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NELL'URNA VINCE L'EUROPA

(15 Giugno 2022)

Sulla scorta degli input post crisi pandemico-sanitaria- militare,
e come già avvenuto in Francia e Germania,
l'accelerazione del processo costitutivo Europeo stoppa,
o frena di molto, populismi e nazionalismi.
A questa realtà profonda corrispondono i risultati delle amministrative del 12 Giugno,
disertate da quasi la metà degli aventi diritto al voto,
che vedono una Lega slegata dall'affermazione della bionda di Fratelli d'Italia al nord, un M.5 stelle più che cadenti,
un P.D. "resistente" in 3 città pur nel fallito “campo largo”,
un Calenda pompato pronto ad essere utilizzato alle politiche prossime venture.
Quelle forze sovraniste e populiste del “prima gli italiani” che,
con l'affermazione del 2018, volevano “rivoltare il parlamento come una scatola di tonno”, sono oggi all'angolo,
battute dalla materialità dei processi di rilancio continentale Europeo.
Il resto, sempre più attraversato da trasformismo e clientela, appare incapace di proporsi come valida alternativa di governo, lasciando al patron Draghi campo libero nel suo adeguamento ai diktat di Bruxelles.
Degno di nota, e di attenzione,
è la conferma di un astensionismo ancora individualista e di protesta che, però, mescolato agli effetti nefasti di crisi e guerre, può trasformarsi, opportunamente organizzato,
in una miscela infiammabile difficilmente controllabile

SOCIETA' INCIVILE