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Il fumo uccide

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(18 Agosto 2012) Enzo Apicella

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UNA SOCIETA’ CHE NELLA PANDEMIA TIENE APERTI I LUOGHI DEL PROFITTO E TIENE CHIUSI I LUOGHI DELL’ISTRUZIONE E’ UNA SOCIETA’ CHE VA ROVESCIATA

(25 Gennaio 2021)

casa rossa

Ci affidiamo alla scienza non asservita agli interessi delle multinazionali per sostenere l’idea corretta del che fare durante la pandemia. Perciò non affermeremo mai a priori quale debba essere la cosa da fare, cosa tenere aperto e cosa tenere chiuso. Ma è certo che una società comandata da una classe politica che risponde agli interessi forti, siano essi, luoghi di divertimento, centri commerciali, attività produttive non essenziali e chiude scuole e teatri è una società malata e questo male si chiama denaro, profitto, accumulazione. Non è un caso che le differenze sociali in questo ultimo anno sono enormemente cresciute, file di poveri e guadagni record dei milionari nel mondo. Ora se in nome della scienza chi governa e decide tiene aperti i luoghi del profitto e del mercato e in più non ha fatto nulla di concreto per modificare aspetti fondamentali della società come i trasporti pubblici di cui usufruiscono la maggior parte degli studenti, mentre tiene chiusi i luoghi dell’istruzione e della cultura come è accaduto per lunghi mesi e sta ancora accadendo, allora diciamo che non ci sta bene e che a queste decisioni bisogna opporsi, così come stanno facendo studenti e insegnanti un po’ in tutta Italia.

Qualsiasi serio insegnante sa che la didattica a distanza non è scuola e se questa si è affacciata in una fase d’emergenza, non può e non deve divenire la scuola di oggi e del futuro. Perché dove vuole andare il sistema, cosa chiede il capitale ce lo ha detto Letta, ex Primo Ministro del Centro Sinistra e sostenitore del governo Conte (il Centro Destra la pensa allo stesso modo): "È finito il tempo in cui si andava a scuola, all'università e poi si lavorava. Adesso per tutta la nostra vita dobbiamo adattarci, cambiare ed essere pronti. Il sistema deve aiutare tutto questo".

La DaD discrimina, distrugge la socialità, non è insegnamento ma un pallido surrogato. Allora se in nome dell’economia si lasciano aperti i luoghi del profitto diviene inaccettabile la negazione dell’istruzione, della formazione, della cultura che si ha con la chiusura delle scuole, teatri, cinema. Siamo perciò a fiano degli studenti che lottano per la riapertura delle scuole in presenza e daremo il nostro contributo in questa lotta.

I LAVORATORI DELLA SCUOLA dell’Associazione culturale CASA ROSSA

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