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ENIgnma Libia

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(22 Febbraio 2011) Enzo Apicella
La rivolta popolare in Libia mette a rischio gli impianti dell'ENI che garantiscono un quarto delle importazioni di greggio in Italia

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ASST Valle Olona, un tunnel senza luce

(Allarmi, precarietà delle condizioni di lavoro, rischi per utenti e personale…)

(11 Agosto 2022)

nuovo si cobas

A fronte dell’immagine rassicurante di una ASST articolata e pronta alle esigenze dell’utenza, tanto proclamata nella home page aziendale, la vita di reparto e nei reparti non è né rassicurante né governata.
Molti operatori sono arrivati alla desolante conclusione di non sapere a che santo votarsi per salvare se stessi e i pazienti loro affidati.
Ogni richiesta di aiuto e di supporto viene accolta con fastidio, ogni segnalazione di rischio nella gestione dell’assistenza è vissuta dalla direzione come un proditorio attacco all’immagine aziendale.
Tacere, lasciar correre, non parlare, non allarmare è la consegna non tanto obliqua che la catena di comando dell’azienda ha imposto, tanto da trasformare ogni rilievo di chi vuole svolgere il proprio lavoro con dedizione, responsabilità e sensibilità in un boomerang.
Ma per andare oltre alle storie di ordinaria follia, che caratterizzano la gestione del SSN, evaporando nella generalità e astrattezza che tutto assolve senza che nessuno sia mai colpevole, proviamo a descrivere cosa succede alla ASST.
Dopo aver stabilito che Il S.I.T.R.A (Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Sociale) svolge funzioni di indirizzo, direzione, organizzazione e coordinamento, nei sacrosanti weekend (né sacri e né santi per chi è nei turni), il responsabile SITRA non è reperibile e, qualora la coordinatrice sia assente e si registrano vuoti nell’organico dei turni per malattia o altra assenza giustificata, il compito di chiamare last minute i colleghi a casa ricade …sul personale in servizio! Procedura, questa, attivata con circolare e veicolata a mezzo chat.
E’ legale tutto ciò? No! Non solo è illegale, ma si è lontani dal buon senso. E’ un grave scadimento di competenze che scarica i rischi e un sovraccarico di responsabilità su chi è in prima linea nel rispondere alle urgenze e alle emergenze.
Dopo averci seppellito con la retorica della professionalità, tanto decantata ma mai premiata, nel periodo estivo questa preziosa e qualificata risorsa viene sostituita con personale tirocinante infermieristico ed OSS.
Particolarmente critica la tenuta delle attività nei turni del pomeriggio, per l’assommarsi al lavoro ordinario della gestione dei nuovi ingressi di pazienti. L’attività diviene una rincorsa alle urgenze e alle emergenze aggravata dal dover condividere il lavoro con un personale sott’organico e/o non qualificato. Gli errori non sono solo possibili, ma una conseguenza statisticamente da attendere.
Più di una volta è successo che all’ultimo momento si sia registrata l’assenza di un collega ammalato: solo i super eroi della Marvel non si ammalano…
La situazione quotidiana diventa non solo difficile da gestire ma semplicemente drammatica.
Condividere con chi indirizza, dirige, organizza e coordina non è possibile perché, anche in caso di risposta, è come relazionarsi a Ponzio Pilato. Se anche i santi sono in ferie, sarebbe bene contare sull’azione collettiva, premessa di una vera azione sindacale.

si cobas

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