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Stato e istituzioni:: Altre notizie

12 Giugno: MARE-FERENDUM

(8 Giugno 2022)

La democrazia, in tutte le sue forme,
resta il migliore involucro politico allo sviluppo capitalistico.
Oggi, nel progressivo superamento e trasformazione di molti dei suoi stessi ingranaggi di funzionamento,
si adegua alla velocizzazione imposta dalla competizione pluripolare, accelerando il proprio processo
di snellimento e funzionalizzazione.

'n montagna o ar mare mai piu' a votare.
12 GIUGNO : MA FATECE ER PIACERE!

La doppia tornata elettoral/referendaria del 12 Giugno ci da l'occasione per ribadire la critica agli istituti della democrazia borghese, ormai svuotati di significanza e partecipazione, ridotti a simulacro della repubblica parlamentare, vincolati come sono alle decisioni del comando Europeo.
Quanto alle amministrative, e alla partita del 1000 sindaci, si ripropone l'eterna sostanza clientelare nascosta da varie forme ideologiche, dalla “riqualificazione” alla “democrazia partecipata” al “municipalismo”, vuote di contenuti reali ma piene di candidati alla ricerca dello scrannetto perduto.

Più complesso il tema referendario, s-venduto dai pifferai politici come “democrazia diretta” condita in salsa “giustizialista o libertaria”, a seconda della località topografico-parlamentare di riferimento.

5 referendum sulla “giustizia giusta” che si inseriscono nel riequilibrio dei poteri di uno stato-nazione Italiano in progressiva cessione di sovranità all'U.E., nel momento storico, accelerato dalla pandemia e dalla guerra, in cui si ripropone la cooperazione rafforzata Franco/Italo/Tedesca.

Il tratto caratteristico dello stato, doppia espressione della coercizione antioperaia e della concicliazione della lotta tra frazioni borghesi, è la distinzione del potere pubblico; l'esistenza, cioè, di un particolare strato burocratico nelle cui mani si concentra il potere.
La centralizzazione politica prodotta da questa distinzione rispecchia la pluralità dei centri di concentrazione economica che, a loro volta, danno luogo ad una pluralità di poteri politici che trovano nello stato il proprio equilibrio.
Oggi, e questo è il senso profondo dell'illusione referendaria, la distinzione e l'equilibrio dei poteri sono in fase di ridefinizione, nella quantità e nella qualità dei loro rapporti reciproci.

Ridefinizione imposta e decisa in sede continentale, per adeguare la sovrastruttura Italiana ai nuovi compiti dell'Europa, in via di affermazione dentro la competizione, e la guerra, interimperialistica.
Una sorta di ammodernamento della macchina statuale ove il nuovo equilibrio dei poteri faciliti i propri compiti nel processo di rafforzamento e armamento del blocco continentale Europeo, anch'esso impegnato a riaffermare contemporaneamente dominio di classe e interesse generale delle sue frazioni borghesi sul mercato mondiale.

La tecnicità dei 5 quesiti referendari, dalla riforma strutturale della giustizia alla procedura d'elezione dei membri togati del c.s.m., dalla valutazione della professionalità dei magistrati alla separazione delle loro carriere tra funzioni giudicanti e requirenti, dalla limitazione della custodia cautelare all'abolizione del decreto Severino, comunque costretta dentro questo quadro generale, sarà al centro del riequilibrio di poteri in corso, qualsiasi sia il risultato delle urne, e del tasso di astensione.

La farsa referendaria asseconda ideologicamente il costante adeguamento della sovrastruttura al movimento reale, oggi sfasati ed in via di riallineamento forzato.

Un adeguamento cui non sono costretti solo i padroni, ma anche i lavoratori coscienti, che, se interessati ad una prospettiva di liberazione di classe, debbono abbandonare certezze appassite, legate ai cicli di lotta e riflusso del movimento operaio del secolo passato, alle sue forme comunicative, ai suoi simboli e moduli comportamentali, alle sue forme di lotta.

Ne consegue l'urgenza di aggiornare l'indagine al nuovo mondo della planetizzazione capitalista, adeguando gli strumenti del combattimento teorico, politico e organizzativo alla rimodulazione dell'invarianza materialista.

Dobbiamo usare lenti nuove per leggere realtà nuove,
per analizzarle, capirle.
E combatterle!

SOCIETA' INCIVILE

Fonte

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