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(25 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Mario Monti incontra Benyamin Netanyahu all'hotel King David di Gerusalemme ed afferma: la sicurezza di Israele è la nostra sicurezza

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19-21 LUGLIO 2001: G8 DI GENOVA, 21 ANNI FA. UN GRANDE MOVIMENTO SOCIALE INTERNAZIONALE TRASFORMATO IN UNA “MATTANZA SOCIALE” dai sostenitori del nuovo ordine mondiale e della barbarie sociale

Per ricordare SEMPRE CARLO GIULIANI, per NON dimentiCARLO.
Per un altro futuro, proseguiamo la lotta, pour un autre futur, continuons le combat

(19 Luglio 2022)

comunicatousi

Sono passati 21 anni, dai giorni e dalla stagione del movimento internazionale dei “social forum” che da Seattle nel 1999, ingaggiò un conflitto variegato e multiforme a livello mondiale e che ebbe, nei giorni del G8 di Genova, la sua rappresentazione con risvolti drammatici, con la repressione brutale di centinaia di migliaia di manifestanti e la militarizzazione di una città, culminata il 20 luglio 2001 verso le 18, dopo averci provato per tutto il giorno, con l’assassinio di Carlo Giuliani in piazza Alimonda, fino alle torture a Bolzaneto e alla scuola “Diaz”.
Un movimento internazionale di contestazione al nuovo ordine mondiale che si stava affermando, a cavallo del terzo millennio, trasformato in una “mattanza sociale” nelle strade e nei vicoli, nei carrugi della città, dove ingenti forze “dell’ordine” inseguirono, caricarono, picchiarono tutti e tutte, senza risparmiare nessuno-a.
Chi c’era, si ricorda bene quei giorni, il segnale che chi stava al governo del Paese e di fronte agli alleati dei potenti del mondo, dei capitalisti e degli speculatori finanziari, volle dare alla popolazione che protestava, che ribadiva e proponeva una società più giusta e un mondo migliore. Una repressione barbara che poi, in nome della “sicurezza e dell’ordine costituito”, ha prodotto negli anni una legislazione che limita le libertà civili e in Italia costituzionali, definendo metodi e procedure di oscurantista memoria, per reprimere non i fatti criminali che minano la serenità delle compagini sociali, beni e interessi pubblici, collettivi e meritevoli di tutela anche secondo i “modi di produzione giuridica” degli ordinamenti liberal-democratici, ma i “comportamenti non conformi” e non facilmente omologati al sistema dominante. Una repressione che passa per fogli di via, limitazioni alla libertà di circolazione delle persone, alla stessa riduzione e affievolimento della libertà di manifestare e di esprimere un dissenso a scelte antisociali e antipopolari, alla libertà di informazione, un attacco alle stesse condizioni di vita e di lavoro delle classi lavoratrici e dei settori popolari sfruttati. Anche noi “gatti-e neri-e” di Usi fondata nel 1912 e ricostituita secondo i principi fondativi e statutari originari, proseguiremo nel nostro piccolo a fare informazione, formazione autogestita e trasmissione del sapere critico e collettivo, compreso il ricordo dei giorni del G8 di Genova e quello che ne seguì successivamente, compresi i tentativi di depistaggio e di disinformazione, anche di fronte a fatti supportati da prove testimoniali e fisiche, dalla Caserma di Bolzaneto fino alla mattanza alla scuola Diaz, passando per la giornata del 20 luglio con l’assassinio di Carlo Giuliani.
Ricordiamo anche questo episodio, proprio perché in una fase complessa e difficile come quella attuale, tra licenziamenti di massa comunicati con e mail e sms, posti di lavoro persi, liberalizzazione delle tariffe su beni comuni e di largo consumo, servizi pubblici strategici soggetti a ristrutturazioni pesanti in nome della ripresa economica e dell’unità nazionale, privatizzazioni e delocalizzazioni di quel poco del sistema produttivo rimasto in Italia, attacco e compressione di salari con rinnovi contrattuali che non coprono minimamente l’aumentato e reale “costo della vita”, un precariato costante e progressivo e la dismissione di settori strategici come l’istruzione e la scuola, la sanità e i servizi sociali, NON POSSIAMO PERMETTERCI DI LASCIARCI ANDARE E DI RASSEGNARCI, senza provare a lottare, coordinare le forze sane del sindacalismo conflittuale e combattivo, resistere nei luoghi di lavoro come nei territori devastati e inquinati, nella prospettiva di UN ALTRO FUTURO…UNA NUOVA UMANITA’, SOLIDALE E INTERNAZIONALISTA, senza cadere nella classica spirale lotta-repressione-lotta alla repressione, trasformando le lotte per i diritti collettivi e individuali di chi lavora e per i pieni diritti sul-del lavoro, sociali, civili e di cittadinanza per tutti e tutte, in un problema di “ordine pubblico”, funzionale alle ferocia dei “lanzichenecchi di turno”, all’indifferenza che va spazzata via, per poter scrivere altre storie e pagine per la riscossa del movimento operaio e sindacale, in Italia e a livello internazionale. Temi che affronteremo al prossimo congresso nazionale di Usi, fondata nel 1912 e ricostituita, che si svolgerà a Rimini dal 14 al 16 ottobre 2022, quella città di RIMINI DOVE FU RIBADITA LA TENDENZA ANTIAUTORITARIA DELL’INTERNAZIONALE, nel luglio del 1872. Anche in quel luglio, fece molto “caldo”…

Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912 e ricostituita segreteria naz. nazionale
Roma-Caserta-Cuneo

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