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Risorse per Roma SpA: un altro "bene comune" a rischio?

(20 Marzo 2023)

Aggiornamento situazione Risorse per Roma SpA dopo incontro con Assessore Veloccia

risorse per Roma 2

Si è già denunciata in varie occasioni sia dalla nostra Confederazione Usi fondata nel 1912, che dai lavoratori e lavoratrici in incontri presso l’Osservatorio Comunale al Lavoro, alle Commissioni Consiliari Permanenti e/o ai loro Presidenti, la situazione dell’azienda comunale partecipata Risorse per Roma SpA, si è aggravata progressivamente nel corso degli ultimi anni, sotto le varie Dirigenze e Amministrazioni comunali, per un mancato coinvolgimento dei lavoratori, delle lavoratrici e delle organizzazioni sindacali democratiche a cui i dipendenti hanno dato mandato o fiducia. Purtroppo le vecchie RSU, decadute da anni, non sono più riuscite a garantire alla forza lavoro utilizzata in azienda, nè il riconoscimento della loro professionalità, né le normali condizioni di tutela efficace su salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e sul lavoro, né una gestione trasparente dello smart working e lavoro agile, utile a seguito di avvento di una piattaforma digitale efficiente per le attività dell’Ufficio Condono e negli stessi rapporti con la cittadinanza romana utente; né è stata avviata una seria iniziativa, per garantire i necessari approfondimenti di formazione del personale, con i contestuali riconoscimento delle mansioni adeguate, delle indennità spettanti e delle capacità professionali comunque acquisite, attraverso adeguamenti salariali e miglioramenti normativi nel CONTRATTO DECENTRATO INTEGRATIVO AZIENDALE (in considerazione che i CCNL applicati sono in maggioranza quello del Commercio e per gli addetti al portierato e accoglienza, quello delle Pulizie servizi integrati Multiservizi).

Per questi motivi centinaia di lavoratori e lavoratrici hanno richiesto come soggetto negoziale di base, a di là delle OO.SS., le Rappresentanze sindacali aziendali previste dallo Statuto dei Lavoratori, già presenti in azienda (a partire da quella dell’USI 1912, a quelle dei portieri), per l’apertura di un tavolo complessivo tra tutti i soggetti sindacali, i portavoce dell’Assemblea Permanente dei lavoratori/lavoratrici, l’Amministratore Unico, con le istituzioni comunali (a partire dall’Assessore Veloccia e ai Dirigenti del Dipartimento, ai presidenti delle Commissioni urbanistica – patrimonio – bilancio), per trovare una soluzione definitiva ai problemi dell’azienda comunale partecipata al 100% da ROMA CAPITALE, per rilanciarne l’intervento per le capacità dei suoi dipendenti di garantirne l’efficacia e l’efficienza in struttura unitaria nei suoi settori di intervento da programmare e pianificare, stroncando i tentativi di una parte dei consiglieri comunali (anche con convergenze trasversali a maggioranza e opposizione), interessati da tempo al suo smantellamento, spacchettamento delle attività e funzioni in corso di svolgimento, con processi di velata privatizzazione (come si era tentato di fare anche per la FARMACAP e tutte le farmacie comunali, i servizi di prossimità sociale, tentativo finora battuto grazie alla mobilitazione delle forze lavorative sane e di settori sensibili al mantenimento dell’azienda come PUBBLICA A CONTROLLO DIRETTO DI ROMA CAPITALE).

Visto il rifiuto ad aprire il tavolo unitario da parte dell’Amministratore Comunale e di parte dei Dirigenti capitolini, questa Confederazione aveva richiesto un incontro informale con l’Assessore Veloccia, con il quale c’erano stati ottimi rapporti collaborativi quando era presidente dell’XI Municipio (dove è presente una delle sedi confederali).

