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(16 Ottobre 2011) Enzo Apicella
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CENTO, NEL CAMMINO DEGLI OPPRESSI

(17 Aprile 2021)

Editoriale del n. 100 di "Alternativa di Classe"

alterclasse

Questo è il centesimo numero del mensile ALTERNATIVA DI CLASSE. La rivista è nata per esprimere delle posizioni internazionaliste, quelle del collettivo redazionale, nell'ambito del “movimento reale”. Nel tempo ha assunto una sua forma, che ormai la caratterizza stabilmente in un panorama purtroppo sempre meno ricco, almeno a livello nazionale, di testate classiste.
Riteniamo che l'essere arrivati ad una tale quantità di uscite, senza mai saltare o raggruppare numeri di mesi diversi, possa essere considerato un risultato positivo in termini di serietà ed affidabilità per i compagni, ed i lettori in genere.
La rivista, della quale il collettivo redazionale assume in toto la responsabilità politica, si presenta, ormai stabilmente, composta da due parti. Oltre alla prima, che esprime le posizioni del collettivo, ve ne è una seconda, che raccoglie corrispondenze di compagni non necessariamente sulle nostre stesse posizioni, ma con contenuti compatibili con esse.
Nella rubrica delle “Corrispondenze”, infatti, sono riportati fatti di rilevanza almeno locale, a cura di compagni che li hanno quanto meno seguiti da vicino, e che vengono proposti dai media in chiave diversa, oppure sono addirittura da essi trascurati. Lo scopo della rubrica è quello di favorire il racconto dei fatti, prevalentemente di lotta, direttamente da parte dei loro protagonisti, innanzi tutto affinchè non ne venga fraintesa o, peggio, storpiata, come spesso è avvenuto nel passato più o meno recente, la memoria storica.
Tale memoria è fondamentale per chi è impegnato nell'abolizione dello “stato di cose presente”, e non è la stessa per entrambe le classi in lotta. Quella dei proletari, infatti, non può certo corrispondere a quella della borghesia, che fornisce la propria versione della Storia, per il consumo di tutti, ma sempre a proprio vantaggio...
Non ci riteniamo, comunque, i “detentori della verità”, da somministrare in pillole ai lettori. Ma, aperti ai contributi che vengono da chi, come, e magari anche più di, noi, è impegnato nella lotta di classe, intendiamo fornire anche il nostro originale contributo. Ad esprimere, perciò, la scelta di classe compiuta, il principale strumento è, oggi, la rivista mensile.
Proprio nell'ottica di recuperare la memoria storica degli oppressi, così importante per il cambiamento, puntiamo poi a pubblicare in ogni numero almeno un articolo che, a partire dalle ricorrenze, ed attingendo il più possibile a fonti dirette, dia il senso della continuità storica della lotta di classe. Questo, cercando sempre di individuare, in ogni specifico, la presenza della contraddizione fondamentale, senza inseguire suggestioni e/o mitologie, purtroppo ancora troppo frequenti anche nelle formazioni che si ispirano al movimento operaio.
Ambizione della Redazione è sempre stata quella di costruire e far vivere uno strumento di lotta totalmente autofinanziato. Abbiamo già chiarito quanto sia fondamentale in generale, per ogni istanza della lotta di classe, la questione dell'autofinanziamento, che abbiamo definito come vero e proprio “pilastro di indipendenza” (vedi ALTERNATIVA DI CLASSE Anno III n. 30 a pag. 3). Lo è stata storicamente, e lo è oggi, se possibile, ancora di più, data la pervasività del sistema, che, per garantirsi un futuro anche in piena crisi, tende sempre più a mercificare qualsiasi cosa.
Come già dicevamo nel pezzo citato di quasi sei anni fa, infatti, “...La formazione di una (grande o piccola) burocrazia interna sul piano organizzativo, e/o l'accumulazione di un qualche capitale, sul piano dell'economia interna, rappresentano elementi che spingono oggettivamente un'organizzazione su di un terreno non più proletario...”. Non certo un fatto secondario, dato che si è già verificato, e con guasti non trascurabili, nella storia del movimento operaio.
