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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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(18 Settembre 2021)

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Il 17 settembre il Presidente della Regione Toscana, Giani, ha dichiarato che la Regione Toscana ha sostenuto dei costi maggiori rispetto a quanto previsto per il comparto sanità.
La necessaria conseguenza che può verificarsi, anche a causa anche della mancata assunzione di infermieri a tempo indeterminato, oltre alla previsione del blocco del concorso per la categoria degli OSS, è un aggravamento della situazione lavorativa con turni massacranti (salti di riposo). Ciò può comportare al lavoratore errori a causa dello stress, errori che, laddove si verifichino, vanno ad intaccare la salute dei cittadini. Non è quindi inverosimile sostenere che l'insufficienza del personale è alla base di casi di malasanità, ancor più se si prende in considerazione il fatto che con il blocco del turn over questi casi risultano triplicati: con un carico di lavoro raddoppiato risulta a rischio anche la propria salute.
Un piccolo esempio dello sfruttamento e della totale assenza di rispetto della dignità lavorativa può essere questo: in qualche ospedale vi sono reparti covid nei quali gli operatori sanitari effettuano dei turni che è possibile definire “balordi”. Quando l'orario va dalle ore 19:00 alle ore 01:00, bisogna tenere in considerazione il rischio dei lavoratori nel tragitto verso casa con il proprio mezzo, invece un'azienda sanitaria è così poco sensibile alla problematica forse perché preferisce un piccolo risparmio: non sembra esserci altra motivazione rispetto al fatto di non prevedere l’assunzione di un operatore in più in organico. Se così non è, perché la Regione Toscana ha deciso di non assumere degli operatori sanitari?
Negli 2019 in Italia, dati Inail, si registra che Il 22,8% degli infortuni del settore comparto sanità del 2019 si verifica nel tragitto casa-lavoro-casa; la quota sale al 60,0% se si considerano i soli eventi mortali. Dei 5 decessi mortali femminili, 4 sono avvenuti in itinere (sono 8 su un totale di 15 nel caso degli uomini).
Gli infortunati sono per tre quarti donne, risultato del 60% femminile riscontrato negli ospedali e case di cura e dell’80%, sempre femminile, nelle strutture di assistenza sociale residenziale e non.
Come COBAS P.I. Sanità Siena, pretendiamo lo sblocco delle assunzioni attraverso lavoro
stabile e non precario, il rispetto delle normative sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro, l’attivazione delle graduatorie di mobilità, una corretta e dignitosa retribuzione
salariale, da non confondersi con la solita mancetta, per tutti i nostri operatori sanitari.

Costantino Borgogni
Esecutivo Provinciale
Cobas PI Sanità Siena

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