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63 anni di marionette

63 anni di marionette

(24 Maggio 2011) Enzo Apicella
Obama: "Israele deve tornare ai confini del '67, anzi... non intendevo dire questo!"

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(7 Marzo 2023)

propaganda sionista

Con una impudenza senza limiti Israele sta mandando in onda sulla TV nazionale uno spot pubblicitario nel quale un giovanotto in stile ariano ed una ragazza di colore testimoniano del più razzista e genocida degli Stati del mondo. Appositamente scelti per presentare un paese dal volto multirazziale e privo di pregiudizi, i due giovani vanno in giro per le meraviglie del paese mentre la voce di fondo fa dell'ironia vantando l'eccezionalità di un territorio che non è mai appartenuto a loro, dal Mar Morto alle spiagge. Gerusalemme, di recente acquistata con l'avallo generoso di Trump, "...è esattamente come ogni altra città di 3000 anni" - inizia lo spot con la consueta ironia ed allegria israeliane - ed è il luogo dove si può vedere un imam, un rabbino ed un prete seduti al bar che giocano e scherzano allegramente insieme. Cibo stupendo, golosità mediterranee, "...gente calda che vi farà sentire come a casa vostra" per non parlare di Tel Aviv sempre in festa, notte e giorno, e di un clima mite per trecento giorni l'anno.
Ci vuole una faccia di bronzo da primato mondiale per parlare così del paese dei militari e dei rabbiosi coloni chiamati dal loro governo a popolare terreni e case espropriate ai palestinesi che abitano - loro, sì - da tremila anni quelle terre. Quei coloni che appena giungono su quelle terre vengono istruiti ed armati per completare il "lavoro sporco" di pulizia etnica, riscuotere in premio le terre e le case espropriate ed affiancare l'esercito regolare che ogni giorno uccide ed incarcera i palestinesi senza riguardo per donne, vecchi, ragazzi e bambini ammazzati tra le braccia delle loro madri, dei loro padri. Lo Stato che pratica l'apartheid ed il genocidio ha il barbaro coraggio di presentarsi con una marea di falsità proprio nei giorni in cui si fanno più acuti gli episodi di rappresaglie, gli omicidi, gli espropri, i pogrom contro la popolazione palestinese confinata nel campo di concentramento di Gaza e la cui resistenza è poca cosa in confronto ad un paese armato fino ai denti, foraggiato dagli Usa e che è null'altro che una loro base in Medio Oriente, un guardiano degli interessi imperialisti degli Usa. La resistenza palestinese merita tutto l'appoggio del proletariato internazionale.

Pasquale Cordua

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