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L'ombra nera

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(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
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LICENZIAMENTI COLLETTIVI:
“RITORNO ALLA NORMALITA'”

(18 Luglio 2021)

Editoriale del n. 103 di "Alternativa di Classe"

gkn collettivo di fabbrica

Dalla pagina fb del Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Secondo i dettami di Confindustria, il 1° Luglio c'è stato il ripristino della possibilità di formalizzare i licenziamenti. Già si è detto come, durante la vigenza del “blocco”, vi erano stati circa un milione di licenziamenti (vedi ALTERNATIVA DI CLASSE Anno IX n. 102 a pag. 1), soprattutto di precari, ma al padronato era rimasta la “bocca amara” per l'assenza momentanea di questa loro forma di “libertà”... Il Governo Draghi doveva riparare, e tornare a farli sorridere!
Le manifestazioni dei sindacati confederali, svoltesi Sabato 26 Giugno, in extremis, hanno sortito una trattativa-lampo, sfociata nello “Avviso comune”, siglato Martedì 29 Giugno da Governo e “parti sociali”. Con esso i firmatari si sono impegnati “...a raccomandare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali.... ….omissis.... ….in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro”, auspicandone la rapida approvazione di una “riforma”. Praticamente, “aria fritta”.
In ogni caso, i sindacalisti, con M. Landini in testa, da un lato, hanno subito parlato di “vittoria”, e, dall'altro, hanno chiesto la discussione di un, ennesimo, nuovo “patto sociale” con le controparti. Mentre il Ministro A. Orlando ha gioito per il ritorno al “dialogo sociale”, la risposta di C. Bonomi non si è fatta attendere: il patto sociale sarebbe proprio questo stesso “Avviso”!... E la discussione si chiude.
Anzi, peggio. Il Governo Draghi recepisce l'accordo in un decreto-legge, il n. 99 del 30 Giugno, il cosiddetto “Decreto Lavoro”, intitolato alla “difesa del lavoro” ed, ancora una volta, al “sostegno alle imprese”. In estrema sintesi, a parte il posticipo dei licenziamenti collettivi al 31 Ottobre prossimo per i settori “moda” e tessile, sancisce che gli altri settori manifatturieri e l'edilizia (che non possono fruire della CIGS), fino al 31 Dicembre, “POSSONO accedere” alla Cassa in deroga per 13 settimane senza contributo addizionale e, ovviamente, con divieto di licenziare durante la CIGD...
In pratica l'impresa, può scegliere se licenziare subito o dopo un periodo di CIG finanziata dallo Stato! Presentato all'opinione pubblica come una “proroga del blocco”, mentre il sostegno alle imprese è chiarissimo, risulta davvero oscuro capire in cosa consisterebbe la “difesa del lavoro”, visto che si parla di come lo si può far finire...
Per inciso, va detto che il Decreto n. 99 ha sospeso il cashback ed il supercashback di Stato per sei mesi, affermando, con qualche ragione, che poteva favorire i più abbienti. Nel frattempo, sono previsti, fra l'altro, finanziamenti per l'acquisto ed il noleggio di POS da parte di professionisti, commercianti e imprese. Sostegno molto più mirato... Alla borghesia.
Agli 85 “tavoli di crisi”, aperti al 1° Luglio per 85 aziende (a metà mese supererebbero i cento...) presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), per le quali la CIGS è stata “allungata” per altre 13 settimane, rinviando i licenziamenti, si sono aggiunte finora più aziende, che hanno, invece, potendolo fare, proceduto a licenziare immediatamente! In pochi giorni sono già arrivate, ad esempio, laconiche comunicazioni, via e-mail, di licenziamento ai 152 dipendenti della “Gianetti Fad Wheel” di Ceriano Laghetto, in Brianza, ed ai 422 della “GKN driveline” di Campi Bisenzio (FI), per citare i casi più eclatanti.
Nei due casi citati le proprietà sono straniere, e ad esse non interessa, evidentemente, qualche mese in più di regali da parte dello Stato italiano: è per questo che non hanno atteso le settimane di Cassa in deroga. La rabbia dei vertici dei sindacati confederali è interna alle logiche di apparato: si sentono scavalcati per il fatto in sé che non ci sia stata alcuna trattativa ad accompagnare i licenziamenti!
La tempestiva presenza, poi, ai cancelli delle due fabbriche da parte di M. Landini, che lamentava comportamenti da “Far West” da parte delle proprietà, ha fatto sì che perfino un personaggio come Marco Rizzo si chiedesse se il vero Landini è quello che ha dichiarato solidarietà ai lavoratori, oppure quello che ha firmato l'accordo liquidatorio del 29 Giugno...
