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Mr. Nuke

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(16 Marzo 2011) Enzo Apicella
Nonostante il disastro di Fukushima imperversa l'ipocrisia filonucleare

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    L'unico ecologismo è l'anticapitalismo

    Venerdì 29 ottobre, un'assemblea aperta a Roma

    (25 Ottobre 2021)

    società incivile

    ASSEMBLEA APERTA
    venerdì 29 ottobre a Roma
    ore 18.00 Sala Consiliare ( piazza della Marranella 1 )

    VIVI, VEGETI, e MALINTENZIONATI.

    Compagne e compagni,
    è tempo di uscire dal ghetto.
    E di rompere la gabbia.

    Parlandoci chiaro tra noi.
    Per poi parlare ad altre/i.

    Perché le nostre idee non muoiano,
    o appassiscano, prima di noi.
    Proprio quando ne abbiamo le più grandi conferme storiche.

    Per questo pensiamo di confrontarci con chi, benvenuta/o, vorrà farlo.
    Navigando in mare aperto,
    senza pregiudizi né sceneggiature e conclusioni preconfezionate.

    2 i punti, suscettibili di aggiunte e modifiche, che proponiamo.

    1) Dare vita ad un luogo di analisi e dibattito cittadino stabile che produca documenti di approfondimento, incontri pubblici tematici, campagne politiche specifiche.

    2) Ricognizione critica sull'imbroglio ecologista.
    30 ottobre :
    : non lucideremo le nostre catene.
    L'UNICO ECOLOGISMO È L'ANTICAPITALISMO!
    30/31 ottobre RomaG20

    non lucideremo le nostre catene
    L'UNICO ECOLOGISMO È
    LANTICAPITALISMO!

    Lo sviluppo storico,
    e la conseguente potenza diffusiva delle forze produttive, sta mutando l'ineliminabile rapporto organico tra uomo e natura, consentendo di prevenire e mitigare in parte gli effetti endemici delle proprie contraddizioni tra tendenza alla produzione socializzata e accumulazione privata del prodotto.

    Il capitalismo ha sviluppato la sua scienza, la sua tecnologia, la sua medicina, ma queste conquiste si scontrano con la cecità delle quote di capitale, del loro movimento disordinato rispondente unicamente al profitto, impedendogli di porsi al servizio dell'umanità.

    È questo l'arcano svelato alla base di ogni minaccia cataclismica, geologica o biologica che sia.

    Ogni tentativo di "rattoppare" la barbarie di un sistema marcio, viene assunto, mutuato e diffuso come ideologia dominante.

    Oggi, l'imbroglio ecologico viene impugnato come arma nella competizione interimperialista contro la "fabbrica del mondo" ad est, e come propulsore del ciclo dell'auto elettrica.

    La spettacolarizzazione di vertici e controvertici ne è megafono tanto propagandistico quanto impotente a mantenere promesse ed impegni millenaristici.


    Possiamo dire che tutti i buoni propositi riguardo l'emergenza climatica fanno da sfondo a questa ideologia ecologica.

    Dai proclami altisonanti e chiacchieroni dei "grandi" del mondo

    ai "piccoli" ruspanti in corsa elettorale,

    a certe manifestazioni tese ad elemosinare qualche strapuntino al tavolo negoziale "C.O.P." dell'O.N.U..

    Tutti più o meno verdognoli,

    tutti insieme appassionatamente

    per la "transizione ecologica".

    Salvo poi scoprire che i blocchi continentali dell'est e del sud del mondo se ne fregano dell'aria pulita.

    Salvo poi scoprire che il nostro primo nemico, l'U.E., insieme agli U.S.A., sponsorizzano in chiave anticinese la filiera dell'eolico insufficiente agli attuali standard consumistici, e il ciclo elettrico egualmente denso di scorie inquinanti.

    Salvo poi scoprire che gli organismi internazionali sono svuotati di ogni potere di intervento reale, ridotti a mere "istituzioni di ciance", architetture formalizzatrici di decisioni prese altrove, frutto dei rapporti di potenza globali.

    La realtà è che questo mondo "abbisogna" di riprodursi in questo clima, effetto del proprio sviluppo storico, delle sue storture, delle sue contraddizioni,

    del suo modo di produzione e distribuzione,

    dei suoi omologati usi, costumi e consumi di "vita".


    Non c'è da riverniciarlo.

    MA DA ABBATTERLO!

    SOCIETÀ INCIVILE

    Fonte

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