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ANCORA MORTI SUL LAVORO

(11 Gennaio 2022)

ancora morti sul lavoro

Ieri in un operaio di 63 anni è morto sul lavoro a Novate Milanese dopo essere stato schiacciato da una benna di un escavatore. Dall’inizio del 2022 sono morti 11 lavoratori.

In Italia non si muore solo di covid, esiste una strage infinita di operai e lavoratori completamente ignorati dal governo e dalle istituzioni compresi i sindacati.

A parte le ipocrite frasi di circostanza di politici, sindacalisti e istituzioni nulla è stato fatto di concreto per fermare questa mattanza. Il profitto viene prima da tutto. Il governo non si assolve dalle sue responsabilità con qualche ispettore in più.

Ricordiamo che solo pochi giorni fa all’indomani della tragedia a Torino, dove il crollo delle due gru in un cantiere edile ha provocato tre morti e tre feriti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiamava l’attenzione sulle tante, troppe morti che accadono sui luoghi di lavoro, come anche il Papa, ma ogni giorno gli operai continuano a lavorare senza dispositivi di protezione individuali e collettivi, senza sicurezza sui luoghi di lavoro e a morire per arricchire i ,loro padroni.

Oggi le confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, ma anche alcuni sindacati falsamente di base, invece di preoccuparsi di difendere gli interessi dei lavoratori, a cominciare dalla sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita sono più preoccupati ad aumentare le competitività delle aziende e il PIL, vendendo la classe operaia in cambio di privilegi o “trenta denari”.

Di lavoro in Italia si muore quasi quanto di covid, sono state più di 1400 le vittime 2021 e decine di miglia i morti per malattie professionali. Oggi si continua a morire nei cantieri, nei campi, in fabbrica, per le strade. Il lavoro e diventato sempre più precario e il lavoratore ricattato, grazie ai contratti che i sindacati filo padronali firmano concedendo mano libera allo sfruttamento padronale.

L’Italia è ormai diventa una Repubblica fondata sui morti sul lavoro.

Le morti sul lavoro non sono mai fatalità, “morti bianche” o incidenti, ma omicidi.

Quasi sempre si muore perché qualcuno ha risparmiato sulla sicurezza; ha chiuso un occhio o tutti e due sulle misure da adottare per avere macchinari e strutture efficienti ed evitare incidenti, risparmiando sulla formazione dei dipendenti. In particolare oggi nell’edilizia con i lavori del superbonus.

Per il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Michele Michelino

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