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Il sogno

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(15 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Il 16 ottobre manifestazione nazionale dei metalmeccanici Fiom contro la "medicina Marchionne"

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    (Contratto Metalmeccanici)

    Tute blu, porte chiuse alla flessibilità

    La manifestazione del due decisa da oltre 5mila delegati. «Rinnovo entro fine anno»

    (12 Novembre 2005)

    I delegati sembrano aver dimenticato i due accordi separati degli anni scorsi. Se sono tornati insieme come non facevano dal 1999 è anche grazie a Federmeccanica che, oltre a risparmiare sui soldi in busta paga, vuole fare "strike" contro le stesse rappresentanze sindacali unitarie. E, guarda caso, proprio sulla flessibilità. Vuole mano libera su orari e prestazioni, e la bacheca sindacale come unica sede di "trattativa". Le tute blu non solo non hanno la minima idea di aprire un confronto sulla flessibilità «anche perché - spiega un delegato della Fiat-Avio di Pomigliano - non si capisce proprio dove potrebbero prenderne ancora», ma nemmeno accettano che ci possa essere uno scambio tra flessibilità e salario. Caprioli, però precisa: «Sulla flessibilità di prestazione dobbiamo fare una discussione nelle segreterie». Graziano Martinelli, delegato della Severstal di Piombino (ex-Lucchini) la fame di reddito la spiega così: «Ci vogliono compatibili? E la compatibilità tra salario e vita quando arriva?».

    Le storie che si alternano nei brevi interventi sul grande palco del Palalido hanno un minimo comune denominatore: le aziende tengono in pugno i lavoratori con il ricatto occupazionale e la minaccia della delocalizzazione. Credono anche che questo gli dia il lasciapassare per dimezzare d'ufficio le richieste salariali scritte in piattaforma. Ma si sbagliano, perché i lavoratori hanno una busta paga che non arriva più alla terza settimana. E molti di loro devono anche sopportare periodi sempre più frequenti di cassa integrazione. Anche il monte straordinari sembra essere al massimo. Quindi l'aumento della busta paga attraverso il contratto è davvero l'unica soluzione.

    Fino ad oggi Federmeccanica non ha proposto cifre. O meglio, dopo l'offerta di 60 euro avanzata in primavera ha detto che si poteva andare verso una «interpretazione estensiva» dei criteri dell'accordo sulla concertazione. Ma cosa significasse questo in termini concreti non l'ha mai formulato. Gianni Rinaldini, che ha tenuto la relazione introduttiva, prova a tradurre in cifre. «Federmeccanica si tolga dalla testa - dice tra gli applausi - che il perimetro della chiusura dell'accordo possa stare tra i 70 e gli 80 euro. E soprattutto che sia possibile uno scambio tra salario e flessibilità». Il segretario della Fim Caprioli la formula in maniera diversa: «Deve saltare il tappo dei 75 euro». Ma la sostanza è la stessa: gli imprenditori devono fare ancora uno sforzo per portarsi in zona 100. Naturalmente nel conteggio non ci sono i 25 euro.

    E' chiaro che l'arrivo dei metalmeccanici a Roma "politicizza" lo scontro con Federmeccanica. E le parole che Rinaldini usa verso l'Unione tolgono ogni dubbio. «Dicano da che parte stanno. E lo vogliamo sapere entro il due dicembre». Le prime risposte arrivano dal Prc («siamo al fianco di sindacati e lavoratori», assicura Paolo Ferrero») e dai Ds («Confermiamo il nostro sostegno» dice Cesare Damiano). Il segretario della Fiom rivolge un appello anche a Cgil, Cisl e Uil, in vista dello sciopero generale del 25 contro la finanziaria, che i metalmeccanici hanno già allungato di due ore da spendere in assemblee nei luoghi di lavoro. «Serve un sostegno alle lotte contrattuali perché quella e queste sono due facce della stessa medaglia». Non ci sono solo i metalmeccanici in pista per il rinnovo. Ci sono anche gli addetti delle telecomunicazioni. E se pensiamo al contratto del pubblico impiego, non onorato dal governo, più della metà dei lavoratori italiani si trova con una busta paga-colabrodo.

    Eppure nessuno parla di questo paradosso. Il richiamo di Rinaldini a una maggiore attenzione dei mass media, fino alla richiesta della diretta per la giornata del 2 dicembre, è netto. Così come è netto l'avvertimento a Federmeccanica: senza una svolta sostanziale nella trattativa le tute blu sono pronte ad andare oltre la data del 2 dicembre, mettendo mano allo sciopero degli straordinari.

    Liberazione 12 novembre 2005

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