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Mercenari di Berlusconi

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(28 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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Disastro ferroviario in Grecia

Il capitale contro ogni effettivo ed utile progresso tecnico

(15 Marzo 2023)

il partito comunista

In Grecia non si ferma la protesta per il disastro ferroviario del 28 febbraio. Sulla linea Atene-Salonicco un treno passeggeri e uno merci si sono scontrati frontalmente causando la morte di almeno 57 passeggeri e decine di feriti.

Il Paese è bloccato da otto giorni per lo sciopero dei trasporti indetto dai sindacati. Fermi i trasporti pubblici ad Atene e i traghetti per le isole.

Sin dal luglio dell’anno scorso il Movimento sindacale democratico unitario dei Ferrovieri (Desk-S) in successivi comunicati aveva lanciato l’allarme sullo stato di abbandono delle ferrovie greche. In occasione del precedente grave incidente avvenuto il 24 gennaio il Desk-S aveva denunciato: «Ci si chiede davvero cos’altro debba accadere perché il governo e i padroni se ne assumano finalmente la responsabilità. Dobbiamo piangere i morti prima di prendere misure per proteggere la vita umana?».

Il 7 febbraio 2023, in un altro comunicato si sottolineava che una serie di incidenti, pur non avendo provocato vittime, erano il segnale di una situazione di grave pericolo: «Non aspetteremo l’incidente per vederli versare lacrime di coccodrillo mentre faranno i rilievi. Finché non si adotteranno misure di protezione nei luoghi di lavoro e per la sicurezza nella circolazione dei treni gli incidenti non avranno fine (…) È sempre più scandaloso che questi fatti siano divenuti quasi quotidiani e che non si prendano misure sostanziali, non si avviino miglioramenti infrastrutturali e operativi (…) Come i governi precedenti anche l’attuale ha altre priorità che la sicurezza della circolazione dei cittadini, dato che è percepita come un costo».

Affermava un sindacalista del Desk-S: «I sistemi di sicurezza non sono stati completati, il personale che avrebbe dovuto esserci non c’è, le assunzioni che avrebbero dovuto essere effettuate ieri non sono state effettuate (…) Ogni anno 130-140 dipendenti con una certa esperienza se ne vanno: non vengono sostituiti da nessuno (…) Le due società TrainOse e Hellenic Train si incolpano a vicenda, ma alla fine la colpa è solo degli intensi fenomeni atmosferici che inondano la linea, degli incendi, della neve... E colpa anche dei ferrovieri!».

Nel bel mezzo della crisi del debito pubblico, il governo greco varò un piano di privatizzazioni da 3 miliardi di euro in cui ricadeva anche TrainOse. Nel 2013 la proprietà venne trasferita dallo Stato alla Hellenic Republic Asset Development Fund, il fondo per la gestione delle privatizzazioni. In una gara internazionale nel settembre del 2017 il Gruppo FS acquistava la società per 45 milioni di euro.

In questo processo i primi a farne le spese furono i ferrovieri. Nel 2000 le ferrovie greche avevano 12.500 dipendenti, ridotti a 2.000 nel 2021, sufficienti per gestire in sicurezza solo su 300 dei 2.500 chilometri della rete.

Questo contenimento dei costi per la sicurezza si è tradotto in una buon andamento dei conti aziendali: nel 2020 la Compagnia ha registrato un fatturato di 106 milioni di euro e un utile netto di 9,6 milioni.

Spesso l’opportunismo di sinistra attribuisce alle privatizzazioni i mancati investimenti nelle infrastrutture, nella manutenzione degli impianti e nel rinnovo del personale. Ma le privatizzazioni sono solo il mezzo che la borghesia usa per risparmiare e far quadrare il bilancio. La vera causa di questa tendenza di molti Stati borghesi al taglio della spesa per i servizi pubblici, sanità, scuola, trasporti risiede nel regime capitalistico stesso e nella crisi economica che da decenni lo sta investendo.

Le aziende, siano esse pubbliche o private, per far quadrare i bilanci e aumentare i profitti tagliano sul personale, sulla sicurezza, sulla manutenzione ecc. Ma il vero colpevole è questo regime che punta solo al profitto e non si interessa delle condizioni di vita dei lavoratori, ma potremmo dire, di tutti gli esseri umani.

Prova ne sia che incidenti simili si sono verificati e continuano a verificarsi in tutti i Paesi. In Italia nel 2009, a Viareggio, un deragliamento causato dalla mancata manutenzione ai carri causò la morte di 32 persone. Il 4 febbraio scorso, vicino a Pittsburgh, nell’Ohio, è deragliato un treno che trasportava cloruro di vinile provocando un inquinamento del terreno e delle falde che ancora non si sa quali conseguenze potrà avere sulla popolazione e sull’ambiente.

In Grecia l’incidente ha sconvolto l’opinione pubblica. Al grido di “Assassini!” scioperi e manifestazioni di protesta contro il governo si sono svolte nelle principali città. La reazione della polizia, con i reparti speciali antisommossa (MAT), è stata durissima contro la massa dei manifestanti.

I ferrovieri hanno scioperato per diversi giorni consecutivi. Il sindacato dei ferrovieri Desk-S ha chiesto e continua a chiedere forti assunzioni di personale, formazione del personale sulla sicurezza, completamento delle infrastrutture, investimenti nella manutenzione e nella modernizzazione degli impianti, del materiale rotabile e fisso.

Ogni giorno di più questo regime sociale dimostra di essere ormai un cadavere che cammina, incapace di rispondere ai bisogni della specie umana, che anzi nega, aumentando le minacce di guerra, la produzione di armi e lo sfruttamento del proletariato in tutti i paesi.

Solo la rivoluzione comunista potrà invertire la sua catastrofica rotta.

partito comunista internazionale

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