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ROMA CAPITALE: NON C'E' PIU TRIPPA... PER GATTI. RISTORAZIONE SCOLASTICA, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE NELLE MENSE APPALTATE

(23 Gennaio 2023)

Aggiornamento e punto della situazione nelle mense scolastiche appaltate da Roma Capitale, tra disagi di lavoratrici utilizzate nei 15 lotti (cuoche e addette alle mense ASM), qualità del servizio all'utenza, ruolo delle commissioni mense e vigilanza di Dipartimento e Municipi

comunicatousi

La situazione del servizio di ristorazione scolastica a Roma Capitale, le mense che con l'ultimo appalto dal 2020 è centralizzato, ma distribuito in 15 lotti quanti sono i Municipi dell'ENTE LOCALE, ha visto l'accorpamento delle attività negli asili nido, prima affidato all'appalto in global service gestito da Roma Multiservizi SpA, con quelle delle scuole comunali e statali, una gestione affidata a 15 società differenti e con aumento di carichi di lavoro per le circa 4000 persone, in maggioranza lavoratrici tra cuoche e addette ai servizi di Mensa ASM, anche per effetto delle disposizioni di contrasto al covid 19 e una condizione di maggiore difficoltà per la gestione del servizio alla cittadinanza e ai piccoli utenti.

Situazione che ha avuto un ulteriore aggravamento, con l'applicazione del CCNL turismo pubblici esercizi - ristorazione scolastica, che nel 2020 ha avuto delle modifiche che non tutte le società aggiudicatarie, sono riuscite ad assorbire in modo efficace, creando una miriade di micro vertenze nelle società, alcune multinazionali del settore e altre di minore entità, rispetto al budget di gara e alla copertura necessaria del costo complessivo del lavoro (malgrado un uso eccessivo del part time e dei tempi determinati, specie per le ASM) che si riflette anche sulla qualità del servizio e le misure approntate dal Dipartimento Scuola Formazione e Lavoro di Roma Capitale e dei 15 Municipi, per diete e tipologie di menu dei pasti erogati (rispetto grammatura dei cibi, aumento di utenti con allergie e intollerabilità per alcuni alimenti, tabelle dietetiche predisposte che non tengono conto di culture alimentari diverse e di una multiculturalità degli utenti, che fomenta anche atteggiamenti intolleranti, non giustificabili in ogni caso, specie negli asili e nelle scuole con maggiore presenza di bambini-e di diverse nazionalità, culture e religioni diverse, a rischio di contrasti tra famiglie, istituzioni scolastiche, società aggiudicatrici ...).

Tutti fattori che incidono negativamente sulla quantità e sulla qualità dei parti erogati e con gravi ritardi e disservizi sulla corretta ed efficace esecuzione delle obbligazioni previste nei CSDP di appalto (Capitolati Speciali Descrittivi e Prestazionali), che non hanno trovato orientamenti omogenei nelle diverse sedute della Commissione Consiliare Scuola, che ha segnalato negli ultimi due mesi le varie questioni emerse. Si va infatti dall'adeguamento Istat previsto per legge connessa alla ritardata sottoscrizione dei contratti di appalto (problematica che si sta risolvendo solo in questi giorni con le 15 società aggiudicatarie), della carenza di tavoli interistituzionali con presenza delle OO.SS. Cgil Cisl Uil firmatarie di CCNL, di un cartello di sindacati autonomi, corporativi presenti nel settore, al quale è aggregata anche la Flaica Cub, oltre alla presenza articolata di associate a Usi 1912 che mantiene posizione indipendente, delle commissioni mense e di aggregazioni di genitori e famiglie, Municipi e Dipartimento (che dal mese di Dicembre ha avuto anche il cambio di direzione, con l'incarico affidato alla Direttrice D'Alessandro, che ha preso in eredità anche questa situazione dal precedente Direttore L'Occaso), per cercare di dare un indirizzo organico e coerente sulla complessa vicenda. LA XI CCP Scuola ha inoltre segnalato, prendendo spunto dalle lamentazioni delle OO.SS. firmatarie di CCNL e delle stesse lavoratrici, di famiglie e di consulte municipali, singole commissione mense, di "...mancati controlli, di mancato monitoraggio complessivo dell'appalto...", ribadiamo centralizzato ma suddiviso in 15 lotti, di carenze su sicurezza che non hanno avuto a suo dire riscontri certi da parte del Dipartimento e dagli stessi Municipi, se e quando interpellati.