L’incontro si era finalmente ottenuto, tra un impegno e l’altro dell’Assessore, a questo incontro aveva partecipato per la Segreteria Confederale il sottoscritto in qualità di responsabile organizzativo e per i rapporti istituzionali. Purtroppo l’incontro è durato circa mezz’ora ed in fretta sono stati elencati tutte le problematiche attuali e concrete, sono stati consegnati all’Assessore Veloccia il documento sintetico predisposto dall’USI 1912, dalla Assemblea dei lavoratori e il documento interno dell’amministrazione in cui si denunciavano tutte le carenze strutturali e problematiche dell’Ufficio Condono di Via di Decima (le stesse che denunciamo da molti mesi oltre a quella solo da noi rappresentata, di un tasso anomalo di mortalità o di presenza di malattie oncologiche e invalidanti che stanno colpendo i dipendenti di vari elementi dell’Ufficio Condono, per noi dovuta ancora alla presenza di derivati di AMIANTO nell’edificio, che era una EX SCUOLA ADATTATA AD UFFICI COMUNALI E PER RISORSE PER ROMA).

L’Assessore Veloccia, ha pure lui fatto presente che esistono dinamiche per uno spostamento di vari servizi come avvenuto in altri casi, ad AEQUA ROMA, anche se lui, al momento, si era opposto pure se il costo di 15 milioni per il condono era un costo esoso in una situazione di necessari tagli al Bilancio Comunale; che purtroppo il ricavo era poco superiore ai 7 milioni (per cui ho spiegato i limiti di un mancato recupero anche dei bolli virtuali ed i limiti dell’Ufficio condono per i rapporti con i cittadini, ai limiti del danno erariale).

Ha poi rappresentato i non buoni rapporti con le organizzazioni sindacali più interessate a chiedere che a fare proposte per rilanciare il servizio, a partire da richieste di consolidare lo smart working e il lavoro agile, perché di fatto i lavoratori non sembravano interessati alla gestione dell’Ufficio condono, che come tutti gli uffici comunali aveva certamente delle carenza strutturali che lo avevano in passato già visto autorizzare 1 milione e 200 mila euro di spese, per interventi di sistemazione dell’edificio.

Il sottoscritto era quindi intervenuto a chiarire che i dipendenti avevano certamente delle difficoltà per lo stato e i limiti strutturali dell’edificio, per una piattaforma digitale gestita da una azienda (irlandese mi sembra) con limitate conoscenze dello svolgimento del concreto lavoro da fare nell’Ufficio Condono; che è normale avanzare istanze e richieste dal basso e sostenute dalla OO.SS., sia sul lavoro agile come indicazione governativa e dell’Unione Europea per i servizi “moderni” alla cittadinanza con aumento delle procedure informatizzate, il fatto grave era L’ASSENZA DI SERIE E COSTRUTTIVE RELAZIONI SINDACALI INDUSTRIALI CON TUTTE LE PARTI SINDACALI AVENTI INTERESSE ALLA DIFESA E TUTELA DEGLI INTERESSI COLLETTIVI PUBBLICI, rappresentati dalla forza lavoro e da alcune rappresentanze sindacali interne, NONCHE’ SULLO SFONDO LA PROGRAMMAZIONE DEL RILANCIO DELL’AZIENDA PUBBLICA RISORSE PER ROMA, che non si riducesse ad opera di maquillage esterno poco utile al confronto e agli investimenti in salute e sicurezza, formazione professionale e miglioramento del clima di fiducia interno, per noi fondamentali.

