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Nel Maghistan una dittatura in giacca e cravatta

Nel sud del vecchio continente sta nascendo un nuovo stato a regime totalitario e antidemocratico

(16 Febbraio 2022)

Un nuovo stato a regime totalitario denominato Maghistan, sta nascendo nel sud del vecchio continente. In questo posto si è decretato che la Libertà, un diritto acquisito dalla nascita, perciò universale e congenito, non è più sacro e intoccabile, ma può essere riconosciuto soltanto tramite un certificato. Un salvacondotto che accorda ai ‘bravi e ubbidienti’ quei diritti che una volta erano innati e vitali, e li nega ai ‘cattivi e pericolosi’ che in quanto tali saranno ripudiati. In Maghistan, si sta tentando di instaurare un ordine sociale antidemocratico prendendo in prestito la campagna vaccinale contro la pandemia, che sta producendo una mostruosa discriminazione umana. Chi non rispetta gli ordini, non avrà la carta verde di essere libero, né tutele, né difese, e per questo sarà considerato trasgressore e ribelle, pertanto braccato come in tutti i regimi assolutisti. Oggi si viene isolati per non volersi piegare alla prepotenza del regime e non lasciarsi sopraffare, domani sarà revocato il lasciapassare per aver saltato la ‘dose abituale’ di vaccino o forse per un ritardo col pagamento dei tributi, intanto, tramite orrende coercizioni, è stato annullato il diritto al lavoro, in seguito, senza greencard, magari non si avrà più il diritto di voto. Insomma, in Maghistan si potrà essere cittadini solo se si è ciecamente ubbidienti e disciplinati, dunque assoggettati alle regole illegittime del regime, altrimenti si rimarrà relegati alla condizione di sudditi, disconoscendo un importante insegnamento marxista, “Non si è sudditi perché esiste il re, ma esiste il re perché si è sudditi”. In questo momento l’ordine per tutti è la pseudo-immunizzazione contro il covid. Ma non funziona, la scienza lo ammette, non ha interrotto né impedirà la trasmissione del virus. Ma bisogna chinarsi. La nuova strategia del totalitarismo, messa in pratica anche nel nuovo stato, è demonizzare il non allineato considerandolo un nemico. Persone e conoscenti o anche amici, che prima della pandemia spartivano tutto, ora vorrebbero vedere gli stessi non vaccinati chiusi senza servizi e diritti, dimenticando che tutti, negli ultimi due anni, sono stati nemici di altri a seconda delle sollecitazioni del mercato o le necessità del governo. Prima erano i festaioli bontemponi, poi sono stati gli sportivi marciatori costretti a rinunciare alla corsetta, ora lo sono i non vaccinati fuorilegge e rivoltosi. Questo lavoro sporco lo ha fatto, da maestra, la stampa asservita. Chi non si vaccina muore! Chi non si vaccina non lavora! Proprio così sta avvenendo la manipolazione delle menti umane, tramite ammonimenti ansiogeni, notizie taroccate e costrizioni, che creano paura e angoscia con cui si costruisce la realtà che conviene all’apparato, col consenso dei seguaci devoti. Le chiusure e tutte le altre limitazioni, che all’inizio della pandemia, forse, sono pure servite, hanno scaraventato in seguito, la gente in una dimensione modellata dalla propaganda di regime, con la complicità di tutti i fuoriclasse della tutela dei diritti, i quali adesso hanno calato le brache come tanti ‘utili idioti’, allo scopo di conservare mezza poltrona. Non è più una questione sanitaria, forse non lo è mai stata. E’ solo potere per il potere. Tanti, laggiù, si domandano come possa essere accaduto tutto questo, ma trascurano che ‘un popolo che dimentica il passato è costretto a riviverlo’. Nel Maghistan, per anni con pazienza, i grandi manovratori hanno disattivato la ragione nella maggior parte degli abitanti. Non lo hanno fatto con la forza militare, come avviene di solito, ma con TG e talkshow pilotati in modo cinico e sprezzante, inculcando il demone della paura e demolendo le menti. Sapevano che per controllare la popolazione, ormai, è sufficiente tenere in mano il mondo dell’informazione e… anche le forze dell’ordine, non si sa mai. Dittatura bianca dunque, in giacca e cravatta. Laggiù nel Maghistan, ora si salveranno solo se tutti spegneranno il televisore e riaccenderanno il cervello, se non sarà troppo tardi.

Pasquale Aiello

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