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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Senzapatria, senza frontiere, senza galere

Né qui, né altrove. Tutti a Gradisca (Gorizia) il 22 ottobre.

(21 Ottobre 2005)

Sono ormai quasi due anni che la lotta contro il costruendo Centro di Permanenza Temporanea di Gradisca d'Isonzo va avanti. In questo periodo all'interno del movimento antirazzista questa battaglia ha assunto un interesse nazionale non solo e non tanto perché se il lager di Gradisca venisse attivato sarebbe uno dei più grandi in Italia (250 posti iniziali dichiarati e successivamente altri 150 in un contiguo centro di prima identificazione per richiedenti asilo), ma anche perché qui - ancor più che in altre zone d'Italia - si sta ostacolando concretamente l'operato del governo.

Se è vero che i lavori dell'ex caserma Polonio sono quasi ultimati, la sua apertura (che doveva avvenire già nell'autunno scorso) è stata continuamente posticipata.

Questo è accaduto perché i soggetti di movimento presenti sul territorio sono riusciti con diverse iniziative dal basso (manifestazioni, azioni, esposti) a svelare gli interessi politici, le speculazioni, le ambiguità istituzionali di chi si diceva contro il CPT ma non faceva nulla di concreto per impedirne l'apertura.

Grazie a una pressione incalzante e precisa, tutti sono stati costretti a schierarsi e la stragrande maggioranza dei politici locali si è dimostrata per quello che è: un gruppo di burocrati buoni solo a confondere le acque per difendere la loro fetta di potere.

In questa lotta il ruolo degli/lle anarchici/e di questi territori è stato di primo piano esprimendo capacità di mobilitazione costante e un alto grado di analisi politica che ha permesso di rilanciare l'azione antirazzista quando sembrava che tutto fosse ormai deciso.

In questo contesto la partecipazione alla manifestazione del 22 ottobre è una nuova importante tappa di questa lotta.

Per questo motivo facciamo nostro l'appello dei/lle compagni/e del "Coordinamento libertario contro i CPT" per la costruzione di uno spezzone anarchico e libertario che esprima i nostri contenuti in modo chiaro e autonomo, fuori da ogni compatibilità con il razzismo di Stato, da ogni ipocrisia elettoralistica e dai giochi politici espressi a livello locale e nazionale.
L'unica cosa che veramente conta è che questo lager non apra mai, né qui né altrove.

Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI

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