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(28 Ottobre 2021)
Sarebbero da azzannare.
Solo fosse possibile digerirli.
Sulle spoglie della libertà di scelta,
di relazione,
di orientamento sessuale,
si consuma l'ultima vergogna del tabernacolo parlamentare.
Interessi di bottega elettorale,
sgambetti vendette ed agguati partitici,
si intrecciano affossando un D.D.L. già accolto da una società civile matura, responsabile e moderna.
Il P.D. voleva cadere comunque in piedi,
conquistando l'elettorato L.G.B.T.,
o scaricando la "tagliola" sul centrodestra.
Salvini, Meloni e Renzi,
volevano la riscossa sulla sconfitta alle amministrative stoppando Zan.
Fuori da queste pastoie ridicole se non fossero barbare, la libertà damore è più forte, e vince sempre.
L'approfondimento delle norme che riguardano l'inasprimento delle misure antidiscriminatorie, dell'identita di genere, e della sua configurazione antropologica, è argomento pieno di carne e sangue umani.
Da affrontare seriamente.
Nulla a che vedere con l'ipocrita pettegolezzo s-parlamentare.
Pino ferroviere
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