La situazione per gli asili nido e le scuole comunali, è in collegamento con le mansioni promiscue tra personale operaio addetto alle mense, con quello che svolge attività di supporto e assistenza nelle scuole e negli asili nido dell'appalto in global service del servizio di integrazione scolastica, dipendente di Roma Multiservizi, che nessuna circolare esplicativa dell'Amministrazione capitolina è riuscita finora a risolvere, creando delle "zone grigie" nelle mansioni da svolgere che non solo aumentano la difficoltà di collaborazione tra personale di società diverse e con differente organizzazione del lavoro, già caotica di suo, ma vanno a discapito dell'articolata e complessa attività nelle singole strutture, con diatribe infinite su "chi fa cosa, come e responsabilità di chi..." che non giova nè alla serenità delle lavoratrici sul posto di lavoro nè al buon andamento del servizio pubblico essenziale.

Se si aggiungono alcune carenze strutturali dei refettori delle scuole e delle obsolete attrezzature delle cucine, specie in alcuni asili nido, che rendono critica la corretta applicazione delle disposizioni su salute e sicurezza del personale e del suo trattamento, nonchè le DIFFICOLTA' PER L'ACCESSO E LA FRUIZIONE DEL PASTO come momento educativo ei superamento delle difficoltà per studenti con disabilità, da parte del personale OEPAC delle cooperative affidatarie (antica questione di disparità di trattamento tra il personale docente e la passata gestione quando vi era personale comunale AEC), malgrado protocolli di intesa e regolamento comunale, che rende questo aspetto differenziato nei Municipi e nelle gestioni differenti delle società aggiudicatarie del servizio di ristorazione scolastica (malgrado il 90% del costo dei singoli pasti per gli Oepac sia da coprirsi cn fondi di Roma Capitale, titolare di tutti e due i servizi...), come se si trattasse di uno "spreco di pasti da ridurre e ottimizzare" a pena di "rimetterci nell'appalto" (SI, ci è capitato di leggere e sentire anche questa di giustificazione per negare il pasto agli Oepac nelle mense, sia con alunno-a presente che in caso di assenza, ma con lavoro "educativo" sul gruppo classe) il quadro è completo.

NOI GATTE-I NERE-I DI USI fondata nel 1912, abbiamo sintetizzato questa articolata situazione di degrado dell'intero sistema della ristorazione scolastica e dei suoi corollari di collegamento tra lavoratrici e lavoratori di servizi diversi 8cuoche e ASM delle mense, personale della Roma Multiservizi, personale OPEAC delle cooperative accreditate, personale docente di ,scuole, una notevole frammentazione e diversificazione frutto di anni di esternalizzazioni e privatizzazioni...) con CCNL differenti, condizioni e carichi di lavoro aumentati ma differenziati con salari, ritmi e orari variegati, con lo slogan: NON CI STA PIU' TRIPPA PER GATTI". E se non lo sappiamo noi...miaoooo

Le conseguenze dannose e penalizzanti SE DAL BASSO E IN FORMA AUTORGANIZZATA, LAVORATRICI E LAVORATORI a partire dai Municipi di riferimento, NON RIPRENDONO LA PAROLA E L'AZIONE COORDINATA TRA LORO, superando la collocazione sindacale o del datore di lavoro di riferimento, a partire dalle loro CONDIZIONI MATERIALI E BISOGNI CONCRETI, collegandosi alla parte più sensibile delle famiglie degli utenti e del personale ancora dipendente "pubblico", SONO INEVITABILMENTE DESTINATE A PEGGIORARE, nè ci aspettiamo soluzioni istituzionali efficaci o affidarsi alle due tendenze sindacali, Cgil Cisl Uil da un lato come firmatari di UN CCNL che nemmeno si riesce ad applicare in tutti e 15 i lotti in modo omogeneo, il cartello di sindacati autonomi e corporativi dall'altro, che finora ha attivato forme di mobilitazione classiche, delegando al Prefetto (Ufficio territoriale di Governo, cioè l'organo decentrato del Ministero degli Interni che ha solo competenze limitate di vigilanza sulla corretta erogazione di salari e del rispetto di minime misure di sicurezza) la soluzione e la strada per impostare le "vertenze" singole e collettive nel settore, che richiederebbero ben altro tipo di coordinamento e collegamento dal basso, indipendente (ci sa in ballo la tenuta della Giunta Gualtieri e sullo sfondo le imminenti elezioni alla Regione Lazio, con rispettivi schieramenti nelle coalizioni in gara che si riflettono nelle cordate e azioni sindacali...) e autorganizzato, collegiale per soluzioni concrete e rispettose dei DIRTTI DI TUTTI-E, DIPENDENTI erogatori del servizio pubblico essenziale e CITTADINANZA UTENTE.

