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8 nuovi modelli Fiat

8 nuovi modelli Fiat

(29 Marzo 2010) Enzo Apicella
Marchionne annuncia 8 nuovi modelli di auto e migliaia di licenziamenti

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Marchionne o Tavares “ 'a music è semp'a stess . . .”

Cambiano e fondono società, firmano contratti, accordi di settore etc. etc. ma per noi lavoratori “'a music è semp'a stess “

(26 Maggio 2021)

slai cobas

Da diversi mesi, in linea con il solito gioco a perdere per i lavoratori e guadagni per azionisti, super pagati dirigenti e manager, si è affacciata sul mercato una nuova fusione nel riassetto mondiale dell’imprenditoria delle multinazionali. Anche questa volta come per le precedenti, sindacati, politici e imprenditori applaudivano le prime fasi della fusione di FCA e PSA in Stellantis ed a loro dire: sarebbe stato l’inizio di un nuovo miracolo di sviluppo industriale sostenibile, tecnologie mai viste, etc. etc. capace di mantenere i livelli occupazionali e rassicuravano che non sarebbero stati chiusi stabilimenti in Italia.
Nell’ultimo periodo però è stato messo sul tavolo degli innumerevoli incontri sindacato pezzotto - Azienda il reale e spietato piano di Stellantis, che ormai senza mezzi termini l’Amministratore Delegato Tavares !! attribuisce agli stabilimenti Italiani inefficienza (nun servono!!), costi elevati, probabili difficoltà a mantenere i livelli
occupazionali e nell’area fornitori ambito auto motive lascia intendere l’apertura di una spietata asta al ribasso dei costi, con il solo scopo di selezionare a chi affidare le proprie commesse (forse già designate in fornitori PSA!!) lasciando gli attuali fornitori Italiani con'e mal e cap e le scolle ‘nfront, ed in chiusura, ritiene che le ditte esterne di servizi (come pulizie, manutenzioni etc.etc. ) vanno ridotte per abbattere i costi, se non addirittura alcune eliminate, detta in parole povere ( a noi chiaro dai primi annunci di fusione ), “'e cos’ nun stanno bone “, anzi ci sono carte in regola per altre batoste per i lavoratori.
I sindacati intanto sempre con le identiche modalità del teatrino farsa, mobilitano segreterie nazionali e regionali di sindacalisti mestieranti in giacca e cravatta, chiedono incontri a Stellantis, si industriano a convocare assemblee, indossano maschere di facce preoccupate e con inganno manipolano i lavoratori ( come esempio lampante nel trascorso Piano Marchionne fantasma ) attribuendosi da soli titolo a rappresentarli negli onnipresenti tavoli delle trattative, dove li consegneranno, addomesticati, nelle mani di Stellantis in cambio del loro concordato riconoscimento come parti sociali nella nuova componente FCA Italy di Stellantis.
E’ facile a questo punto comprendere come i lavoratori sono stati, preordinatamente negli anni confinati ai bordi del nulla, in stretta complicità tra sindacati e politica, ingabbiandoli tra disastro sociale, economico e lavorativo, imponendo loro accordi e contratti bidone, piani di finte ristrutturazione e riorganizzazioni industriali, per continuare così ( vecchi e nuovi sindacalisti emergenti ) a manovrare in fabbrica anche oggi indisturbati, consapevoli dell’attuale debolezza dei lavoratori.
Così come il precedente piano industriale fantasma di Marchionne ha sottratto diritti, ridotto pause mensa e imposto ritmi di lavoro da record, anche oggi alla Stellantis FCA Italy di Pomigliano ed al sito distaccato WCL di Nola, come per tutta le restanti fabbriche del gruppo sul territorio Italiano, si iniziano a concretizzare anche le
ulteriori pesanti ricadute derivanti dalla fusione con PSA; infatti la decennale cigs proveniente dal Piano Marchionne è in progressivo aumento anche con Stellantis e continua a ridurre drasticamente il salario già misero, il lancio del nuovo Suv Alfa Romeo viene continuamente sospeso, posticipato di sei mesi in sei mesi e la decennale produzione della Panda ormai vecchia , vede a breve la possibile produzione della sua nuova versione di segmento B assegnata a siti industriali al di fuori dall’Italia
