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(30 Novembre 2010) Enzo Apicella
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(30 Gennaio 2021)

Al centro di questo nostro contributo per i 100 anni dalla fondazione del Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale Comunista, poniamo la questione del presente e del futuro che abbiamo innanzi: a che punto siamo col problema dell’organizzazione politica rivoluzionaria, del Partito di classe Internazionale per e della Rivoluzione proletaria e comunista? Posto che per noi l’organizzazione politica dei rivoluzionari, il Partito, è strumento indispensabile per la vittoria della Rivoluzione Internazionale, in difetto del quale anche la massima esplosione di santa spontaneità proletaria risulta impotente a sconfiggere e schiacciare il potere del regime borghese (si pensi alla forse più alta e straordinaria espressione di questa santa spontaneità rivoluzionaria di massa sin’ora espressa dal proletariato mondiale: la gloriosa lotta e la sconfitta dello Spartakus proletario e comunista “solo contro tutti” in Germania nel primo dopoguerra).

Sembrerebbe che, come nel gioco dell’oca, siamo tutti quanti ritornati alla casella di partenza. Più poveri e scalzi di quando eravamo partiti. Anzi: non “sembrerebbe”, il dato di fatto immediato è senz’altro questa sconsolante situazione.

La piccola e minima storia del nostro raggruppamento politico attesta proprio questo penoso dato di fatto: la ristretta ma ben piantata e inquadrata pattuglia di rivoluzionari comunisti che si era costituita e organizzata nell’O.C.I.-Che fare è saltata per aria nel 2003 (innescando la progressiva frantumazione: il sottoscritto Nucleo ne uscì nel 2007). Essa aveva dato magnifica prova, soprattutto al tempo della crisi e della guerra di Jugoslavia (1999) di che cosa è (di che cosa può e deve essere) una Organizzazione politica comunista rivoluzionaria affrontando, visiera abbassata, le soverchianti forze della contro-rivoluzione. Prendendo esemplarmente per le corna a 360 gradi ogni aspetto della lotta: teorico, programmatico-politico, militante e “fisico” sul campo.

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NUCLEO COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

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