Mentre sia Confindustria che i sindacati confederali sostengono che la causa dei licenziamenti non sarebbe la crisi (ma GKN Automotive si è riferita alla flessione del 48% del fatturato nel 2020...), ma solo la volontà delle multinazionali di delocalizzare, il MiSE ha convocato tavoli di confronto, rispettivamente con il Fondo Quantum per la Gianetti, e con la Melrose per la GKN. Anche se il Ministro leghista, G. Giorgetti, ha già dichiarato che i licenziamenti sono inevitabili. E il resto del Governo, con A. Orlando in testa, se la prende con le “modalità” utilizzate...
Alla GKN, dove l'area di opposizione CGIL è molto presente, sono state avviate diverse iniziative, con l'occupazione della fabbrica in assemblea permanente ad oltranza, ed il blocco per evitare la fuoriuscita dei macchinari, che la multinazionale potrebbe tentare. Delle iniziative in corso le forze politiche istituzionali, spinte anche dalla attuale campagna elettorale di fatto, cercano di assumersi la paternità. Non si tratta di contrapporsi per forza ad ogni iniziativa istituzionale, ma di chiarirne la giusta dimensione a tutti i lavoratori coinvolti, mantenendo sempre, come Collettivo di fabbrica, la propria autonomia di giudizio e di iniziativa.
Il Governo Draghi è proprio la sintesi di tutte le posizioni della borghesia. E, quando la borghesia è unita, ai proletari avvengono le cose peggiori. Dopo i fatti di Tavazzano (vedi ALTERNATIVA DI CLASSE Anno IX n. 102 a pag. 3), vi sono stati quelli di Prato, e soprattutto il gravissimo assassinio di Adil Belakhdim a Biandrate (NO) da parte di un camionista, fattosi interprete delle esigenze padronali. Alla “normale” repressione delle forze dell'ordine, il capitale sta cercando di aggiungere quella di privati prezzolati e/o di disperati ricattati, per colpire le lotte “incompatibili”. E' una tendenza che avanza e si diffonde, anche solo se la lotta è conseguente...
Nel frattempo, con l'arrivo della piena estate, il Governo Draghi, mentre da un lato ha cercato di incentivare il turismo e l'intrattenimento, alleggerendo sostanzialmente le misure anti-COVID, dall'altro, dopo avere sbloccato gli sfratti, ha dato il via ad esosi aumenti tariffari per le bollette della luce e del gas: rispettivamente del 9,9% e del 15,3%. Si calcola che questi aumenti comporteranno, insieme, per una “famiglia tipo”, una spesa annua maggiore di più di 200 euro. “Ritorno alla normalità” dal 1° Luglio significa anche questo per lorsignori!...
Per i lavoratori, colpiti già dal COVID e da tutto quello che ha comportato, si tratta di capire che la “ripresa”, traguardata dal PNRR e dal Governo Draghi, è solo quella delle imprese italiane. Non è certo una “ripresa” per chi lavora o vorrebbe farlo! Le imprese italiane, nella crisi internazionale, devono intensificare lo sfruttamento della forza-lavoro per concorrere con quelle straniere, e la vittima designata è il proletariato. Nonostante le schermaglie elettoraliste, le forze politiche parlamentari sono tutte rappresentate (autoesclusisi i fascisti di FdI) nel Governo Draghi, protagonista di questo attacco articolato.
E' sicuramente positivo che Lunedì 19 a Firenze ci sarà uno sciopero generale territoriale dell'area metroplitana, con manifestazione, a sostegno della vertenza GKN, intitolata dai sindacati confederali che l'hanno indetta “Firenze difende il lavoro”. L'importanza che scioperi e si muova l'intero territorio trascende, in questo momento, le posizioni e il ruolo di contenimento dei sindacati confederali.
Ma sono ancora più importanti alcune puntualizzazioni che il Collettivo di Fabbrica ha reso pubbliche già Lunedì 12. Quei lavoratori sono coscienti che non sono solo in 422 ad essere espulsi; sono coscienti che è colpito anche l'indotto, che la risposta va generalizzata all'intero settore dell'automotive, che il vero obiettivo della lotta è bloccare i licenziamenti, e non certo la richiesta di ammortizzatori sociali. E su queste basi hanno indetto per Sabato 24 Luglio una manifestazione nazionale da Campi Bisenzio.
Come dicono gli stessi lavoratori GKN, “Se sfondano qua, sfondano da tutte le parti. Perché siamo una grossa azienda e siamo organizzati. Immaginatevi aziende piccole e meno organizzate”... Questa coscienza, che parte da dentro una realtà penalizzata, è un punto di partenza importante sul piano di una necessaria autonomia di classe, affinchè la risposta all'attacco del capitale e del suo governo possa diventare generalizzata. La solidarietà attiva a questa lotta ha davvero le potenzialità per muoversi su di un terreno di classe! ...E, insieme alle altre situazioni di conflitto, sempre più numerose, può crescere il movimento reale.

Alternativa di Classe

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