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Ti vogliono privatizzare

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(11 Giugno 2011) Enzo Apicella

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    Pioggia di regali natalizi ai padroni

    (4 Gennaio 2023)

    taranto macchia

    La fine del 2022 ha portato una vera pioggia di regali ai padroni, assicurando loro che potranno continuare a sfruttare ed uccidere con la protezione del (nuovo) governo. Vediamone solo alcuni.

    Ilva di Taranto. L’ultimo decreto legge dell’anno del governo Meloni prevede –“ per salvaguardare determinati contesti industriali” – aiuti per 1 miliardo di euro (già previsti del resto dal governo Draghi) per la gestione patrimoniale dell’Ilva. Viene inoltre stabilito che l’attività produttiva non possa essere bloccata da un giudice (come è successo qualche volta negli anni scorsi) perché “va salvaguardata l’esigenza di continuità dell’attività produttiva”.
    Chicca finale, l’impunità. Dice infatti il decreto che “è prevista la non punibilità della condotta dei soggetti che agiscono al fine di dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale”.
    Gli operai dell’Ilva e i tarantini potranno continuare a morire per il profitto dei padroni: prima di quelli italiani (i Riva) e poi di quelli lussemburghesi di Arcelor Mittal.
    E sono cifre spaventose, quelle dei morti e dei malati. Sulla base delle perizie presentate nei 5 processi contro l’Ilva, la fabbrica di morte ha causato una media di 1.650 morti all’anno (un totale di 11.550 negli anni considerati) per patologie cardiovascolari e respiratorie e una media di 3.857 ricoveri all’anno, senza contare gli operai deceduti “sul” lavoro.

    Ponte Morandi e stragi “civili”
    La riforma Cartabia, che garantisce l’impunità dei capitalisti anche nei casi come il crollo del Ponte Morandi, non è sufficiente ai padroni e subito i servi che siedono in Parlamento pagati (tanto) con i soldi dei proletari si affrettano a presentare un emendamento che cancella il blocco della prescrizione dopo la sentenza di 1° grado. Lasciamo la parola ad Egle Possetti, portavoce del Comitato che riunisce le vittime del crollo del Ponte Morandi: “È una proposta vergognosa e gravissima. Già la riforma Cartabia aveva spazzato via buona parte della nostra tutela, ora si vuole eliminare del tutto"….. "con la prescrizione non importa cosa si dimostra in aula, nessun imputato pagherà mai. Non è giustizia rapida, è delinquenza".. “e conferma che in Italia le vittime sono trattate come carne da macello”.

    Proprio così: carne da macello non sono più solo i mille e più operai e i lavoratori che muoiono ogni anno sui posti di lavoro o i quattromila di amianto respirato per anni; anche chi non ha mai messo piede in una fabbrica lo diventa, perché la legge del profitto in realtà è l’unica legge davvero rispettata nel nostro paese.

    La lista è molto più lunga: dalle vertiginose spese per la guerra e gli armamenti ai vergognosi attacchi al reddito di cittadinanza, al ritorno di quello strumento di supersfruttamento che sono i voucher, ecc. ecc.

    Ma una cosa è chiara: l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro dei proletari, i tagli alla sanità, alla scuola, il restringimento dei diritti, non solo ci fa tornare indietro di cento anni ma sta trasformando la società in una grande caserma e i luoghi di lavoro e di vita – fabbriche, uffici, territori - in campi di concentramento in cui l’unica legge applicata è quella del padrone, senza alcuna mediazione.

    L’unità di classe fra i proletari che lottano in fabbrica e nel territorio, l’unione degli sfruttati organizzati è l’unica via per opporsi alla barbarie dell’oggi. Il nemico è in casa nostra: i capitalisti e i loro governi.

    Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

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