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No all'offensiva capitalista

editoriale "nuova unità" n.7/2020

(16 Dicembre 2020)

L'unità dei lavoratori e la lotta unitaria contro il nemico comune sono indispensabili per passare dalla resistenza al rovesciamento del regime di sfruttamento e dimostrare nella pratica che la classe lavoratrice può vivere senza padroni

nuova unità

Un altro anno sta per finire, ci aspetta un anno nuovo - quello della ricorrenza del centenario della nascita del PCdI - sempre impegnati a proseguire nel percorso intrapreso che punta sulla difesa e sull'affermazione della validità del marxismo e del leninismo. E, ancora una volta ormai da 30 anni, chiediamo il sostegno dei comunisti. Siamo convinti che "nuova unità" sia uno strumento di controinformazione utile ai lavoratori - tant'è che siamo usciti anche durante il lockdown - e che dobbiamo fare ogni sforzo per migliorarlo, anche con i contributi dei lettori e non solo economici. Ma ancora dobbiamo fare appello a compagni e lettori - nonostante il duro periodo di crisi economica - di rinnovare l'abbonamento. Ai diffusori chiediamo di essere più solleciti nel versare il ricavato delle ven-dite, sebbene quest'anno la diffusione sia stata fortemente penalizzata dal lockdown. Sono le uniche entrate di cui disponiamo in un mondo, quello della stampa, in mano al monopolio borghese, reazionario e manipolatore al servizio dei padroni, per questo dovremo essere fiscali e sospendere l'invio a coloro (tranne per chi veramente vuole leggerlo ma non è in condizioni di abbonarsi) che, pur potendo, non provvederanno al rinnovo.
Stiamo preparando questo numero nuovamente in clima di segregazione.
Fino a maggio ci hanno imposto le regole più rigide d'Europa, poi è venuta l'estate e sembrava che il numero dei contagi fosse sparito; oggi abbiamo un tasso di mortalità superiore alla Germania, alla Francia e persino alla Spagna.
Da sempre i governi italiani non conoscono né prevenzione, né pianificazione, è ovvio che la carenza di operatori sanitari, posti letto (già nel 2018 la Campania aveva circa due posti letto pubblici per mille abitanti, l’Emilia Romagna era a 3,5 ecc.), terapie intensive e persino di bombole dell'ossigeno non permette un gran numero di ricoveri e allora la tendenza è a "curare a casa", con tutte le complicazioni del caso. Ma soprattutto si ricatta e si impaurisce per fare ricadere la responsabilità dei contagi sui comportamenti individuali delle persone. Se non state alle regole e vi contagiate è colpa vostra e si minacciano restrizioni peggiori in un'eventuale terza ondata. Ma si tampona a macchia di leopardo, non funziona il sistema rintracciamento e si ignora che chi va al lavoro (produzione, commercio e servizi non si sono mai fermati) e a scuola viaggia stipato nei mezzi di trasporto che, invece di raddoppiare le corse, le diminuiscono per non per-dere i profitti.
L'Italia è divisa in zone colorate, salvo scolorirsi nel nome del business natalizio, e le parole d'ordine rimangono isolamento, distaccamento sociale, protocolli di protezione - che non vale per i mezzi di trasporto. Un sistema molto favorevole al potere. Infatti il governo, con la giustificazione della necessità dell'isolamento sanitario e sociale (ma anche con l'illusione che a tutti arriveranno i prestiti UE), e una certa capacità di coinvolgimento riesce ad ottenere il consenso ed evitare proteste e manifestazioni della classe lavoratrice. Più facile che applicare le leggi e i decreti Salvini orientati proprio a criminalizzare i lavoratori in lotta e colpire ogni tentativo di mobilitazione sociale.
Tutti sacrificati in casa per non intasare gli ospedali e bloccare altre patolo-gie e in attesa del vaccino per una malattia di cui si conosce ben poco e per la quale si sottovaluta la ricerca di una terapia. Già il toccasana è il vaccino targato Pfizer. Un nome, un programma! Pfizer, già nota per aver condotto su 200 bambini nigeriani affetti da meningite un test clinico non autorizzato con l’antibiotico Trovan (che può danneggiare il fegato con esiti mortali) dei quali undici sono morti e altre decine hanno riportato danni permanenti. Nel 2012 Pfizer ha pagato un solo miliardo di dollari per risarcire diecimila donne che l'avevano denunciata in seguito agli effetti cancerogeni del farmaco Prempro. Altre denunce sono state fatte per i gravi disordini psicologici provocati da Chantix, e sotto accusa è anche il depo-testosterone nel viagra perché provocherebbe ictus e infarti. Pfizer ha anche rifiutato di rendere generici i propri farmaci contro l’Aids nei paesi più colpiti dalla malattia che li renderebbe meno costosi, ha violato brevetti, ha promosso farmaci per utilizzi non approvati, ha offerto a migliaia di medici ed esperti denaro e regali per la prescrizione di farmaci recanti gravi effetti collaterali.
