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UN'INFAMIA ENORME E UNA MESCHINA

UNA LETTERA PROVINCIALE AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO. A SOSTEGNO DELL'APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

(29 Luglio 2021)

Leonard Peltier

Signor Presidente del Parlamento Europeo,
è un'infamia enorme la detenzione ultraquarantennale di Leonard Peltier, condannato innocente al carcere a vita (anzi: per due vite consecutive) per reati che non ha mai commesso.
Leonard Peltier è un illustre difensore dei diritti umani e della Madre Terra, un perseguitato politico, vittima della barbarie di poteri criminali che persistono nel genocidio dei nativi americani e nella rapina dei loro beni.
Da Nelson Mandela a madre Teresa di Calcutta innumerevoli personalità dell'impegno morale e civile hanno chiesto la sua liberazione, che dopo così tanti anni può avvenire solo attraverso la grazia presidenziale da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America, gesto che costituirebbe non un atto di clemenza (essendo Peltier innocente), ma di verità e di giustiza per l'umanita' intera.
*
Signor Presidente del Parlamento Europeo,
lei sa che il Parlamento Europeo già nel 1994 e nel 1999 si è espresso con due risoluzioni per la liberazione di Leonard Peltier.
Ma allora quegli autorevoli pronunciamenti restarono inascoltati dalla Casa Bianca.
E' tempo di dare prosecuzione e più intenso sviluppo a quell'impegno già solennemente assunto.
E' tempo che lei, che il Parlamento Europeo, che l'Unione Europea, nuovamente chiediate al Presidente degli Stati Uniti d'America di far cessare una così flagrante violazione dei diritti umani.
E' tempo che lei, che il Parlamento Europeo, che l'Unione Europea, nuovamente chiediate al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia e liberare Leonard Peltier.
Un numero crescente di persone di volontà buona da settimane glielo sta chiedendo scrivendole lettere accorate, alle quali lei non ha ancora dato adeguata risposta.
Non solo non ha dato adeguata, doverosa risposta, ma forse non le sono neppure direttamente pervenute, intercettate proditoriamente da un'anonima burocrazia, un'anonima burocrazia che ha preteso rispondere in suo nome e forse anche a sua insaputa.
Anzi: sicuramente a sua insaputa, signor Presidente del Parlamento Europeo, poiché lei non avrebbe mai permesso che a quelle richieste di un impegno coerente con fondamentali e reiterati pronunciamenti pregressi del medesimo Parlamento Europeo, un anonimo burocrate rispondesse irridendo chi le ha scritto, occultando di fatto le decisive risoluzioni del 1994 e del 1999, e in sostanza negando che lei potesse o volesse intervenire in merito (quando invece ripetutamente lei è intervenuto in difesa dei diritti umani), distorcendo e contraffacendo quindi la verità effettuale, ovvero de facto mentendo sapendo di mentire.
Lei non avrebbe mai permesso, signor Presidente del Parlamento Europeo, che un anonimo burocrate a nome suo rispondesse a chi le ha chiesto un impegno umanitario con una sprezzante, tracotante lettera di insulti alle intelligenze ed alle coscienze degli interlocutori, con una lettera in cui implicitamente si fa l'effettuale elogio di Ponzio Pilato, in cui grottescamente è come se si pretendesse di rappresentarla, signor Presidente, come una sorta di struzzo che mette la testa sotto la sabbia, come una delle tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano. Lei non è certo la persona che l'anonimo burocrate vuol lasciar intendere che sia, signor Presidente: lei più volte ha preso posizione con parole chiare e nette in difesa dei diritti umani. E' quindi incredibile che a suo nome un anonimo burocrate cerchi di vanificare una legittima richiesta insolentendo le tante persone che le hanno scritto per sollecitare il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier, persone tra le quali vi sono figure prestigiosissime che anche lei sicuramente rispetta ed ammira, come don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Raniero La Valle, padre Alex Zanotelli e centinaia di altre figure autorevolissime dell'impegno culturale, morale e civile, e non poche personalità della vita istituzionale, come il ministro emerito Paolo Ferrero, come la vicepresidente emerita del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, come molti deputati e senatori emeriti del nostro paese.
Quella lettera dall'anonimo burocrate scritta a nome suo, lei sicuramente non l'ha letta, ed essa sicuramente non le rende giustizia.
E questa è l'infamia meschina. L'infamia meschina che si aggiunge all'infamia enorme. L'infamia meschina che ho voluto segnalarle affinché lei ne prenda contezza e possa difendere il suo buon nome e ripristinare la verità: verita' che credo non possa essere che quella di un suo persuaso impegno in difesa dei diritti umani, e quindi anche dei diritti umani di Leonard Peltier, l'innocente Leonard Peltier, la cui liberazione già ripetutamente il Parlamento Europeo ha chiesto.
*
Signor Presidente del Parlamento Europeo,
dia adempimento all'impegno già più volte dichiarato nel 1994 e nel 1999 dall'assise che presiede: si esprima per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la liberazione di Leonard Peltier.
Si adoperi a promuovere, nelle forme che riterrà opportune e adeguate, un rinnovato e più energico impegno dell'Europa a tal fine.
Lei sa bene che in virtù del suo incarico la sua voce non può non essere ascoltata dal Presidente degli Stati Uniti d'America.
Lei sa bene che in ragione delle relazioni tra Stati Uniti d'America ed Unione Europea la voce di chi presiede il più importante parlamento d'Europa non più non esser presa nella più attenta considerazione a Washington.
Lei sa bene che l'impegno suo, dell'istituzione che presiede, dell'Unione Europea, può essere decisivo nel persuadere il Presidente Biden a liberare dopo oltre quattro decadi un uomo innocente che per l'umanità intera è un simbolo della dignità umana, la cui detenzione è una palese violazione dei diritti umani.
*
Signor Presidente del Parlamento Europeo,
si esprima, si adoperi, agisca secondo quanto le detta la sua coscienza, secondo quanto prevede il suo incarico, secondo i legittimi desiderata di innumerevoli persone di volontà buona tra cui credo voglia lei stesso annoverarsi.
Porgendo distinti saluti, voglia credermi suo affezionatissimo, devotissimo, obbligatissimo, obbedientissimo, etc.

Giobbe Santabarbara, di Luigi Montalto pronipote

Viterbo, 29 luglio 2021

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