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Zheng Chaolin – IL CAPITALISMO DI STATO

(2 Febbraio 2023)

Inedito in italiano, traduzione e cura del Circolo internazionalista “coalizione operaia”

Testo originale a fronte

Zheng Chaolin

«… In teoria, la proprietà privata individuale e la proprietà privata di classe possono essere separate, e l’analisi marxista della società si concentra maggiormente sui mezzi di produzione di classe che sui mezzi di produzione privati individuali. Infatti, dove esiste proprietà privata individuale esiste anche proprietà privata di classe, ma laddove esiste proprietà privata di classe questa non si accompagna necessariamente alla proprietà privata individuale.»

Solo chi fa veramente i conti col nemico, chi riconosce che lo stalinismo, in quanto fenomeno politico, non è parte del movimento operaio e non è recuperabile in alcun modo ad una politica di classe rivoluzionaria, solo chi è in grado di comprendere che per i comunisti internazionalisti non c’è dialogo con la controrivoluzione può sperare di interloquire con un minimo di credibilità con la classe operaia cinese. Il proletariato cinese può trovare nelle proprie tradizioni di lotta e nell’elaborazione di rivoluzionari marxisti come Zheng Chaolin la leva per una ricostruzione della propria coscienza organizzata. Le giovani generazioni di internazionalisti in Cina non devono partire da zero. Esiste un filo rosso che può essere riannodato.

Zheng Chaolin (Zhangping, 1901 – Shanghai, 1998)

Tra i fondatori in Francia della sezione giovanile del Partito Comunista Cinese nel 1922, sopravvive al massacro di Shanghai dopo l’insurrezione operaia dell’aprile 1927. Entrato a far parte della minoranza trotskista cinese insieme a Chen Duxiu, viene arrestato dal Guomindang nel 1931. Condannato a 15 anni di prigione, è rilasciato nel 1937 con lo scoppio della Seconda guerra sino-giapponese. Completamente isolato, già nel 1937 si schiera su posizioni internazionaliste nei confronti della guerra, considerandola un’articolazione dell’imminente guerra inter-imperialistica mondiale e difendendo la linea del “disfattismo rivoluzionario” contro la maggioranza del movimento trotskista cinese e internazionale. Membro insieme a Wang Fanxi del piccolo raggruppamento denominato Partito operaio internazionalista di Cina, traduce la Storia della Rivoluzione russa di Trotsky e scrive numerosi libri, tra i quali L’ABC della rivoluzione permanente, le proprie memorie e una biografia incompiuta di Chen Duxiu. Trotskista “eretico” in quanto marxista “ortodosso”, si impegna nell’analisi della natura sociale dell’URSS e della Cina di Mao Zedong, nonché nella ricerca delle cause della controrivoluzione stalinista, maturando la sua sostanziale, se non formale, rottura teorica con i capisaldi del trotskismo e con la tesi dello “Stato operaio degenerato”. Arrestato dal regime maoista nel 1952 in una retata antitrotskista e imprigionato per altri 27 anni (eguagliando il triste primato di 34 anni passati in carcere di Blanqui), è morto a Shanghai nel 1998 dopo una lunga malattia, rimanendo fino alla fine fedele alle proprie convinzioni marxiste e internazionaliste.

Gennaio 2023, Serie arancio, 188 pagine, brossura, illustrato, contributo politico consigliato 15 euro più spese di spedizione

Per info e richieste:


coalizioneoperaia.com
movireal@outlook.it

Circolo internazionalista “coalizione operaia”

Fonte

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