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Naji Al-ali

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REPORT DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DI DOMENICA 13 MARZO

(15 Marzo 2022)

Per la costruzione di un opposizione internazionalista alla guerra in Ucraina e al militarismo, fuori e contro ogni schieramento imperialista.

no war but class war

Nella mattinata di domenica più di 150 tra lavoratori, militanti sindacali, politici e attivisti hanno risposto all'appello lanciato dal SI Cobas prendendo parte all'assemblea nazionale (su zoom) contro la guerra in Ucraina e più in generale contro il clima di escalation bellicista in atto su scala internazionale.
Dopo l’introduzione del SI Cobas, hanno animato il dibattito compagne e compagni di Pasado y presente del marxismo rivoluzionario, Centro di documentazione contro la guerra di Milano, Comitato immigrati in Italia di Roma, Carmilla on line, Comitato 23 settembre, Jacobin (redazione per l’Europa), Tendenza internazionalista rivoluzionaria, Laboratorio Politico Iskra, Collettivo di fabbrica GKN, delegati operai e dirigenti del SI Cobas, Movimento No Muos, Fronte della gioventù comunista, Sinistra anticapitalista, Partito Comunista dei Lavoratori, Comitato contro le guerre e il razzismo di Marghera, Movimento dei disoccupati 7 novembre, Sgb.
Dagli oltre 20 interventi è emersa una sostanziale omogeneità di intenti riguardo la necessità di dar vita a uno spazio comune di confronto, orientamento e iniziativa che abbia come sua discriminante l'opposizione a tutti i fronti in campo, con la ovvia priorità di denunciare l’apporto dato dal “nostro” capitalismo, dal “nostro” stato, dai “nostri” governi, e dalle alleanze di cui l’Italia è parte (NATO, UE), allo scoppio della guerra in corso.
L'assemblea ha espresso in modo chiaro la propria opposizione all'aggressione operata dalla Russia di Putin, con il suo portato di distruzioni, morte, impoverimento e migrazioni di massa, e l’ha inquadrata come la manifestazione della volontà, da parte di Mosca, di rilanciare il nazionalismo grande-russo per allargare la propria sfera di influenza, e si è pronunciata per il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina.
Nel contempo, ad onta degli ipocriti proclami “pacifisti” del governo Draghi e del suo codazzo scodinzolante (media e sindacati confederali in testa), si è preso atto che l’Italia è già entrata in guerra con l’invio di armi e truppe aggiuntive ad Est, le sanzioni, una campagna russofobica ossessiva fino al delirio.
Il governo e i media stanno utilizzando l'ondata emozionale di solidarietà con la popolazione ucraina sotto attacco per armare ulteriormente il governo reazionario di Kiev, e spingere gli ucraini ad essere la nostra carne da macello per affermare contro la Russia non certo la propria libertà, ma gli interessi del capitalismo italiano e del blocco imperialista a guida USA-Nato, di cui l’Italia è parte integrante – non per nulla da molti anni dominano le vicende dell’Ucraina le imposizioni del FMI.
Questa linea di condotta è in piena continuità col sostegno accordato incondizionatamente da Italia, UE e Nato, sempre in chiave anti-russa, alle formazioni ultranazionaliste ucraine che da oltre 10 anni attuano una sistematica persecuzione delle popolazioni e dei proletari filorussi del Donbass.
Di fronte alla ripresa di spinte scioviniste in ogni paese e al rischio reale di una precipitazione della guerra su scala mondiale, le realtà di classe e anticapitaliste non hanno governi “amici” a cui legarsi, né tantomeno “mali minori” per cui tifare, bensì la necessità di mettere all’ordine del giorno il lavoro di denuncia e l’opposizione a tutti i fronti in campo, rilanciando la parola d'ordine dell'internazionalismo proletario quale unica strada per fermare la guerra ed evitare contrapposizioni fratricide tra i lavoratori.
A tal fine, è essenziale collegare la campagna contro la guerra alla lotta contro le sue conseguenze immediate sulle condizioni materiali e di vita dei lavoratori e dei proletari, a partire dal carovita, dall'aumento di bollette e tariffe, al costante peggioramento dei livelli salariali, ai licenziamenti di massa e alla sempre più pesante stretta repressiva nei confronti delle lotte sociali e sindacali.
Per questo, l'assemblea ha a larga maggioranza condiviso la proposta di partecipare alla manifestazione nazionale lanciata dagli operai della Gkn per il prossimo 26 marzo a Firenze, con uno spezzone unitario caratterizzato dal no di classe e internazionalista alla guerra in Ucraina e a tutte le guerre imperialiste.
Allo stesso tempo, si è manifestata un'ampia convergenza sulla necessità di porre con forza all'ordine del giorno la convocazione, per i prossimi mesi, di uno sciopero generale su questi temi, la cui definizione concreta sarà naturalmente di competenza delle strutture del sindacalismo di base e combattivo, e di far sì che a ridosso del 1 maggio si possa dar vita ad una nuova occasione di confronto in presenza, capace di allargare il raggio d'azione a quelle realtà sindacali e a quei movimenti sociali e politici che in Europa e su scala internazionale condividono i medesimi obbiettivi.



- chiunque fosse interessato a ricevere la registrazione video dell'assemblea o a contribuire alla costruzione delle prossime iniziative può scriverci all'indirizzo: assemblea279@gmail.com

SI Cobas nazionale

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