Pomigliano in pieno riassetto organizzativo aziendale dettato dalla fusione PSA - FCA, continua a riservare batoste per i lavoratori: aumento dei ritmi di lavoro già insostenibili, trasferimenti da diverse aree di stabilimento ( test drive, qualità, impianti generali ed in genera da aree indirette ) alla carrozzeria, collocazione di lavoratori con ridotte capacita lavorative su postazioni incompatibili, ricatti in caso di rifiuto, con prospettate collocazioni lavorative a zero ore e la sicurezza sui luoghi di lavoro, considerato da Stellantis un costo da contenere, continua ulteriormente a peggiorare.
In questo difficile contesto sociale, costruito appositamente per immobilizzare i lavoratori, partendo da molto lontano, non è accettabile continuando passivamente, a lasciarsi rappresentare con inganno sempre dagli stessi “ vecchi e nuovi sindacalisti emergenti di mestiere”, che di fatto sono e saranno responsabili del nostro penalizzante quadro lavorativo.
L’ultima - assemblea farsa - infatti ha dato inizio alla favola “del mettiamoci tutt’insieme” delle varie sigle sindacali di stabilimento, mezzi firmatari incluso, convocata e fatta al solo scopo di auto referenziarsi a rappresentare con inganno i lavoratori e sedere così all'ambito posto al tavolo delle trattative, per scambiare, il
loro riconoscimento da Stellantis come interlocutorie parti sociali con il culo dei lavoratori.
Non a caso a Pomigliano con una sola assemblea i finti delegati accompagnati dai loro osannati vertici sindacali nazionali in giacca e cravatta , come dei veri e propri prestigiatori con la faccia dei senza vergogna e senza che nessuno lo abbia chiesto, si industriano a contattare Stellantis per incontri, che sicuramente, li riceverà a braccia aperte per concordare i prossimi passi , tra continui incontri, nuove assemblee farsa e messe cantate a cui inviteranno anche il Governo.
Lo Slai cobas, da sempre presente in particolare a Pomigliano, ha dato sempre battaglia a tutto ciò ottenendo alcuni importanti risultati come: il riconoscimento da parte dei Giudici di Cassazione che hanno definito discriminazione per appartenenza sindacale il trasferimento di 316 lavoratori al reparto confino di Nola messo in atto dalla Fiat un decennio fa; risarcimento dei danni economici riconosciuti dai Giudici del tribunale di Nola per la mancata rotazione durante la cigs e condannando la Fiat all’esborso di circa novemila euro a lavoratore; ottenuto il reintegro di lavoratori licenziati ingiustificatamente durante iniziative sindacali in assemblee dei lavoratori; annullamento tramite ricorso in ambito giudiziale di provvedimenti disciplinari usati dall’Azienda come impedimento all’attività sindacale; condanna in molteplici vertenze per comportamenti antisindacali dell’Azienda nei confronti di dirigenti e iscritti a Slai cobas; riconoscimento da parte dei Giudici di Cassazione in sede delle citate ed ulteriori vertenze dell'indispensabile requisito della Nazionalità che permette a Slai cobas di ricorrere in giudizio per la repressione di condotta antisindacale da parte dell’Azienda ai danni del citato sindacato e senza porre firme su indegni accordi e
contratti a danno dei lavoratori; resiste e sopravvive ai continui attacchi da parte di combriccole – Azienda e sindacati accomodanti in commissioni elettorali – come ad esempio l’impedimento allo Slai cobas di partecipare alle ultime elezioni per delegati di fabbrica con proprie liste, per la serie “alla faccia della Democrazia”e attuare il penalizzante piano delle palle di Marchionne e oggi proseguire con le solite modalità già viste.
E’ importante evidenziare quanto su esposto come esortazione e prova per i lavoratori che la lotta con Slai cobas ripaga e lascia aperti spazi di lotta e tutela per quei lavoratori che senza indugi sapranno da che parte stare e che con coraggio vorranno sottrarsi al preordinato dominio e controllo che i firma tutto e non, vogliono imporci. E’ ovvio che tanto è possibile solo con un sindacato dissenziente e fuori dalle logiche delle combriccole sindacati firma tutto.

Pomigliano 26 maggio 2021

CON SLAICOBASSIPUO’

Slai cobas Pomigliano Coordinamento Provinciale di Napoli

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