Il Dipartimento Scuola Formazione e Lavoro di concerto con l'Assessorato di riferimento, dal canto suo, ha cercato di correre ai ripari, istituendo un TAVOLO DI ASCOLTO, composti da componenti delle Commissioni Mensa, uno per Municipio estratti a sorte (!?!) con funzionari preposti del Dipartimento, per dare una parvenza di partecipazione democratica delle famiglie sulle tematiche relative all'alimentazione scolastica (cultura e consapevolezza alimentare ed educazione alimentare), che promuova la condivisione di corretti stili alimentari, educare famiglie e utenti rispetto ad alcune abitudini alimentari (tradotto in termini popolari, evitare che i ragazzini-e si mangino schifezze fuori pasto...) e alle misure di sostenibilità ambientale, relative alle caratteristiche delle derrate e degli alimenti proposti nei menu. Dopo 3 riunioni, il tavolo non ha prodotto ancora risultati apprezzabili e soprattutto "visibili" per la quotidianità del servizio di ristorazione scolastica negli asili e nei plessi scolastici, in termini di miglioramento almeno negli orientamenti e indirizzi di gestione qualitativa e quantitativa.

Si parla di circa 4000 persone che ci lavorano, 140 mila pasti erogati giornalmente, un appalto della durata di 5 anni aggiornato periodicamente, su appalto centralizzato ma suddiviso in 15 lotti tanti quanti sono i Municipi di Roma Capitale. UNO DEI TRATTI CARATTERISTICI, VANTATO DALLA DIREZIONE DI ROMA CAPITALE e DALL'ASSESSORATO, in risposta alle critiche ricevute, è quello di PREPARARE E SERVIRE DIRETTAMENTE IL CIBO, CUCINATO NELLE SCUOLE COMUNALI, IN QUELLE DELL'OBBLIGO E NEGLI ASILI NIDO, evitando la preparazione eil trasporto da grandi centri di distribuzione. PECCATO CHE LO STATO E IL DEGRADO, STRUTTURALE, DI MOLTE CUCINE DI ASILI NIDO E DELLE SCUOLE, E' ANCORA ELEVATO, SIA IN TERMINI DI MANUTENZIONE DELLE CUCINE che su attrezzature e macchinari obsoleti, che vanno messe a norma, come del resto vale anche per altre situazioni del patrimonio scolastico educativo in carico a Roma Capitale, con interventi e investimenti PROGRAMMATI E STRUTTURATI e non gestiti con la CLASSICA "CULTURA DELL'EMERGENZA", già vista tante altre volte. che è stata frutto di speculazioni e di utilizzo non razionale di soldi pubblici, dal punto di vista lavorativo produce come EFFETTO UN AUMENTO NON GIUSTIFICATO DEI CARICHI DI LAVORO E UNA IN-SICUREZZA SUL LAVORO, che va contrasto combattuto ed eliminato, se si vuole ripartire con il piede giusto (se le zone di lavaggio delle stoviglie e lo stato degradato delle attrezzature, per fare un esempio è elevato, si è arrivato all'esenzione dell'uso delle stoviglie di coccio o variazioni per i menu predisposti dalle dietiste e tecniche della ristorazione, per alleggerire ma sempre come misura emergenziale, carichi di lavoro divenuti non sostenibili). Altro punto caratterizzante per l'Assessorato, sarebbe quello dell'attività ispettiva, per le società aggiudicatrici dell'appalto sia per il rispetto delle grammature dei cibi, che sulla qualità dei pasti e della tenuta nella corretta applicazione dei Capitolati di Appalto, oltre all'istituzione come descritto del TAVOLO DI ASCOLTO ripristinando le Commissioni Mense, come un tavolo di monitoraggio sul complesso dell'appalto, COGESTITO TRA DATORI DI LAVORO E SINDACATI. LA COGESTIONE va di pari passo con la tendenza al "COLLABORAZIONISMO" sindacale, che ha sostituito nel sistema di relazioni sindacali industriali la concertazione dei primi anni 90 del secolo scorso, tanto cara a Cgil Cisl Uil, aprendo scenari di intervento anche al sindacalismo autonomo e di stampo corporativo, in pieno stile governativo. Una pratica che dal nostro punto di vista non va sostenuta, una cosa è segnalare e vigilare per il rispetto di diritti collettivi e individuali, utilizzando gli spazi di dialogo sociale e di partecipazione all'interno dell'attività sindacale, altra cosa è farsi imbottigliare in percorsi di cogestione fomentata dal committente pubblico, per cercare di arginare l'eventuale sviluppo di percorsi di conflittualità lavorativa e sociale genuini.

