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Rifugiato o clandestino?

Rifugiato o clandestino

(5 Aprile 2011) Enzo Apicella

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D’istinto ci è venuto in mente lo stesso pensiero. Ma preferiamo che ad esprimerlo sia Djarah Kan, una scrittrice di origini ghanesi che sulla propria pagina Instagram, a commento di questa vomitevole istantanea Ansa da Addis Abeba, scattata nella scuola coloniale italiana Galileo Galilei per bambini etiopi “scelti”, ha scritto :

“Che scatto osceno…

“Una cosa che ho imparato da bambina nera poverissima e coccolata anche dai peggiori fascisti è questa: sei carinissima finché sei un esemplare di piccola taglia perché non riconosci il bene dal male, non sai cosa voglia dire giustizia ed equità, e inoltre non hai la più pallida idea di cosa sia il fascismo, o il razzismo, o il capitalismo rapace e più furioso che spolpa il tessuto della tua gente da secoli, fino al midollo, lasciando in terra solo le ossa e la disperazione di chi vive con l’incubo di essere stato maledetto dalla povertà.

“Quando sei una persona nera di piccola taglia e i bianchi più razzisti non si fanno alcun problema a coccolarti, a stringerti, promettendoti il Mondo e il migliore dei futuri possibili, nei loro occhi quello che vedono non è una figura adulta da respingere, rimpatriare ed affondare al costo di imporre un brutale blocco navale. Sei un tenero bambino nero. E non si può dire di no ad un bambino nero. I bambini neri sono il tropo narrativo preferito dalla retorica fascista, perché mostrare tenerezza nei loro confronti significa costruire una narrazione più sopportabile e al passo con i tempi, in cui desiderare i cancellare i neri dalla faccia della Terra, è no. Espellerli dal Paese in nome della sicurezza degli italiani, rispedendoli in Libia dove potranno essere sottoposti a incarcerazioni, venduti come schiavi oppure abusati in tutte le salse, invece è un sì. Più accettabile, più elegante.

“Oggi è importante essere razzisti senza sembrarlo. Ne va del futuro del razzismo stesso, che come si vede chiaramente da scatti come questi, tende sempre a negare la sua vera natura. Giorgia Meloni non direbbe mai di sé stessa che è una persona razzista. E ad oggi, per quanto mi riguarda, i negazionisti del razzismo fanno più danni di quelli che hanno il coraggio di dire che quelli come me gli fanno schifo. I fascisti di oggi non sono i fascisti di ieri. Sono più furbi. Dicono che non sono razzisti, ma solo favorevoli al rispetto delle regole e alla protezione dei propri confini. Tutto in difesa della Patria. E non c’è niente di male a farsi una foto con il futuro che farai annegare nel Mediterraneo. Che scatto osceno.”

A Cutro, nell’ultimo naufragio voluto dal governo Meloni, su 91 corpi recuperati, 35 erano di bambini: afghani, palestinesi, somali, pakistani. Altre migliaia sono stati colati a picco dai governi precedenti, di tutti i “colori”. Con in prima fila il partito della Schlein che ora affetta di scandalizzarsi per la soppressione della “protezione speciale”… (che riguarda appena qualche migliaio di immigrati/e, solo il 5% dei quali ha poi avuto regolare accesso al lavoro, gli altri/le altre destinati dagli apparati dello stato all’irregolarità e quindi al super-sfruttamento).

Oscenità della Meloni, ipocrisia professionale dell’anti-Meloni.

Djarah Kan

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