E' sul terreno della difficile ricerca della indipendenza di classe, che cerchiamo allora di operare. Dato anche il fatto, troppo spesso dimenticato, che, oltre all'azione concreta, sono i rapporti economici materiali a determinare, e molto di più delle intenzioni politiche enunciate!... In questo senso, per noi le modalità organizzative non hanno certo tralasciato di impostare l'aspetto economico, sul quale, nella realtà, si regge qualsiasi livello organizzativo.
Insieme alla propaganda autonoma di posizioni politiche internazionaliste, il senso del giornale, come strumento di lotta, è allora anche quello di abilitare sempre più i compagni, sia in qualità che in numero, oltre che ad agire direttamente per contribuire ad affermare gli interessi di classe, a raccontarne in prima persona i fatti vissuti, divenendo veicolo di diffusione di una corretta memoria storica delle lotte, potenziandone anche, così, gli effetti nel senso perseguito.
Il contributo che un compagno dà al giornale può essere a diversi livelli di intensità, e comprende ogni tipo di collaborazione ai fini comuni, che vanno dal minimo del corrispettivo della copia di giornale in lettura, passando per l'abbonamento, che fornisce l'indispensabile per fare continuare ad uscire la rivista, a lettere per incrementare il dibattito politico, ad immagini significative da raccogliere, fino a rapporti più continuativi che, oltre a qualche forma di sostegno economico, vanno dalla redazione di corrispondenze a spunti per articoli, nonché ad altre forme difficilmente codificabili.
Il giornale, in cambio, fornisce anche al compagno che collabora uno strumento di dibattito ed intervento, che ne amplia il raggio e le possibilità. Il rapporto va visto in termini dinamici, e le possibilità che offre sono molto spesso superiori a quanto il singolo compagno riesca ad immaginare.
Per lo scrivente collettivo non si tratta solo di esortare, pure nella coscienza delle difficoltà moltiplicate dalla crisi pandemica, a mantenere e, nel caso, incrementare il finanziamento al giornale, già di per sé necessario, magari anche in forme nuove e/o diverse, ma di riuscire a comunicare e a far capire le sempre maggiori restrizioni, non tanto legislative, quanto di fatto, e spesso anche legate ad aumenti di costi, che rendono la possibilità di tenere in vita una testata di contestazione al potere del capitale, com'è questa, una impresa difficilmente ripetibile.
Per essere chiari, riteniamo che oggi le difficoltà per dare vita ad esperienze analoghe a questa, siano, purtroppo, maggiori che nel passato, ed in continuo, ed oggi rapido, aumento. Il “fare politica”, che la tanto decantata Costituzione italiana garantirebbe a chiunque, sta diventando sempre più un privilegio riservato soltanto a chi ha già i mezzi economici!... Qualsiasi compagno non può esimersi da riflessioni di questo genere. Dal canto nostro, siamo aperti e disponibili ad esaminare e valutare qualsiasi proposta di collaborazione e/o di sostegno reciproco, che altri compagni possano proporci.
In occasione dell'uscita di questo n. 100, abbiamo pensato di richiamare all'attenzione dei compagni lettori questo ordine di considerazioni, per invitarli, nel merito, ad un atteggiamento più consapevole e attivo nei confronti della testata, richiamando alla necessità di proposte che permettano di superare in avanti una situazione di fatto delle forze di classe tendente a rinchiuderle sempre di più, ognuna nella propria sfera “privata”, fino al “soffocamento”.
In particolare, auspichiamo che il prossimo PRIMO MAGGIO possa rappresentare una concreta ripresa in termini internazionalisti, che ricomprenda una rinnovata coscienza nei compagni della necessità di sostegno economico, affinché quelli usciti rappresentino “i primi cento numeri di ALTERNATIVA DI CLASSE”.

Alternativa di Classe

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