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Un trattato reazionario e militarista

(2 Dicembre 2021)

scintilla

Draghi e Macron hanno firmato un trattato di “cooperazione bilaterale rafforzata” fra Italia e Francia, definito “storico”.

Il trattato mira a superare i contrasti emersi negli ultimi anni fra due paesi imperialisti in difficoltà, per differenti motivi, che cercano di rilanciarsi.

Le contraddizioni inter-imperialiste che si acuiscono nel “Mediterraneo allargato”, in Europa, in Medio Oriente e in Africa (aree di comune interesse), così come lo sviluppo della lotta dei popoli, sono lo sfondo di questo trattato che vorrebbe ricalcare quello franco-tedesco.

Nei dodici articoli si definiscono le materie che i due paesi intendono mettere in comune, si definisce un quadro che permette ai briganti imperialisti italiani e francesi di concertare l’ingerenza politica e cooperare maggiormente sul piano militare, sempre nell’ambito NATO, di tenere una posizione comune in seno alla UE e all’ONU, di giungere ad accordi di tipo protezionista e difendere le aree di influenza, specialmente in Libia dove Turchia,  Egitto e Russia avanzano.

Indicativi i punti del trattato che contengono impegni allo sviluppo e al potenziamento della base industriale della difesa europea, alla cooperazione dei monopoli francesi e italiani del complesso militar-industriale e spaziale, mentre si apre alla presenza di truppe francesi in Italia.

La collaborazione si estende anche agli altri settori industriali, per integrare le catene del plusvalore, realizzare l’ammodernamento del capitale fisso (transizione digitale ed ecologica) e affrontare la concorrenza internazionale. Anche la TAV viene rilanciata, con i suoi devastanti effetti.

Altro aspetto di rilievo è lo sforzo comune per portare avanti il processo di integrazione economica, monetaria, finanziaria e politica (superando il meccanismo dell’unanimità) dell’UE imperialista, quale fattore strategico nella lotta contro le potenze rivali.

Nel campo della politica securitaria e repressiva le borghesie italiano e francesi si stringono la mano, rafforzando la cooperazione in funzione di obiettivi comuni.

La ricerca di una maggiore istituzionalizzazione delle relazioni bilaterali fra i due paesi figura in ogni articolo, ma ciò dipenderà dal clima politico.

Siamo di fronte a un trattato contro la classe operaia e le masse popolari, un accordo di ulteriore militarizzazione e autoritarismo di cui beneficeranno le borghesie e i monopoli italiani e francesi. Quella italiana pensa di guadagnare peso specifico nei confronti della Germania e di altre potenze.

Nostro compito è sviluppare la lotta anzitutto contro il “nostro” imperialismo, contro la politica militarista e reazionaria, i pericoli di guerra che vengono generati continuamente dal capitalismo giunto nel suo ultimo stadio.

Denunciamo le alleanze militari imperialiste a partire dalla NATO e dalla UE, esigiamo l’uscita del nostro paese da queste strutture di oppressione e guerra.

Diciamo basta con le spese militari che vanno a detrimento di quelle sanitarie e sociali.

Solidarietà con i popoli in lotta per il diritto all’autodeterminazione, in primo luogo quelli dell’Africa e del Medio oriente, dove si sviluppa la resistenza all’imperialismo.

Da Scintilla n. 119 – dicembre 2021

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