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(18 Settembre 2021)
La Confindustria e i governi, dopo aver costretto a lavorare fianco a fianco per oltre un anno e mezzo i lavoratori in piena pandemia senza fornire adeguate misure di sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori né dispositivi di protezione individuali e collettivi, sembrano diventati i primi difensori della salute degli operai.
Gli stessi che considerano “normale” che ci siano oltre 1400 morti sul lavoro (omicidi) decine di migliaia di morti per malattie professionali e invalidi causate dalla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro sembrano diventati improvvisamente anime candide, delle crocerossine che si preoccupano della salute dei lavoratori
In realtà ai padroni e ai governi di turno interessa che gli operai non si ammalino e muoiano, ma che non s’interrompa la produzione e la ripresa economica, cioè i loro profitti.
​ L’obbligo del Green pass per lavorare, pena la sospensione del salario, che impongono, non è perché hanno a cuore la salute dei lavoratori e cittadini ma la produzione, lo sfruttamento che per loro e fonte di profitto.
Per raggiungere i loro obiettivi, i padroni e i governi hanno da sempre usato scienziati, medici di fabbrica sul loro libro paga, pagati lautamente per fare i loro interessi e non certo quello dei lavoratori. Questo si evidenzia ancora di più oggi con il covid19.
La medicina del padrone, del capitale che cura le malattie del lavoratore o sociali è funzionale unicamente al sistema produttivo per il profitto. Per il padrone il lavoratore è una cosa, una merce che può “guastarsi”, ammalarsi creando scompensi nel sistema produttivo. Non interrompere la produzione e la ripresa economica è il primo interesse del governo, dei padroni, di tutte le forze politiche parlamentari e dei sindacati confederali. L’ipocrisia del potere si nasconde dietro la maschera della difesa della salute dei lavoratori, quando il loro interesse primario è solo il profitto.
I responsabili di migliaia di omicidi sul lavoro, in validi, malattie professionali oggi si ergono a paladini della salute pubblica, imponendo regole e abolendo diritti costituzionali dopo averla distrutta a favore dei privati costringendo tutta la popolazione a fare quello che è interesse dei padroni.
Il covid19 è usato dagli imperialisti/capitalisti di tutto il mondo per portare avanti profonde ristrutturazioni nel sistema produttivo per cercare di contenere la crisi economica ha scapito dei lavoratori e della parte più povera della popolazione.
Oggi assistiamo a uso politico della pandemia per colpire i diritti dei lavoratori. Il covid ha oscurato e fatto dimenticare tutte le altre malattie professionali creando a fianco delle vecchie nuove nocività.
Oggi più di i padroni parlano unicamente di covid, di obbligo di Green pass nascondendo le malattie professionali e ambientali degli esseri umani dividendo i proletari e degli animali.
In Italia per ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari muoiono 230mila persone l’anno (630 il giorno), In seconda posizione troviamo i tumori, che causano la morte di 180mila persone (circa 500 ogni giorno). Altre 60 mila persone ogni anno muoiono per l’inquinamento atmosferico, ma queste morti non interessano gli industriali e il governo
La storia della difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio è quella della lotta di classe.
Nessun vaccino, nessuna cura può salvaguardare la nostra salute finche non si distrugge il virus più pericoloso di tutti: il sistema capitalista che distrugge gli esseri umani e la natura.
Michele Michelino – Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
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