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(10 Luglio 2013) Enzo Apicella

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(No basi, no guerre)

Su un appello della Federazione Anarchica Italiana

(23 Settembre 2021)

fai federazione

Il 5 settembre scorso, sul sito della Federazione Anarchica Italiana, è comparso un appello che forse merita di essere rilanciato: lo ha redatto dal Gruppo di lavoro sul militarismo e dalla Commissione di Corrispondenza della storica organizzazione libertaria e si rivolge "ai sindacati di base promotori dello sciopero dell'11 ottobre". Il suo punto di partenza è il riconoscimento della positività di questa scadenza di lotta, che s'intende arricchire di ulteriori contenuti, tali da approfondirne il già evidente carattere antigovernativo. Di cosa stiamo parlando? Semplice, della "campagna antimilitarista per il ritiro immediato delle missioni militari all'estero, per fermare l'aumento delle spese militari" e "per convertire le produzioni belliche" che la FAI ha da tempo attivato. Non può, infatti, essere estraneo all'11 ottobre un tema come la "militarizzazione dei territori e delle relazioni sociali nel nostro paese e la politica imperialista e guerrafondaia all'esterno sono caratteristiche fondamentali dell'azione del governo Draghi, nell'ambito del più generale attacco alle condizioni di vita dei lavoratori, disoccupati, precari". Per dare corpo al proprio invito, la FAI entra nel merito delle spese militari che, nel 2021, sono aumentate dell'8,1%, a riprova di quali sono le priorità di questo esecutivo nella delicata fase pandemica che stiamo vivendo. Di più, l'appello ricorda che le missioni militari all'estero in cui è coinvolto il nostro paese sono attualmente 40. Nè vengono sottaciuti gli enormi costi della da poco dismessa partecipazione italiana all'occupazione dell'Afghanistan: 8,7 miliardi di euro. Le finalità di queste missioni, per lungo tempo ammantate di valenze umanitarie, sono in realtà di altro tipo e rimandano agli obiettivi tipici dei paesi imperialisti: "aggiudicarsi la fornitura di materie prime garantendo l'estrazione e il passaggio di risorse strategiche; controllare le zone chiave dei movimenti migratori; pubblicizzare mezzi e materiali militari italiani presso i governi dei paesi dove sono impegnati". Ora, sottolineare questa realtà è importante su vari piani. Anzitutto, affrontando tali temi è possibile coinvolgere lavoratrici e lavoratori sul complessivo funzionamento del nostro sistema, che antepone decisamente le spees militari a quelle di natura sociale e legate alla sanità, all'istruzione e all'assistenza delle fasce più deboli della popolazione. In secondo luogo, in Italia l'antimilitarismo non è solo movimento d'opinione. In alcune aree del paese, esso ha assunto un carattere di massa, come dimostrano la mobilitazione NO MUOS in Sicilia e le "ripetute proteste contro l'Aerospace and Defense Meeting a Torino". D'altronde sono state le stesse avanguardie di lotta nei luoghi di lavoro ad assumerlo pienamente: possiamo forse dimenticare il grande impatto che hanno avuto le azioni dei portuali, volte a bloccare il traffico di armi? In ragione di ciò, la FAI ha chiesto "ai sindacati promotori dello sciopero generale del prossimo 11 ottobre di inserire nella piattaforma un chiaro riferimento contro la politica guerrafondaia del governo". Il sito Il Pane e le rose da sempre impegnato nel sostegno alle battaglie antimperialiste e antimilitariste, non può che appoggiare tale istanza. Lo sciopero (finalmente unitario) del sindacalismo di base è un passaggio davvero importante, che può porre le basi di una seria opposizione a uno degli esecutivi dal più diretto rapporto con il grande capitale. Più contenuti lo arricchiscono meglio è e una saldatura maggiore con i movimenti già citati, non potrà che accrescerne l'impatto. E' vero: non ci può essere seria opposizione alle politiche antipopolari se non si muovono lavoratrici e lavoratori. Tuttavia, il conflitto capitale-lavoro, se si vuole realmente scardinare l'ordine costituito, non potrà che intersecarsi con altre lotte, producendo un salutare effetto moltiplicatore. Per tali motivi segnaliamo volentieri un significativo passaggio della campagna antimilitarista sin qui esposta: l'assemblea che si terrà a Milano il 9 ottobre, presso il laboratorio Kasciavit in via San Faustino 64 (dalle ore 10.00 sino alle 19.00).

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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