">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Se ero tibetano...

Se ero tibetano...

(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

RESOCONTO DI UNA GIORNATA DI LOTTA, AL MISE a Roma, DEI LAVORATORI/OPERAI SICILIANI DELLA CATENA SUPERMERCATI FORTE’ – SOC. MERIDI

TRE GIORNI DI SCIOPERO A LIVELLO REGIONALE IN SICILIA (20-21-22 Gennaio 2021), PER RECUPERO SALARI ARRETRATI E SALVAGUARDIA OCCUPAZIONALE, TENUTA LIVELLI OCCUPAZIONALI e dell’indotto

(23 Gennaio 2021)

lavoratori siciliani in lotta

UNA DELEGAZIONE A ROMA IL 21 GENNAIO DALLE 9.30 AL MISE, CON COMBATTIVO PRESIDIO, ha aperto il tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico, con incontro ottenuto, per avvio programmazione interventi a tutela del lavoro, per recupero futuro dei salari nella gestione commissariale, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, per rilanciare la filiera dei supermercati “di prossimità”, come mercato di sbocco del settore agro alimentare e vinicolo siciliano, a rischio di strozzamento, dagli interessi delle grandi multinazionali della G.D.O, che ritengono tale filiera “appetitosa” per futuri profitti e speculazioni, una “bomba sociale” innescata con effetti devastanti. Operai siciliani sostenuti da Usi e da Sinalp Sicilia.

