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Melfi, la Fiat si arrende: la Punto si farà su 17 turni

(25 Ottobre 2005)

Il braccio di ferro sulla domenica sera vinto da sindacati e lavoratori

La Grande Punto alla Fiat di Melfi sarà prodotta su 17 turni e non su 18, come chiedevano sindacati e lavoratori e come prevede l'accordo siglato con l'azienda lo scorso settembre. Alla fine l'unità tra le tute rosse della Sata ha prevalso sul tentativo dei dirigenti Fiat di aprire spaccature tra le sigle sindacali, riproponendo il ricatto sul lavoro la domenica sera. Tentativo fallito. Anche domenica scorsa, per la sesta domenica consecutiva, l'80% dei lavoratori ha incrociato le braccia, determinando il blocco di una linea produttiva e una riduzione della produzione sull'altra.

Un rifiuto espresso in modo talmente chiaro da non ammettere repliche, con il quale hanno dovuto fare i conti tutti i sindacati, anche quelli più disponibili a contrattare il diciottesimo turno chiedendo magari in cambio garanzie sul futuro dei lavoratori dell'indotto, degli interinali, oltre premi di produzione e carichi di lavoro. Un compromesso che non sarebbe stato gradito dagli operai melfitani e dalla Fiom, che è il sindacato maggioritario dello stabilimento.

La tenuta unitaria ha così fatto pendere il piatto della bilancia dalla parte dei lavoratori. Ieri Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Failms, Ugl e le Rsu hanno consegnato ai dirigenti della Fiat un documento con al centro la richiesta «di applicare da subito i 17 turni senza condizionamenti. Invitiamo la Fiat a modificare il proprio atteggiamento - si afferma nella nota - rispettando le scelte dei lavoratori. Non accettiamo scelte unilaterali da parte dell'azienda».

Nel documento i sindacati dichiarano di «prendere atto delle motivazioni addotte dall'azienda rispetto alle esigenze di sostenere in questa fase di lancio della Grande Punto» e di comprendere «le ragioni di un impegno specifico rispetto al sostegno di questa esigenza produttiva». E tuttavia sottolineano l'importanza del fatto che si applichi «immediatamente quanto sottoscritto nell'accordo del 28 Settembre scorso in merito all'applicazione dei 17 turni previsti».

«Questo perché - è scritto nel documento - ove non si realizzasse quanto sottoscritto dalle parti di fatto il sindacato e tutti i lavoratori si vedrebbero costretti a mantenere uno stato di agitazione che metterebbe in discussione il proposito aziendale di aumento della produzione. Ci auguriamo pertanto - conclude la nota sindacale - che questa situazione possa risolversi positivamente».

E nel tardo pomeriggio la situazione si è effettivamente sbloccata, con la Fiat di Melfi che ha comunicato alle Rsu l'applicazione dei 17 turni a partire da domenica prossima. Adesso per l'azienda non ci sono più margini per rimettere in discussione l'accordo. In teoria infatti il contratto nazionale dei metalmeccanici prevede la possibilità per le imprese di comandare gli straordinari, per un massimo di quattro domeniche l'anno. Ma in questa fase gli straordinari sono bloccati per decisione unitaria di Fim, Fiom e Uilm nell'ambito della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale. Quindi anche se la Fiat di Melfi provasse a comandare il turno della domenica sera, otterrebbe come risposta un altro sciopero. Il settimo.

Roberto Farneti - Liberazione 25 ottobre 2005

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