La richiesta di collaborazione che era stata chiesta anche in altre situazioni alle nostre strutture autorganizzate e indipendenti (ricordiamo la soluzione firmata dalla sola USI per i lavoratori socialmente utili-LPU del Progetto POLIS e di LPU storici nel 2000, il nostro intervento per l’Istituzione Biblioteche di Roma, per la Farmacap, la Zètema, la Roma Multiservizi o per il settore scolastico/educativo sia a gestione diretta che per i servizi di supporto compresa l’assistenza specialistica ad alunni-e con disabilità, alle mense, nelle cooperative sociali accreditate su strategici servizi socio assistenziali e socio sanitari ….) deve per noi Usi 1912, partire da un confronto complessivo che tenga conto della professionalità della forza lavoro senza discriminazioni o disparità di trattamento, della necessità di corsi di formazione professionale adeguati (su cui l’Assessore ha concordato), dal bloccare la scelta di fare entrare nelle sede di Via di Decima (dove già per noi ci sono troppe strutture presenti anche private e con regimi contrattuali “anomali” delle persona mandate a lavorare nella ex scuola adattata), con una capienza eccessiva rispetto alla sua reale funzionalità, in quanto la “SCIA antincendio”, di cui ha parlato l’Assessore proprio come iniziale intervento di ristrutturazione dei locali, non ci risulta abbia ancora ricevuto approvazione e collaudo effettivo, specie se non collegata a PRELIMINARI LAVORI DI MESSA A NORMA DELLE STRUTTURE IGIENICO SANITARIE E DEI LOCALI fruibili dal personale e anche dalla cittadinanza utente. Purtroppo per altri impegni già presi dall’Assessore, non si è avuta una data possibile per il necessario confronto pubblico allargato (o il tavolo di incontro da più parti richiesto), ma solo una breve risposta, il cui senso era che se il sindacato avesse segnalato e denunciato agli organismi di vigilanza e ispettivi, tutta la situazione e le varie criticità, già espresse ai Dirigenti di RpR SpA e di Roma Capitale da mesi e in forma dialettica, arrivando ad una chiusura temporanea dell’edificio del Condono di Via di DECIMA, si rischiava la fine di RISORSE PER ROMA e non si sa quale “fine” in termini occupazionali (!), per i lavoratori impegnati.

Nonostante una impressione non positiva dell’incontro svoltosi il 15 marzo scorso, chiusosi con molta fretta l’USI 1912, non abbandonerà i lavoratori e le lavoratrici dei vari servizi e attività, sia per quanto riguarda la SALUTE E LA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO E SUL LAVORO, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ESTESA E ADEGUATA, il miglioramento salariale e di condizioni di lavoro e di vita, sia contro chi vuole lo spacchettamento dell’AZIENDA RpR, per poter avviare un processo di privatizzazione del servizio più redditizio, per chiedere cambi nella gestione aziendale e la sua trasformazione in mero organo di servizio degli ordini professionali…o nella peggiore delle ipotesi, per le esigenze speculative e di interessi dei “poteri forti della città” (si ricorda la mole enorme di dati e informazioni digitalizzate, della cittadinanza comunale come “UTENTI CATASTALI” e il loro valore se cadessero in MANI SBAGLIATE….). Per questi e ben altri ragionevoli motivi, le nostre strutture sindacali e associative, rilanceranno il dibattito in forma pubblica e trasparente, richiedendo prima di tutto la CONVOCAZIONE IN TEMPI STRETTI, DELLE RELATIVE COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI (Bilancio, Patrimonio e Urbanistica), per dare voce alla cittadinanza tra cui i dipendenti di RpR SpA sul futuro della società pubblica con i confronto con consiglieri-e comunali e le rappresentanze istituzionali. Percorso d RIPRESA DELLA PAROLA E DELL’INIZIATVA PARTECIPATA, che per noi si inquadra all’interno della battaglia nazionale che si sta facendo per le due proposte di legge di inizitiva popolare LIP (di cui una proprio sulla gestione di BILANCI COMUNALI, con recupero delle loro caratteristiche sociali, ambientali e di genere, l’altra è per la RIPUBBLICIZZAZIONE e il ritorno alla funzione originaria della Cassa Depositi e Prestiti CdP) che in un articolato e variegato gruppo di associazioni, comitati e forze sindacali e politiche, anche Usi e la consociata Usicons A.P.S. stanno mettendo in campo, con l’indicazione e invito a tutti-e a firmare e sottoscrivere; nonché con l’attivazione delle forme di segnalazione e denuncia agli organismi di vigilanza, controllo e ispettivi competenti sul territorio, con successiva convocazione di una conferenza radio stampa, su questa situazione di Risorse per Roma e sulle altre aziende comunali partecipate pubbliche, soggette a vari processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, sulle quali al di là di lodevoli dichiarazioni, ROMA CAPITALE non sta effettuando la necessaria opera di rilancio, valorizzazione, investimenti mirati e programmazione su servizi strategici per la Capitale, dal trasporto, al ciclo dei rifiuti, alla cultura, ai servizi farmaceutici e sociali, all'istruzione.

Il responsabile organizzativo della Segreteria USI 1912 - Prof. Giuseppe Martelli

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