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Cade una stella

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(18 Dicembre 2010) Enzo Apicella
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Il Prc e giunta regionale calabrese: flessibilita’, assunzioni a rotazione...

... e adesso anche il clientelismo parentale!!!

(31 Ottobre 2005)

In febbraio scrivevamo che Agazio Loiero era un uomo organicamente al servizio del padronato calabrese, e dichiaratamente contro gli interessi dei lavoratori e disoccupati calabresi e della sconcertante approvazione pregiudiziale da parte dei bertinottiani e grassiani del nostro Partito verso questa figura che è quanto di peggio si potessero augurare i lavoratori e disoccupati calabresi Loiero chiariva altresì, riferendosi ai bertinottiani e grassiani di RIFONDAZIONE : “ …non c’è ormai tema su cui il PRC ponga un paletto d’assoluta rigidità : è più aperto al confronto, perché ben consapevole di quanto accaduto…” ; Stefano Zuccherini, dopo qualche giorno, minimizzò le dichiarazioni di Loiero (che si affrettò invece a confermarle) certo che nel nuovo Governo Regionale il PRC avrebbe condizionato positivamente tali scelte antioperaie.

Invece nella Giunta Regionale l’uomo dei “4200 grazie” (ma alle primarie ha perso già il 90% di quei 4200 voti), continua a non iscriversi al PRC e prosegue a comportarsi da indipendente, tanto da ribadire continuamente (vedi FESTA di Liberazione a Rende e trattativa all’Ospedale di Cetraro) il suo sostanziale consenso verso la flessibilità del lavoro e le assunzioni a rotazione.

Non c’è da stupirsi di un uomo mai stato comunista, mai interno all’ambiente del PRC, presentato in lista dai “grassiani”, poi passato armi e bagagli ai “bertinottiani” ed adesso tranquillamente posizionatosi sulla poltrona regionale facendo assumere da Loiero la moglie alla Regione dietro “personale richiesta nominativa” (Decreto 224 del 16.09.05).

Pensiamo che questo fatto di estrema gravità possa essere un sicuro elemento per avviare quella discussione che da troppo tempo merita di essere fatta all’interno degli organismi dirigenti del partito così come all’interno di tutto il corpo militante.

Una discussione che miri a valutare le grosse incompatibilità a cui è costretto a sottostare il PRC all’interno delle giunte dell’Unione, in relazione al quadro politico e sociale nel nostro paese. Scelte fatte indirettamente anche in base alla direzione della svolta imposta dalla maggioranza del nostro partito in direzione di un futuro governo del centro borghese di Prodi e Fassino.

Non possiamo essere partito di lotta e di governo allo stesso momento. È necessario demarcare chiaramente da che parte stare. Se dalla parte dei lavoratori dei precari dei disoccupati o dalla parte del marcato e dei padroni.
Consapevoli di questo ci impegneremo a fondo per avviare un percorso nel partito che miri ad una nostra ricollocazione all’opposizione, ripartendo da un programma posto realmente alla difesa delle classi economicamente più deboli: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, salario sociale per i disoccupati, abolizione totale di tutte le leggi di precarizazione del mondo del lavoro e assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari, immediata chiusura dei CPT e un forte investimento nella spesa pubblica.

Collettivo di Cosenza dell'Amr Progetto Comunista

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