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Zevio (VR): il "caso" della Famiglia Noureddine

Interrogazione alla giunta provinciale di Verona

(5 Novembre 2005)

Su “L’Arena” del 25 e 28 ottobre scorsi sono stati pubblicati due articoli (rispettivamente a pag. 33 e a pag. 29) che riferiscono della difficile situazione della famiglia Noureddine, magrebina, composta da marito, che lavora, moglie, non occupata, e due minori di 8 e 3 anni.

Questa famiglia da oltre un mese passa le notti in automobile perché senza casa.

Il Sindaco di Zevio afferma, smentito, che con questa famiglia, “dopo cinque anni di aiuti comunali, ci si ritrova daccapo”. Gli aiuti sono stati due mesi di affitto arretrato.

Inoltre afferma che la famiglia Noureddine “non ha mai fatto domanda per ottenere una casa Ater, diversamente avrebbe già un tetto”. Smentita puntuale: la domanda è stata presentata al Comune di Zevio nell’ottobre 2004, con tanto di ricevuta.

Infine, dulcis in fundo, il Sindaco di Zevio propone una soluzione che garantirà il benessere futuro della famiglia Noureddine: “L’unica cosa eventualmente da farsi è togliere la custodia dei figli alla miglia, se papà e mamma non sono in grado di provvedere”. E bravo il Sindaco di Zevio: per le persone più sfortunate si inventa una genialata, quella di far piovere sul bagnato.

Al di là di ogni triste ironia si sollecita il Sindaco di Zevio (ecco la proposta concreta che egli giustamente pretende) a firmare un decreto di assegnazione di alloggio Ater (tutti sanno che di disponibili e vuoti ce ne sono) per emergenza abitativa, visto che due minori sono nella responsabilità del Comune che solo disumanamente può ventilare la cinica idea di toglierli alla famiglia.
Pertanto, in considerazione del fatto che il Sindaco di Zevio ricopre anche la carica di Assessore Provinciale alle Politiche per la Famiglia, il sottoscritto

INTERROGA le SS.LL. per conoscere se:

in quest’ultimo ruolo ha miglior successo rispetto a quello conseguito come Sindaco, in quanto qui si tratta solo di parlare, di fare molta teoria e di non decidere alcunché, essendo le competenze istituzionali della Provincia in materia di assistenza sociale notoriamente assai limitate;

le Politiche per la Famiglia sviluppate nel ruolo di Assessore Provinciale prevedono anche un coordinamento dei Sindaci del territorio nell’attuare iniziative volte a creare le condizioni anche socioeconomiche che consentano di rafforzare i legami figli/genitori, oppure suggeriscono di sottrarre i figli a tutti coloro che versano in difficoltà economiche;

ritengano che l’amore filiale/parentale dei magrebini musulmani poveri , essendo essi parte di una “civiltà inferiore”, come ebbe a chiosare il noto “uomo di cultura” padrone del partito di cui l’Assessore è militante, sia meno degno di rispetto, attenzione e cura da parte delle istituzioni pubbliche (ah, le radici cristiane!!!) rispetto a quello degli occidentali cattolici benestanti.

Verona, 02 novembre ’05

Paolo Andreoli
Consigliere Provinciale PRC

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