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Sasà Bentivegna, Partigiano

Sasà Bentivegna, Partigiano

(3 Aprile 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri a Roma Rosario Bentivegna, che nel 1944 prese parte all’azione di via Rasella contro il Battaglione delle SS Bozen.

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(Ora e sempre Resistenza)

25 APRILE 1945 - 2021
RESISTENZA AL NAZIFASCISMO E LOTTA PER IL SOCIALISMO!

(24 Aprile 2021)

venezia, aprile 1945

Per i comunisti il 25 Aprile non è solo la vittoria e la conclusione della guerra contro il fascismo e l'occupazione nazista, ma il momento più alto dell’obiettivo delle classi subalterne: rovesciare il sistema borghese capitalista, creatore e finanziatore di quei regimi, nazismo e fascismo, principali responsabili della devastazione della II Guerra mondiale e della carneficina di milioni di esseri umani.
La Resistenza ha visto decine di migliaia di operai, contadini, lavoratori, giovani e donne del popolo, opporsi in armi contro l’oppressione del nazifascismo e del sistema che lo aveva generato e sostenuto contro lo sviluppo delle idee e del movimento rivoluzionario della classe proletaria, rafforzatosi dopo la vittoriosa Rivoluzione bolscevica del 1917.

I Partigiani italiani, al contrario da quanto espresso dal revisionismo borghese sono stati, a maggioranza, diretti dall'allora Partito Comunista, avanguardia rivoluzionaria che lottava per assumere la gestione della società, liberarsi dal capitalismo e avviarne la trasformazione in senso socialista. Nelle file delle Brigate partigiane comuniste, i Commissari politici diffondevano idee rivoluzionarie e formavano i combattenti rivoluzionari al marxismo-leninismo.

Rivendicare oggi il ruolo svolto dai Partigiani e recuperare i loro insegnamenti, lo spirito rivoluzionario e l’abnegazione, significa lottare per una causa universale: l'abbattimento dei regimi borghesi e la costruzione di una nuova e più elevata società basata sull'abolizione dello sfruttamento, fino al passaggio alla società senza classi.

Anche quest'anno, a causa delle misure restrittive decise da governi, che non hanno prodotto ciò di cui vi è bisogno per contrastare il diffondersi della pandemia ‘Covid-19’, siamo costretti a celebrare la vittoria contro il nazifascismo in forme contenute e limitate.

Nell’emergenza sanitaria il sistema borghese ha dimostrato tutto il suo marciume; nel sistema sanitario pubblico, penalizzato da decenni di neoliberismo, si è consumata l'inefficienza, l'inadeguatezza e la corruzione, che la privatizzazione della sanità ha prodotto, gravando sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Se la strage degli anziani è il crimine più evidente, le centinaia di migliaia di licenziamenti, il dilagare della povertà, la militarizzazione della società, le restrizioni delle residue libertà democratiche, hanno svelato il vero volto delle politiche dei governi borghesi.

Mentre il bilancio sanitario è deficitario anche ad affrontare il ‘Covid19’, sono in aumento le spese militari. Il governo acquista nuovi sistemi di armi d’attacco aumentando del 6% la spesa bellica, accetta l'aumento della quota di appartenenza alla Nato, invia militari all'estero in zone dove (con altri paesi imperialisti) depredare risorse naturali e sfruttare le popolazioni locali, finanzia e sostiene regimi criminali come Libia e Ucraina. Anziché aumentare gli operatori sanitari e le loro retribuzioni, vengono elogiati militari, polizia e carabinieri, impiegati per tenere la popolazione a debita distanza … sociale!

Il passaggio del governo da Conte2 a Draghi ha comportato uomini "forti", generali, commissari e super-poliziotti, con esperienze di controllo sociale e politico, di guerre imperialiste. Il governo non intende gestire l'emergenza ‘Covid19’, ma abituare la popolazione alla presenza militare sul territorio in preparazione di misure sempre più autoritarie su occupazione, sanità, istruzione, servizi sociali, trasporti, pensioni, ecc.

Sfratti, licenziamenti, arresti di operai e giovani in lotta in difesa del salario, del posto di lavoro, dell’ambiente, la cassa integrazione, la disoccupazione, l’aumento della povertà, sono oramai fatti quotidiani.

Il governo dell’oligarchia finanziaria mira non solo a impedire potenziali ribellioni, ma a privare il movimento operaio e sindacale di diritti politici, sindacali e sociali, conquistati a caro prezzo: dal diritto di sciopero al diritto di manifestazione, di organizzazione e di rappresentanza sindacale, fino all'utilizzo antisindacale di strumenti giudiziari.

Come mostrano tante sentenze sui licenziamenti, sull’amianto e per ultimo quella vergognosa emessa dalla IV sezione della Cassazione sulla strage ferroviaria di Viareggio che condanna i lavoratori RLS che hanno "osato" costituirsi parte civile a pagare 80.000 euro di spese legali e processuali. A 4 mesi dalla sentenza sulla strage di Viareggio, i familiari sono ancora in attesa delle motivazioni. A 30 anni dalla strage del traghetto ‘Moby Prince’ a Livorno, le istituzioni si sono ridotte a invocare piena luce (140 Vittime, zero colpevoli!). Due stragi di lavoro dove 172 Vittime sono bruciate vive!

La borghesia - che nonostante la pandemia ha aumentato i profitti - combatte per mantenere il proprio dominio politico ed economico contro la classe lavoratrice avvalendosi anche della versione autoritaria del leghismo e del nazionalismo di Fratelli d’Italia, e della versione squadristica di Casa Pound, Forza Nuova, Lealtà e Azione e altre lugubri formazioni, che alzano il tiro (con l’obiettivo di strumentalizzare il malcontento del ceto medio), ritenendosi legittimate da anni di propaganda revisionista e da operazioni “pacificatorie” della sinistra borghese.

Armi, eserciti, decreti Salvini, missioni "umanitarie" di guerra, non garantiranno maggiore sicurezza, ma l’aumento dell’oppressione e dello sfruttamento in una situazione caratterizzata da una profonda crisi economica e sociale del sistema capitalista-imperialista; una crisi causata dalle contraddizioni insite nel sistema, le cui conseguenze pesano sulle spalle della classe operaia e degli strati popolari.

Quanto sta accadendo ha precisi responsabili: i "padroni del vapore" e i loro lacchè. Deve nascere in ogni proletario un profondo sentimento di odio di classe, come spinta necessaria ad affrontare la lotta di resistenza a questo marcio sistema.

I valori tramandati dalla Resistenza, gli ideali rivoluzionari che spinsero i Partigiani a combattere il nazifascismo per un’altra società, sono un patrimonio da utilizzare per una nuova Resistenza, contro il potere del capitale a livello mondiale, per la ripresa del conflitto di classe e una fase di lotte rivoluzionarie.

Oggi come ieri, l'unità, la lotta e l'organizzazione dei comunisti sono condizioni per la vittoria.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Unione di lotta per il Partito comunista

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