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(27 Marzo 2011) Enzo Apicella
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(Lotte operaie nella crisi)

LA CRISI ECONOMICA E LE LOTTE DEI LAVORATORI IN GERMANIA

(1 Febbraio 2023)

Dal n. 121 di "Alternativa di Classe"

ig metall

Il logo della IG Metall

Per l'economia tedesca si intravede una recessione. Il 2022 è stato un anno difficile.
Il sito dell'IFO (Leibniz-Institut fur Wirtschaftsforschung, uno dei principali osservatori sull'economia della Germania) riassume così la situazione: ”L'economia tedesca soffre di enormi shock dal lato dell'offerta. Le difficoltà di approvvigionamento,soprattutto nei settori dell'energia e dei prodotti intermedi spingono l'inflazione a livelli record. La pressione sui prezzi dovrebbe mantenersi su livelli elevati fino al 2024. Si attende una contrazione del PIL nel semestre invernale 2022-2023, destinata a portare l'economia tedesca in recessione”.
E' un momento difficile per le ferrovie (Deutschebahn e varie società locali). La mancanza di personale rende difficile coprire i turni, dando luogo a cancellazioni e ritardi continui. La situazione critica aumenta la pressione sul personle in servizio, che reagisce con scioperi improvvisi.
Un altro settore in crisi è quello delle cliniche. La società ospedaliera tedesca (DKG) prevede che molte cliniche non saranno più in grado di sopportare gli oneri finanziari e scivoleranno verso l'insolvenza.
Saranno presto visibili in molte regioni anche le conseguenze sulla qualità delle prestazioni mediche. La situazione del personale nelle cliniche è preoccupante, soprattutto per quanto riguarda gli infermieri. Nel 2022 quasi il 90% degli ospedali ha avuto difficoltà per la mancanza di infermieri. Nei reparti generali elevato è il numero dei posti vacanti, passato da 14.400 a 20.600. Il problema della mancanza di personale è in realtà diffuso traversalmente in tutti i settori dell'economia.
Gli aiuti finanziari, previsti dal Governo tedesco, per compensare l'aumento dei prezzi energetici, saranno insufficienti e non riusciranno a fronteggiare il disavanzo strutturale, dovuto all'inflazione, che nel 2023 dovrebbe salire a 15 miliardi di euro.
Intanto, si prepara uno scontro interimperialistico tra Stati Uniti e UE sul piano economico. Il Presidente americano, Joe Biden, ha varato il cosiddetto ”Inflation Reduction Act”, un programma di aiuti da 391 miliardi di dollari per finanziare le energie rinnovabili. Il piano prevede sovvenzioni e crediti di imposta per le aziende che producono negli Stati Uniti o che utilizzano prodotti americani.
Il timore di molti operatori economici tedeschi è che le aziende siano più propense a investire negli USA che in Germania o in altri Paesi in Europa, creando uno svantaggio competitivo per le società tedesche ed europee. Il Ministro dell'economia, Robert Habeck, ha auspicato una “risposta vigorosa” da parte dell'Unione Europea ai sussidi statunitensi.
Ecco alcune proposte del ministro tedesco alla UE:
1) Incentivi alla produzione di impianti solari ed eolici;
2) Snellimento delle procedure di approvazione;
3) Concentrazione degli appalti pubblici sulla produzione in Europa;
4) Predisposizioni di condizioni fiscali più allettanti;
5) Contrasto alla carenza strutturale di manodopera.
Il 2022 ha segnato una battuta d'arresto per la locomotiva capitalistica tedesca, il cui cuore indusriale è posto di fronte a sfide difficili: emanciparsi da fonti energetiche sgradite agli alleati imperialisti, e difendere l'industria automobilistica dall'assalto della guida autonoma a trazione elettrica, orchestrato dai colossi tecnologici americani e cinesi.
La Germania ha interrotto tutte le importazioni di greggio dalla Russia. E' quanto riferisce il settimanale “Der Spiegel”, ricordando che dal 5 Dicembre 2022 è in vigore nella UE un embargo sul petrolio russo esportato con le petroliere.
Ora, in Germania sono state interrotte anche le importazioni di questa fonte di energia attraverso l'Oleodotto dell'Amicizia, che collega il Paese alla Russia passando dalla Polonia. Pertanto, le raffinerie di Schwedt e Leuna, rispettivamente in Brandeburgo e Sassonia, devono trovare nuove fonti di approvvigionamento. A Schwedt il greggio giungerà dai porti di Rostock e Danzica.
Secondo Oskar Lafontaine, ex presidente della SPD prima, e della Linke poi, l'esplosione dei gasdotti NORD STREAM 1 e NORD STREAM 2 è una dichiarazione di guerra alla Germania, ed è patetico che il Governo federale tedesco abbia voluto nascondere l'incidente sotto il tappeto. Il noto esponente politico ha pure detto: “Senza la conoscenza e il consenso degli Stati Uniti, la distruzione degli oleodotti, che paralizza la nostra economia, non sarebbe stata possibile”.
Intanto, il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha annunciato la consegna a Kiev di carri armati da difesa Marder e una batteria antimissile Patriot, un importante impegno per l'aviazione tedesca, chiamata ad addestrare i soldati ucraini. Solo sui carri armati pesanti Leopard nicchia...