È evidente la forza di questa multinazionale, che comprende la tedesca BioNtech), tanto da imporre all'Europa l'acquisto del vaccino già in produzione prima dell'autorizzazione (che non si sa se limita il contagio né la durata della copertura) - definito dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il più promettente finora -. Di conseguenza l'Italia segue e si adegua, nonostante mesi di entusiastiche e patriottiche affermazioni sulla validità del vaccino italo-inglese, la collaborazione tra l’Università di Oxford e l’italiana Irbm.
Quando agli stati generali di giugno il ministro Speranza annunciò l'acquisto di 1,7 milioni di dosi (disponibili da metà gennaio '21) si guadagnò l'applauso dei presenti. In questi giorni emergono altri numeri e la graduatoria delle categorie che hanno la precedenza, ma non sarà obbligatorio, ci dicono, probabilmente per nascondere la carenza di dosi. Si parla di 202 milioni che presumibilmente comprendono il richiamo (forse più di uno), la cui distribuzione è affidata all'esercito in piena continuità con la militarizzazione dei territori già in atto per i controlli delle zone colorate. Se per ottenere l'immunità di gregge, che varia a seconda dell'infezione, si può considerare al sicuro la popolazione quando almeno il 95% è vaccinata, i dati non tornano nonostante ministri, dottori, opinionisti ecc. si sgolino da mesi tutto il giorno in trasmissioni radiotelevisive per convincere la popolazione sui benefici del vaccino anticovid come se ce ne fosse per tutti. Nel frattempo scarseggia in tutta Italia il tanto raccomandato e "indispensabile" vaccino influenza, salvo... acquistarlo in farmacia.
Anche il vaccino - evidentemente più conveniente di una terapia - dimostra la voracità del capitalismo e degli accordi UE, a differenza di Cuba le cui brigate mediche combattono il coronavirus in oltre quaranta paesi con il vaccino "Soberana 01-02" che mostra lo sviluppo degli anticorpi, e con terapie farmaceutiche per soddisfare le necessità dei malati e non i profitti del capitale.
Tutti i governi passati negli ultimi decenni hanno volutamente distrutto la sanità pubblica (con continue riforme, spesso con speculazioni e corruzione) per orientarla verso quella privata, riducendo personale e posti letto nell'indifferenza degli stessi utenti, ma anche della maggioranza dei lavoratori del settore che ora sono stati travolti dall'emergenza e raggirati da istituzioni e sindacati. Tanto che in questa seconda ondata, pur continuando a morire e a sottoporsi a turni massacranti, è finito l'"innamoramento" degli "eroi".
La salute, come la sicurezza sui luoghi di lavoro (dove si continua a morire) - il 6 dicembre è stato il 13° anniversario dell’incendio che uccise i sette lavoratori della ThyssenKrupp nel 2007 - continuerà ad essere al centro della nostra informazione e sostenute nella lotta dei lavoratori che si oppongono alla violenta offensiva capitalistica. Che si presenta con sempre maggiore chiarezza e perciò richiede un impegno e una partecipazione maggiore da parte del movimento operaio. L'unità dei lavoratori e la lotta unitaria contro il nemico comune sono indispensabili per passare dalla resistenza, spesso isolata, ad un efficace livello di attacco del nemico, fino al rovesciamento del regime di sfruttamento e dimostrare nella pratica che la classe lavoratrice può vivere senza padroni.
Ai comunisti, oltre alla lotta, si aggiunge il compito di portare avanti il percorso di ricomposizione delle frammentate forze comuniste e affermare la validità del socialismo scientifico. Ideologia criminalizzata dalla destra che avanza nei diversi paesi del mondo e che è anche la politica ufficiale dell'Unione europea, da socialdemocratici e revisionisti di ogni specie.

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