La ripresa delle lezioni dopo la sospensione natalizia, ci darà ulteriori elementi di valutazione, IN OGNI CASO O RIPARTE DAL BASSO, COORDINATA NEI MUNICIPI E CON PRATICHE AUTORGANIZZATE E INDIPENDENTI, UN PERCORSO DI COLLEGAMENTO DI TUTTE LE COMPONENTI LAVORATIVE nel SETTORE RISTORAZIONE SCOLASTICA, a prescindere dalla loro collocazione sindacale, che RIETTA AL CENTRO LE VICENDE DI ADEGUAMENTO SU SALUTE E SICUREZZA, CARICHI DI LAVORO, MANSIONI E SALARIO andando anche a incidere per la parte "sociale-scolastica" per il reperimento di fondi e risorse economiche pubbliche nei Bilanci comunale e regionale, data la rilevanza e la natura strategica di tali attività nel complesso del sistema integrato dell'educazione e istruzione, senza dimenticare il collegamento con quanto si sta opponendo su, fronte sindacale e sociale, ai processi di AUTONOMIA DIFFERENZIATA e ai suoi effetti nefasti, sui quali sta spingendo il Governo attuale ma che non trovano reale contrasto nelle forze politiche di opposizione parlamentare e istituzionale, o TUTTE LE SOLUZIONI CHE SI TROVERANNO NELLA CAPITALE D'ITALIA, saranno i SOLITI PALLIATIVI, buoni per la corretta amministrazione dell'esistente, ma senza NESSUNA VARIAZIONE DI ROTTA E CAMBIO DI PASSO, che garantisca CHI CI LAVOR, CHI FRUISCE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA E DELLA CITTADINANZA PER LA TUTELA DI INTERESSI PUBBLICI E COLLETTIVI DIFFUSI, la cui prevalenza è sempre di più messa a rischio. SU QUESTO SCENARIO DI IFRMAZIONE, COLLEGAMENTO E MOBILITAZIONE FUTURA CON PRATICHE AUTORGANIZZATE E INDIPENDENTI, USI fondata nel 1912 e le sue strutture, SONO DISPONIBILI ALLO SVILUPPO E ALLA COSTRUZIONE DI REALI E CONCRETI PERCORSI, a condizioni paritarie tra i vari soggetti interessati a livello sindacale e sociale, unica prospettiva possibile per un cambiamento dello stato di cose presenti.

"GIOVEDI' GNOCCHI, SABATO... TRIPPA" o alimenti alternativi di stile vegetariano... LE COLONIE "FELINE" SI PREPARANO ALLA MOBILITAZIONE affilando le unghiette a inizio anno 2023., con la speranza che i GATTI-E NERI-E DI USI 1912 non debbano fare da soli questo percorso unitario dal basso e autorganizzato.

A cura di Usi fondata nel 1912 e Rsa interne mense scolastiche e ristorazione

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