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(1 Dicembre 2021)
In 70 anni, dal dopoguerra ad oggi, mai sono stati varati aumenti così massicci del gas metano e poi, a effetto domino, luce elettrica, acqua, trasporti, pane, carne, frutta, latte, ecc.
Il governo Draghi favorisce gli imprenditori e i potenti finanzieri a scapito della maggioranza della popolazione che vive di salari e stipendi. Lo sblocco dei licenziamenti sta mandando al macello migliaia di famiglie e chi ha ancora un lavoro riceve paghe da fame con salari in calo da decenni. Le piccole aziende chiudono a velocità mai viste e la disoccupazione dilaga. Molti sono costretti ad accettare lavori più che precari, di mesi, di poche settimane o addirittura di alcuni giorni, senza la sicurezza di non crepare sul lavoro.
Sempre più larghe fette di popolazione sono costrette a rinunciare a cibo di qualità e devono acquistare merce scadente nei discount i cui proprietari sono in maggioranza multinazionali. Cresce la povertà assoluta che colpisce più di 5,6 milioni di cittadini/e. In molti sono costretti ad andare alle mense della chiesa che in cambio non paga l’IMU per le sue immense proprietà immobiliari.
Il governo ci rassicura che il PIL sale e dovremmo essere contenti perché così ci sarà la ripresa. Dicono che i nostri sacrifici servono a far ripartire il paese ma favoriscono le grandi imprese a scapito della maggioranza della popolazione che vive del proprio lavoro, mentre vengono premiati i ceti benestanti ai quali vengono abbassate le tasse (che non pagano, vista la grande evasione condonata).
In questo quadro drammatico i lavoratori sono gli unici che riescono a dare una risposta all’attacco alle loro stesse vite con i licenziamenti in massa, mentre i sindacati collaborazionisti sono più preoccupati ad aprire tavoli di concertazione che a organizzare una risposta adeguata all’attacco padronale e governativo.
Gli operai organizzati sono il punto di riferimento di tutti i lavoratori, come dimostrano alla GKN di Campi Bisenzio in assemblea permanente da quasi 5 mesi che hanno lanciato alla classe il grido di lotta “Insorgiamo”. La solidarietà è ampia, anche nazionale, e la città gli si è stretta intorno compresi i piccoli commercianti che hanno capito che i loro negozi sono a rischio se questi operai vengono espulsi dalla fabbrica. Coraggiose donne lavoratrici hanno formato un comitato di sostegno e solidarietà sempre presente. Se sempre più lavoratori si uniranno a loro, la partita con il governo sarà tutta da giocare.
Assieme alla mobilitazione contro i licenziamenti, per il lavoro stabile e sicuro, va rilanciata la lotta collettiva contro il carovita, per strappare forti aumenti salariali. Una lotta diretta contro i centri del potere capitalista, per far pagare i padroni e i ricchi.
L’unico modo di salvarsi è unirsi e lottare! Da soli non c'è salvezza per nessuno! La classe lavoratrice può fare a meno dei padroni, i padroni non possono fare a meno degli operai e la loro ricchezza, il loro profitto, è proporzionale a quanto riescono a sfruttare il lavoro operaio aiutati da leggi che tolgono ogni diritto alla classe.
Questo sistema si chiama capitalismo, mentre le fabbriche nelle mani di chi lavora si chiama socialismo.
Rivendichiamo lo sciopero generale contro il governo Draghi in tutti gli ambiti lavorativi, di studio, nei territori, nei sindacati, attraverso una mobilitazione, forte e organizzata!
29.11.2021
Unione di lotta per il Partito comunista
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