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19/21 Luglio 2001 - 19/21 luglio 2021: VENT’ANNI DOPO IL G8 DI GENOVA

“CON QUELLA FACCIA UN PO’ COSI’, QUELL’ESPRESSIONE UN PO’ COSI’, CHE ABBIAMO NOI, CHE SIAMO STATI A GENOVA…” Per ricordare SEMPRE, per NON dimentiCARLO

(20 Luglio 2021)

comunicatousi

Sono passati 20 anni, una generazione intera, da quei giorni meravigliosi per la grande e multiforme presenza nelle piazze in concomitanza con il G8 di Genova, del “popolo di Seattle” e dei social forum, da quei giorni terribili di mattanza nelle strade e nei vicoli, nei carrugi della città, dove ingenti forze “dell’ordine” inseguirono, caricarono, picchiarono tutti e tutte, senza risparmiare nessuno, fino all’assassinio di Carlo Giuliani in Piazza Alimonda, fino alle torture a Bolzaneto e alla scuola Diaz.
Noi c’eravamo, ricordiamo bene e non dimenticheremo mai, il segnale che chi stava al governo del Paese e di fronte agli alleati dei potenti del mondo, dei capitalisti e degli speculatori finanziari, volle dare alla popolazione che protestava, ribadendo e proponendo una società più giusta e un mondo migliore.
Non siamo mai stati all’Usi, particolarmente interessati-e alle celebrazioni rituali, ma proseguiremo sempre con i mezzi a nostra disposizione, a fare informazione, a ricordare i giorni del G8 di Genova 2001 e quello che ne seguì negli anni successivi, compresi i tentativi di depistaggio e di disinformazione, anche di fronte a fatti supportati da prove testimoniali e fisiche, dalla Caserma di Bolzaneto fino alla mattanza alla scuola Diaz, passando per la giornata del 20 luglio con l’assassinio di Carlo Giuliani. IL 20 luglio 2001, la Confederazione Usi proclamò uno sciopero nazionale “generale” per l’intera giornata, permettendo a centinaia di migliaia di persone di poter partecipare alle manifestazioni e alle tante iniziative preparate in concomitanza del G8 dei potenti o comunque di poter esprimere la propria protesta.
Il 20 luglio, l’unico corteo che si snodò per la zona operaia di Sampierdarena, un corteo compatto e unitario delle varie anime e organizzazioni del sindacalismo di base, autorganizzato e alternativo delle poca, compresi settori di sinistra sindacale ancora interne alla Cgil, fu anche l’unico che non riuscirono a caricare o a spezzare.
Ricordiamo anche questo episodio, proprio perché in una fase complessa e convulsa come quella attuale, tra licenziamenti di massa comunicati con e mail e sms, posti di lavoro persi e servizi pubblici strategici soggetti a ristrutturazioni pesanti in nome della ripresa economica e dell’unità nazionale, è stato proclamato da quasi tutte le organizzazioni sindacali alternative al sindacalismo concertativo e collaborazionista, di base, autorganizzato e indipendente tra cui anche la Confederazione Usi fondata nel 1912, uno SCIOPERO NAZIONALE INTERCATEGORIALE ”GENERALE” e generalizzabile con il coinvolgimento dei movimenti sociali e di lotta, in rappresentanza delle classi lavoratrici e dei ceti popolari sfruttati, per il 18 OTTOBRE 2021…
LA STESSA UNITA’ DI INTENTI E DI LOTTA CHE CI PORTO’ A RESISTERE ASSIEME A GENOVA 20 ANNI FA, DOVREBBE CARATTERIZZARCI ANCHE NELLA COSTRUZIONE SUI POSTI DI LAVORO, SUI TERRITORI, DI UN PERCORSO DI LUNGA RESISTENZA AUTORGANIZZATA OGGI, CHE PASSA ANCHE PER LO SCIOPERO “GENERALE” DEL 18 OTTOBRE 2021, VERSO UN ALTRO FUTURO…UNA NUOVA UMANITA’, SOLIDALE E INTERNAZIONALISTA.
Non sprechiamo l’occasione e non facciamoci ricacciare nella classica spirale lotta-repressione-lotta alla repressione, trasformando le lotte per i diritti collettivi e individuali di chi lavora e per i pieni diritti sociali, civili e di cittadinanza per tutti e tutte, in un problema di “ordine pubblico”, funzionale alle ferocia dei “lanzichenecchi di turno” e all’indifferenza che va spazzata via, per poter scrivere altre storie e pagine per la riscossa del movimento operaio e sindacale, in Italia e a livello internazionale, a favore delle classi lavoratrici e dei settori popolari sfruttati e oppressi, ancora ricattati e impauriti dal condizionamento padronale e dalle campagne antisociali sulla pandemia, che nulla hanno a che fare con il diritto alla salute, come bene universale e alla sicurezza sul-del lavoro e degli ambienti di lavoro.
ANCHE SE “LOR SIGNORI” SI CREDEVANO ASSOLTI, SONO ANCORA OGGI, COINVOLTI.

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