Continua la lotta dei lavoratori siciliani della società Meridi, gruppo Fortè, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, la pianificazione e un rilancio della catena dei supermercati, in gestione commissariale da oltre un anno, per il recupero delle mensilità (7 oltre la tredicesima) arretrate, evitando la liquidazione e la fine di un percorso lavorativo e occupazionale di centinaia di famiglie a livello regionale, con il contestuale contrasto alla ristrutturazione della grande distribuzione organizzata G.D.O., salvaguardando dagli appetiti delle multinazionali del settore, la catena dei supermercati ”di prossimità” già a marchi Fortè, che distribuiscono sul territorio della regione, i prodotti tipici agroalimentari e vinicoli, delle aziende locali siciliane.
La difesa dei posti di lavoro e dei livelli occupazionali, la battaglia per il pagamento regolare degli stipendi (ultima retribuzione a Natale 2020, del mese di maggio… con gli arretrati inseriti nello stato passivo della società, in amministrazione straordinaria), si intreccia con la salvezza dell’azienda e di una parte dell’economia siciliana nel settore agroalimentare e vinicolo dei prodotti tipici prodotti dalle aziende locali, che con la scomparsa di questa catena di supermercati radicata da 25 anni sul territorio regionale, che ai cittadini-consumatori i sapori e i prodotti delle aziende locali della regione, cambierà anche in peggio i gusti e i sapori della terra di Sicilia, a tutto vantaggio del libero mercato e delle speculazioni delle multinazionali del settore, anche su quello che si mangia, oltre al forte rischio occupazionale.
Usi e il sindacato Sinalp, che sostengono fin dall’inizio questa lotta nel disinteresse dei sindacati concertativi, hanno proclamato tre giorni di sciopero di copertura, dal 20 al 22 gennaio 2021 in tutti i punti vendita dei supermercati del gruppo Fortè – società Meridi in amministrazione straordinaria, uno sciopero che ha avuto successo di partecipazione.
Anche in questa occasione, presenti i responsabili nazionali di Usi dello snodo romano della Confederazione (uno dei quali ha partecipato all’incontro sindacale), la segreteria nazionale non ha fatto mancare il suo aiuto, sostegno e intervento, come già l’anno scorso avevano fatto altri componenti milanesi e udinesi della segreteria collegiale nazionale in altri frangenti, tenendo viva la solidarietà che caratterizza le organizzazioni sindacali combattive, indipendenti e “di classe”; ben visibili al presidio, le bandiere rosso e nere tenute dagli operai con l’immancabile gatta nera e gli striscioni del sindacato autorganizzato.
Una nutrita e combattiva delegazione di operai (soprattutto da Palermo, Catania, Trapani), ha effettuato, un presidio dalla mattina sotto il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) a Roma in via Molise, ottenendo un incontro nella mattinata con i responsabili dl gabinetto del sottosegretario TODDE (Prof. DAddona e Dott. Pennati), del Ministro con l’ufficio stampa e alla presenza del Commissario Straordinario Dott. Manfredi, nel quale la delegazione sindacale di Usi (segretario regionale e componente dell’esecutivo nazionale) e del Sinalp8con il vicesegretario nazionale) con rispettive Rsa interne, ha chiesto nei vari interventi e ottenuto, la formale apertura di un tavolo istituzionale di crisi, che provi a pianificare un percorso di tutela dei livelli occupazionali (già oltre 400 lavoratori sono stati costretti a lasciare il lavoro sul territorio regionale siciliano, perché non potevano più sostenersi in condizioni dignitose a causa delle somme arretrate di molti stipendi, che la gestione commissariale non è stata ancora in grado di onorare, in base alle procedure di amministrazione straordinaria, preludio della messa in liquidazione, ne sono rimasti sui 58 punti vendita ancora aperti, 220 dipendenti attivi), del lavoro che in Sicilia come al Sud del paese rischia di lasciare tanti posti di lavoro persi e nessuna prospettiva certa di rilancio anche nel settore della G.D.O., sia con la verifica i strumenti di accesso al Fondo salva aziende, che con interventi mirati e approfondimento finalizzato a salvare l’azienda e chi ci lavora, anche accogliendo offerte di acquirenti attendibili, tramite il meccanismo della cessione di ramo d’azienda (art 2112 c.c.) e il contestuale rilancio di un mercato di sbocco delle aziende locali siciliane, per mantenere sul mercato prodotti tipici regionali con marchi di qualità, oltre alla salvaguardia di posti di lavoro e di occupazione.
Durante l’incontro del 21 mattina, i dirigenti e i tecnici del Mise, hanno espresso la loro volontà, anche su mandato politico del Ministro e del Sottosegretario Todde che segue la vicenda nello specifico, a svolgere tutti gli approfondimenti necessari, verificare le questioni di natura giuridica anche con il Commissario straordinario nominato dal Tribunale competente e dal neo costituito (dal 20 dicembre scorso…) Comitato di sorveglianza sulla procedura in amministrazione straordinaria, per gli atti dovuti ma con l’attenzione di porre in essere i passaggi finalizzati a salvare azienda e posti di lavoro, comprendendo le sollecitazioni nei vari interventi della delegazione sindacale e operaia, sulla natura della situazione e la sua collocazione nell’ambito della già depressa economia della Sicilia, come di altre aziende del Sud.
Al termine dell’incontro, che avrà successivamente altri momenti di verifica, informazione e approfondimento tra le parti istituzionali e i due sindacati che hanno dimostrato di voler tutelare sul serio gli interessi di chi lavora, “meritevoli di tutela” come è stato espresso da Usi, è stata ribadita la richiesta esplicita di operai e responsabili sindacali in modo congiunto ai dirigenti del Mise, di accelerare i tempi delle varie operazioni, per evitare la fine di questo percorso per…consunzione, fornendo strumenti di manovra e sostegno economico alla gestione commissariale straordinaria, fino alla ricollocazione della forza lavoro rimasta, con acquisizione di soggetti imprenditoriali credibili, onesti e attendibili, con una programmazione di rilancio del settore dalle mire nemmeno troppo nascoste, di speculazione delle grandi società e delle multinazionali nel settore della grande distribuzione organizzata in Sicilia.
La delegazione scesa, ha fatto relazione dei punti salienti dell’incontro e della volontà di effettuare un percorso a tutela ministeriale di “salvataggio”, nei loro interventi compreso quello finale di Usi, è stata data comunque, esplicita indicazione di mantenere viva la questione, con un percorso di costante mobilitazione, sensibilizzazione e informazione, sul territorio regionale, per evitare che al di là dell’interesse nella giornata del 21 gennaio 8visto che gli operai c’erano e si sono fatti ben sentire), dal Mise e dagli altri soggetti istituzionali da coinvolgere, compreso il Commissario straordinario, l’attenzione non cali facendo scadere la vicenda nella progressiva liquidazione dell’azienda e la messa per strada dei 220 lavoratori rimasti in attività.
LA MOBILITAZIONE CONTINUERA’, PER OTTENERE LAVORO, DIRITTI E DIGNITA’.

22 gennaio 2021

da Roma resoconto a cura di USI

4157