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(28 Maggio 2011) Enzo Apicella
Fincantieri chiude gli stabilimenti di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabbia e annuncia 2.500 licenziamenti.

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Il nostro dovere

(7 Settembre 2021)

Editoriale di "Scintilla" - settembre 2021

scintilla

Gkn, Gianetti Ruote, Timken, Whirlpool, ABB, Vitesco, San Marco, Corden Pharma, Logistica, Sanac, Sevel, Alitalia… si allunga ogni giorno l’elenco delle aziende che da quando il governo Draghi ha deciso lo sblocco dei licenziamento stanno distruggendo migliaia di posti di lavoro.

Nel settore auto si prepara una pesante ristrutturazione nelle fabbriche gestite dal management Stellantis (ovvero Psa). Mentre si prepara lo smantellamento di stabilimenti i parassiti Agnelli e lo Stato italiano si voltano dall’altra parte.

Il problema di fondo non è la “transizione ecologica”, ma l’epidemia della sovrapproduzione che determina tagli nella produzione e delle linee, cassa integrazione e chiusure.

Di fronte alle multinazionali che scatenano l’attacco contro la classe operaia, i capi dei sindacati dimostrano di volersi conciliare.

Firmano “raccomandazioni” che sono un incentivo all’arroganza padronale, invece di proclamare lo sciopero generale che può creare una situazione di forza da cui partire per prendere altre iniziative in difesa degli interessi e dei diritti dei lavoratori.

Il loro modo di sostenere le lotte è quelle di sabotarle e isolarle.

E’ perciò necessario smascherare e denunciare politicamente l’apparato sindacale e riformista, corrotto fino alle midolla, che dimostra sempre più la sua natura di puntello della borghesia nel movimento operaio.

Nonostante l’opera di mantenimento forzoso della pace sociale, la situazione odierna si caratterizza per l’esistenza di condizioni economiche e politiche tali da accentuare l’inconciliabilità degli interessi generali del movimento operaio e sindacale con quelli di borghesia e opportunisti.

Se le condizioni oggettive sono favorevoli allo sviluppo della lotta proletaria, il fattore soggettivo è arretrato.

Movimento operaio e movimento comunista continuano a stare troppo in disparte. Ciò rafforza l’ideologia e la politica della borghesia e della piccola borghesia, che non possono uscire dal quadro della proprietà privata capitalistica.

Di qui il compito che siamo chiamati a realizzare: agire nel conflitto di classe per infondere la coscienza politica comunista fra i lavoratori salariati, unire il movimento operaio al socialismo scientifico per raccogliere le forze di avanguardia della classe in un Partito rivoluzionario, parte integrante e dirigente del moderno proletariato. E’ il nostro dovere.

Per leggere e scaricare il giornale visita http://www.piattaformacomunista.com

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