Con un duro comunicato, l'ambasciata russa a Berlino ha condannato la decisione della Repubblica federale tedesca di inviare a Kiev nuove forniture militari: “Condanniamo fermamente questa decisione e la consideriamo un altro passo verso l'escalation del conflitto in Ucraina. Questa decisione è stata presa anche sotto la forte pressione degli Stati Uniti. Pompare Kiev con armi letali e attrezzature militari pesanti, è la linea morale che le autorità tedesche non avrebbero dovuto oltrepassare”.
In contemporanea, ci sono grandi proteste contro l'estrazione di carbone in Germania. Gli attivisti vogliono impedire l'estrazione del carbone nel villaggio di Luetzerath, arrivando allo scontro con la polizia nella località sul Fiume Reno, dove gli abitanti dovranno essere evacuati per procedere alle operazioni. Gli attivisti hanno acceso dei roghi per barricarsi e impedire le azioni delle forze dell'ordine. “Il carbone deve restare nel sottosuolo di Luetzerath” hanno scandito durante la manifestazione.
Sulla protesta è intervenuto il colosso energetico RWE, secondo il quale l'estrazione del carbone sarebbe più che mai “necessaria”, a causa della crisi energetica che sta vivendo il Paese come conseguenza della guerra in Ucraina. Il villaggio dovrà essere demolito per espandere la miniera di lignite di Garzweiler. Gli ambientalisti temono l'immissione nell'atmosfera di tonnellate in più di anidride carbonica, il principale gas serra, responsabile dell'innalzamento delle temperature globali.
Sul piano della condizione operaia in Germania, il più grande sindacato tedesco, quello dei metalmeccanici, la IG Metall, che conta 3,8 milioni di iscritti, principalmente nei settori automobilistico e delle macchine utensili, a Novembre del 2022 ha siglato un accordo salariale con gli industriali. Quello precedente risaliva al 2018.
Quest'ultimo accordo vale per ora solo per il Baden-Wurttemberg, il terzo Land (Stato) più popoloso dei sedici che compongono la Repubblica Federale tedesca, in cui si trovano città importanti, come Stoccarda, Mannheim, Heidelberg, ma è probabile che venga esteso a livello nazionale.
L'accordo prevede un aumento salariale dell'8,5% in due anni: 5,2% per il 2023 e 3,3% nel 2024, più il pagamento di una somma una tantum esentasse di 3000 euro. Questo aumento è al di sotto del tasso di inflazione, che attualmente in Germania è in generale del 10,5%, ma con tassi più elevati per alimenti ed energia, beni che incidono in modo maggiore sui consumi della classe operaia. Il contratto rinnovato era scaduto a Settembre del 2022, e il primo aumento del 5,2% non avverrà che alla fine del mese di Giugno di quest'anno.
Il 14 Settembre 2022 la dirigenza della IG Metall, al primo incontro per la trattativa con l'associazione padronale Gesamtmetall, aveva presentato una richiesta per un aumento dell'8% per il solo 2023. Ma al quinto incontro, svoltosi a Ludwigsburg, vicino a Stoccarda, la dirigenza della IG Metall, è pervenuta a siglare l'accordo al ribasso.
Tale Accordo non è stato nemmeno sottoposto al voto degli iscritti, perchè tale passaggio, per lo Statuto della IG Metall, è obbligatorio solo se precedentemente i lavoratori,sono stati chiamati al voto per decidere se procedere con una mobilitazione di sciopero generale della categoria, cosa che non è avvenuta. L'Accordo ha fatto seguito a una serie di scioperi e manifestazioni a carattere locale, che non sono state unificate dal sindacato in un movimento generale della categoria.
Migliaia di lavoratori a Novembre del 2022 hanno partecipato a una “giornata di azione” nel nord della Germania. Ci sono stati scioperi in 13 città del nord. Ad Amburgo circa 26mila operai di 80 aziende hanno scioperato e in 5000 si sono riuniti al Mercato del pesce per la manifestazione.
I poveri in Germania sono circa 14 milioni, il 17% della popolazione tedesca. Latte, pane, frutta e verdura, prodotti base della dieta teutonica, sono il 12% più costosi di un anno fa; le industrie alimentari hanno lanciato l'allarme in merito agli approvvigionamenti di carne.
Per i pensionati la situazione è tragica; le loro entrate dipendono dalla pensione, poco flessibile a questi cambiamenti repentini. E il futuro dei pensionati è persino peggiore della media: stante le ricerche della Bertelsmann Foundation, la povertà tra gli anziani interesserà, entro il 2036, il 20% dei pensionati.
Anche gli studenti sono colpiti dalla crisi. Chi riceve un supporto federale, circa 950 euro, è a rischio povertà, e, in molti casi, anche a quello di dover lasciare lo studio.
A Ottobre del 2022 il governo tedesco ha aumentato il salario minimo a 12 euro l'ora, e i lavoratori statali hanno ottenuto, in alcuni Lander, un aumento del 10,5%, con un bonus antinflazione di 500 euro.
La forza dell'imperialismo tedesco permette ancora alla classe borghese dominante, con la collaborazione del sindacato concertativo, di mantenere la classe lavoratrice pacificata. Una situazione destinata a cambiare, per l'approfondimento della crisi economica del capitalismo mondiale. E la classe operaia in Germania dovrà organizzarsi per lottare al fianco dei lavoratori di tutto il mondo.

Alternativa di Classe

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