRO A TALE NOTA DI INTERVENTO, con risposta scritta anche tramite e mail a usiait1@virgilio.it e usicons.roma@gmail.com, che chiarisca e dia le necessarie rassicurazioni, su tutti gli aspetti rilevanti, attuali, concreti sopra illustrati e rappresentati, allo scopo di garantire la massima sicurezza e le tutele di legge,contrattuali se di migliore favore, il rispetto dei vincoli datoriali e di servizio, per ottenere uno sviluppo equilibrato tra le attività alle quali sono normalmente dedicati nella settimana lavorativa, i-le dipendenti che saranno coinvolti in questa attività, le loro condizioni dilavoro e di salute e sicurezza, con le attività di questo progetto “Anchise”. In carenza, qualora si riscontrino sottovalutazioni, inadempienze od omissioni a disposizioni imperative di legge di tutela di lavoratori e lavoratrici, ci troveremmo nella capacità di segnalare le questioni ai vari organi di vigilanza, controllo e garanzia, competenti per materia e territorio.
Certi che tale contributo, i rilievi e le osservazioni sulle attuali e concrete criticità, siano presi nella doverosa attenzione e che siano affrontati i problemi anche di coordinamento, inoltrandoci la necessaria risposta scritta in tempi celeri, si ringrazia per l’attenzione e si inviano i ns. distinti saluti.

Per la Unione Sindacale Italiana USI fondata nel 1912 – Roberto Martelli
Per l’Associazione di difesa e tutela utenti e consumatori USICONS – Giuseppe Martelli

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