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Un presidente per puntellare un governo del grande capitale e un sistema politico in decomposizione

(31 Gennaio 2022)

In politica occorre guardare alla sostanza di classe dei problemi, più che agli individui e ai gruppi politici che le rappresentano con le loro opinioni e posizioni.
Che cosa rappresenta dunque la rielezione di Mattarella dopo una settimana di farsa parlamentare e televisiva?

Con la conferma di Mattarella al Quirinale i “grandi elettori” delle classi proprietarie hanno risolto il dilemma della sopravvivenza del governo diretto da Draghi, banchiere di fiducia del grande capitale. Un governo con una maggioranza disomogenea che deve attuare il programma di controriforme contenuto nel PNRR per ottenere le centinaia di miliardi del Recovery Fund UE, destinati perlopiù ai monopoli capitalistici.

Ciò dimostra che nei paesi imperialisti come l’Italia non è possibile formare per via parlamentare governi né eleggere le massime cariche istituzionali contro la volontà dell’oligarchia finanziaria che decide in anticipo la loro formazione e nomina, controllandone da vicino il loro operato.

Al tempo stesso, la rielezione di Mattarella ha messo in luce la decomposizione della democrazia borghese e lo sgretolamento del sistema dei partiti parlamentari, apparati di mediocre livello politico completamente sottomessi al capitale, distanti anni luce dai problemi e dalle esigenze della classe operaia e delle masse popolari.

La funzione essenziale svolta dal capo dello Stato borghese negli ultimi sette anni è stata quella di sbrogliare laceranti crisi politico-istituzionali favorendo soluzioni politiche e figure consone ai centri di potere imperialisti, calpestando ogni istanza di cambiamento. Anche nei prossimi tempi continuerà a svolgere questo ruolo regressivo.

La sua rielezione è un riflesso della crisi storica della borghesia italiana, di un’economia stagnante, di forze produttive che non possono svilupparsi liberamente a causa dei rapporti capitalistici di produzione e dei privilegi imposti da una classe al tramonto e dai suoi corrotti partiti.

Non facciamoci illusioni. Con Mattarella e Draghi ci attende un periodo di politiche reazionarie, antioperaie e guerrafondaie che si tradurranno in peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, aumento della povertà, distruzione delle conquiste e della libertà dei lavoratori, repressione e avventure militari al carro degli USA e della NATO.

In questo scenario la lotta di classe è destinata inevitabilmente a inasprirsi.

La situazione chiama all’estensione e al rafforzamento della lotta e dell'unità per il lavoro stabile e sicuro, il pane, la pace, le libertà e i diritti dei lavoratori. Occorre sviluppare la resistenza operaia e popolare, trasformare il malcontento in forza organizzata attraverso la politica di fronte unico anticapitalista il cui traguardo rivoluzionario non sarà un qualsiasi governo "progressista", ma un Governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati deciso a liquidare il capitalismo e le marce istituzioni della borghesia italiana.

Per assolvere questi compiti i comunisti e gli operai avanzati non hanno che una via: stringersi in una sola organizzazione di lotta per il Partito indipendente e rivoluzionario del proletariato, necessità storica ineludibile per realizzare la trasformazione sociale.

30 gennaio 2022

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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