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Trayvon

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(20 Luglio 2013) Enzo Apicella
Assolto il vigilante George Zimmerman che nel 2012 uccise il 17enne nero Trayvon Martin

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IL FRONTE UNICO SINDACALE DI CLASSE UNICA STRADA PER DIFENDERE I LAVORATORI DAGLI ATTACCHI DEL PADRONATO E DELLO STATO

(23 Luglio 2022)

Volantino distribuito alla manifestazione nazionale contro la repressione svoltasi oggi a Piacenza

international communist party

L’inchiesta contro il SI Cobas e l’Usb, con l’arresto di 8 dirigenti nazionali e locali dei due sindacati, è l’ultimo attacco contro le organizzazioni sindacali di classe in Italia. Fra le manovre poliziesche e giudiziarie passate basti ricordare l’arresto del Coordinatore nazionale del SI Cobas nel gennaio 2017, le perquisizioni e gli arresti del marzo 2021 contro lavoratori e dirigenti del SI Cobas piacentino e quelle nello stesso mese contro i delegati dell’Usb al porto di Genova. Ma le denunce, i fogli di via e i processi sono centinaia, e seguono agli attacchi fisici compiuti sul campo, con lo sgombero violento dei picchetti durante gli scioperi da parte delle forze dell’ordine.

A ciò si aggiungono le manovre dei sindacati di regime, organizzazioni non più riconquistabili dalla classe lavoratrice, e quelle della politica borghese di ogni colore. Ormai da due anni è in atto una contro-offensiva della Cgil nella logistica, con la stipula di accordi con grandi aziende committenti che da un lato prevedono l’assunzione diretta dei lavoratori, superando il sistema degli appalti, dall’altro l’annullamento delle condizioni migliori conquistate con le lotte dai sindacati di base (SI Cobas, Adl Cobas, Usb), l’esclusione di questi dalle trattative, la riduzione o l’eliminazione dei loro iscritti nei magazzini interessati.

Cgil, Cisl e Uil, da quando sono iniziate nel 2010 le lotte nella logistica, hanno sempre invocato l’intervento delle istituzioni, e collaborato con esse, per ripristinare la “legalità” nel settore, cioè per far cessare le lotte operaie, vedere garantita la loro forza sindacale ed eliminata quella dei sindacati di base. Il loro silenzio di fronte agli arresti dei dirigenti di SI Cobas e Usb è complice e consenziente.

I governi borghesi che si sono avvicendati, con perfetta continuità al di sopra delle alchimie parlamentari, hanno varato provvedimenti per colpire le lotte operaie e peggiorare le condizioni dei lavoratori. Due esempi eclatanti di ciò sono stati i cosiddetti decreti sicurezza e – uno degli ultimi atti del governo Draghi – la modifica del codice civile che annulla la “responsabilità in solido” del committente, impedendo ai lavoratori di recuperare il salario non pagato dalle aziende nei cambi di appalto.

Tutto questo agire e manovrare – poliziesco, giudiziario, sindacale, politico – è espressione di un dato sociale e politico evidente: finché la lotta dei lavoratori viene sconfitta essa suscita le ipocrite lacrime di coccodrillo della stampa e dei partiti borghesi, utili a imprigionare i proletari nel ruolo di vittime; quando invece diviene vincente – per determinazione, organizzazione e metodi di lotta – allora essa non può essere sopportata dalla classe borghese e dal suo regime politico, che vi scaglia contro tutte le sue armi. Una volta di più è dimostrato che la democrazia è una maschera della dittatura del capitale sulla classe operaia.

Oggi questa nuova offensiva giudiziaria avviene a un livello superiore a quelle precedenti, coinvolgendo i due maggiori sindacati di base d’Italia. Questo non è un caso perché il regime borghese è fortemente preoccupato della situazione sociale che va delineandosi. L’economia capitalistica mondiale continua ad annaspare nella irrisolvibile crisi di sovrapproduzione. La crescita dell’inflazione, in atto già dalla seconda metà dell’anno scorso, si è aggravata con l’esplodere della guerra imperialista in Ucraina, e continua a erodere i salari. In diversi paesi del mondo sono già in atto lotte e rivolte. Il capo della Cgil nelle settimane scorse ha avvisato governo e padroni circa il rischio della ripresa di lotte operaie per il salario e ha ribadito la funzione essenziale dei sindacati di regime (Cgil, Cisl, Uil, Ugl) per impedire che ciò accada. Da ultimo la Cgil ha dato mostra di tutta il suo servilismo verso il regime borghese manifestando il suo sostegno al governo.

Il teatrino politico borghese, dal canto suo, s’è dato a dibattere circa l’istituzione di un salario minimo, al solo scopo di prevenire i lavoratori dallo scendere in lotta per ottenere, con gli scioperi, consistenti aumenti salariali.

Questa nuova manovra giudiziaria ha però avuto la pronta risposta di SI Cobas, Usb e del resto del sindacalismo di base, non pianagendo per la democrazia violata e invocando questo inganno ideologico contro i proletari, ma con scioperi nei magazzini e manifestazioni in tante città, già il giorno successivo gli arresti. SI Cobas, Usb e tutto il sindacalismo di base hanno finalmente risposto in modo pronto, compatto e convocato unitariamente la manifestazione di oggi. Questo FRONTE UNICO SINDACALE DI CLASSE è la strada da continuare a percorre, non solo per porsi al fianco dei militanti sindacali oggi sotto arresto, ma per organizzare nei mesi a venire la lotta dei lavoratori in difesa delle loro condizioni di vita, per forti aumenti salariali, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, contro Stato, governo, padroni e sindacati di regime!

Partito Comunista Internazionale

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