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La bufala della lapidazione

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(20 Settembre 2010) Enzo Apicella
Il presidente iraniano Ahmadinejad: Sakineh non è mai stata condannata alla lapidazione, il "caso" è una montatura giornalistica del governo USA

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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FARC-EP: “Chiamiamo ad unire forze e volonta’ per ribaltare l’avanzata della dittatura!”

Comunicato sulla rielezione uribista

(5 Novembre 2005)

Con la recente sentenza della Corte Costituzionale che apre la strada alla rielezione immediata, l’indipendenza dei rami del potere pubblico in Colombia è stata seppellita senza pena né gloria, quale semplice lettera morta.
Questo principio, così come la proscrizione da parte della Costituzione del ’91 di ogni tipo di rielezione, è stato burlato e triturato dall’apparato presidenziale. Salvo onorevoli eccezioni le maggioranze del Congresso e delle Corti, che hanno modificato la costituzionalità, sono state comprate con i piatti di lenticchie della politicheria uribista, cosa che ha contribuito all’apparizione sulla scena di mefitici teodolindi come il signor Andrés Pastrana.

Tanto Uribe quanto il governo degli Stati Uniti, gli imprenditori di destra ed i paramilitari mafiosi spinti dalla grancassa della grande stampa, la radio, la televisione ed i numeri dei sondaggi ingannevoli, credono di aver sgomberato il campo per andare avanti con la loro “Sicurezza Democratica” dei carri blindati, della politica neoliberista e della guerra e fame contro il popolo. Percorrono la strada di una dittatura civico-militare capeggiata dal Presidente perché i loro interessi di classe non sono al sicuro, sentono avanzare la crisi generale e dei loro partiti e stanno già sperimentando gli scossoni del crescente dissenso dal basso.

Uribe ha assicurato e dimostrato in tutti gli ambiti di non essere interessato all’Interscambio Umanitario ed ancor meno ad un accordo di pace con le FARC. Per noi è chiaro che non ci sarà un intendimento fino a quando vorrà fare imposizioni.

Il governo Uribe ha fallito nella sua strategia di guerra. Saranno altri quattro anni di polvere nera e sangue. Né i poveri né i programmi sociali sono la sua priorità. Le forze democratiche e rivoluzionarie dovranno confluire intorno ad un programma che contempli, come minimo, la soluzione politica e l’Interscambio Umanitario, la fine del Plan Colombia e del Plan Patriota, la non sottoscrizione del Trattato di Libero Commercio, la spesa sociale e la riforma agraria per evitare che questo signore ed i suoi alleati della forca e del coltello spingano il paese verso una situazione peggiore di quella della Colombia polarizzata degli anni ’50. Hanno già iniziato a sparare agli stessi liberali che non sono in sintonia col loro progetto.

La campagna elettorale in marcia si annuncia come una nuova farsa uribista in cui tutto l’apparato statuale, ufficiale e para-ufficiale, armato di fucili o motoseghe, contratti o quote burocratiche, e con 105 bilioni del bilancio nazionale ed i milioni di dollari dei mafiosi del Ralito a loro disposizione, lavora per estendere a tempo indefinito il reame del tiranno.

Siamo convinti che quelli che, come noi, si oppongono a questa prospettiva e vogliono democrazia con soluzione politica, giustizia sociale e sovranità sono la maggioranza. Per questo chiamiamo ad una scelta differente, a privilegiare strategie comuni e luoghi d’incontro politico in cui unire forze e volontà per ribaltare l’avanzata della dittatura.

Montagne della Colombia, 30 ottobre del 2005

Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

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