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(21 Marzo 2012) Enzo Apicella

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Roma, 6 giugno 2021. Una giornata di straordinaria follia all’Orto Insorto

Il CAOS (Coordinamento AEC Operatori Sociali Autorganizzati) si presenta alla città

(3 Giugno 2021)

caos 6 giugno 2021

Negli ultimi anni, questo sito si è spesso soffermato sulla condizione e sulle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori impegnate/i a garantire l’inclusione scolastica degli alunni disabili: gli AEC (Assistenti Educativi Culturali), ultimamente denominati anche OEPA (Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione). Le loro vicende ci sono parse rivelatrici su vari fronti. Anzitutto è significativo che siano sprovvisti delle più elementari tutele, che guadagnino in media non piùdi 7/8 euro l’ora e che ad arricchirsi sul servizio che offrono siano le cooperative sociali per cui lavorano. Inoltre, colpisce il contrasto tra retorica e realtà a proposito del rapporto tra persone disabili e diritto allo studio. Formalmente, siamo lontanissimi logiche di segregazione imperanti sino a qualche decennio fa: nel discorso pubblico e istituzionale sembra prevalere la logica che vede nella diversità un valore e non un fattore di esclusione. Nella quotidianità, però, le cose stanno diversamente. Affinché uno studente disabile concluda fruttuosamente un ciclo scolastico, è necessario che instauri una relazione di fiducia con il proprio AEC. Parliamo d’un rapporto che si costruisce nel tempo e che è negativo spezzare di punto in bianco. Ma per le scuole e per le cooperative sociali gli studenti in questione sono quasi dei numeri, dunque è facile che a molti di loro capiti, poniamo, di affrontare i 3 anni della scuole media inferiore alternando diversi AEC. Per questa via, formalmente il servizio di assistenza rimane garantito, ma con quali risultati? Tutto questo per dire che le lotte degli AEC/OEPA hanno una duplice valenza generale. In primo luogo, s'inquadrano nella complessiva battaglia contro le forme più estreme di sfruttamento. In secondo luogo, rimandano alla concreta attuazione di un principio basilare, per una società che non voglia risultare iniqua: la garanzia del diritto allo studio per tutte e tutti. Ora, nel corso degli anni la lotta in questione ha assunto forme molteplici; c’è chi l’ha calibrata sulle specificità professionali, giungendo a chiedere per questi lavoratori un inquadramento in quanto dipendenti del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca). Altri, nella capitale, si sono battuti per l’assunzione da parte del Comune, perseguendo in modo diverso il medesimo obiettivo di fondo: sottrarre il settore alle cooperative e farlo diventare pubblico. Anzi, farlo tornare tale, dato che in tempi non lontanissimi nella città eterna vi erano gli AEC Comunali. Ma questa non è l’unica differenziazione interna tra coloro che portano avanti la battaglia di cui qui ci occupiamo. Si pensi al CAOS (Coordinamento AEC Operatori Sociali Autorganizzati), con cui abbiamo intavolato una conversazione ai suoi inizi, nel febbraio 2021. I membri di tale struttura ritengono necessario “superare la logica della specificità dell’AEC, così da concepirsi in quanto “operai e operaie del ‘sociale’” e archiviare quella “frammentazione delle lotte” che deriva dalla “frammentazione dei servizi”, funzionale alla logica del profitto. Ora, sulla base di una siffatta impostazione, originale e non unanimemente accettata, tale realtà autorganizzata sta dando segni di notevole vivacità. Molteplici, nonostante le restrizioni legate alla pandemia, sono state le iniziative a cui ha partecipato e che ha promosso da quando è nata. Per non dire della spinta ad aprirsi alla città e a dialogare con altri settori in lotta, chiaro portato della filosofia poc’anzi accennata. Lo conferma l’iniziativa che, il prossimo 6 giugno, si svolgerà presso l’Orto Insorto (Via degli Angeli 140). Intitolata Una giornata di straordinaria follia ha l’obiettivo di presentare finalmente il CAOS alla città (i limiti all’agibilità connessi alle misure contro il Covid hanno impedito di farlo adeguatamente prima). Essa prevede un pranzo solidale alle ore 13.00, laboratori per i bambini, l’intrattenimento musicale della Strabanda e, a partire dalle 18.00, un’assemblea cittadina. Tra i vari obiettivi perseguiti dalla giornata vi è l’autofinanziamento per la creazione di uno sportello per la protezione collettiva e di una cassa di resistenza per le operatrici e gli operatori sociali. Non possiamo che salutare positivamente l’articolata iniziativa, invitando chiunque ne abbia la possibilità a parteciparvi.

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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